{"title":"Un gruppo di materiali architettonici in stucco e la più antica basilica di Tusculum","authors":"Francesco De Stefano, A. Pizzo","doi":"10.1017/s1047759424000096","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"\n Tra il 2019 e il 2022 un nuovo programma di ricerche nell'area monumentale di Tusculum è stato dedicato all'indagine del versante sud-orientale della piazza forense, occupato dalla basilica di epoca imperiale e da un edificio la cui interpretazione è da lungo tempo incerta. Le indagini archeologiche hanno consentito di acquisire dati di rilevante interesse ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione di questo settore della città e sulla successione dei monumenti che qui furono edificati nel corso del tempo. Tra le scoperte effettuate spicca un gruppo di frammenti pertinenti a un apparato architettonico in stucco policromo caratterizzato dalla presenza di capitelli corinzieggianti di tipo figurato. Lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e stilistiche di tali materiali, consentono di sviluppare alcune riflessioni sul contesto monumentale cui essi appartenevano e l'orizzonte storico-culturale entro il quale questo sistema decorativo venne realizzato. In questo contributo, dunque, proponiamo un'analisi tecnica e stilistico-formale di questi reperti, un tentativo di ricomposizione dello schema architettonico che essi componevano e un'ipotesi di attribuzione di quest'ultimo a uno degli edifici più dibattuti del foro tuscolano, il cosiddetto “Edificio porticato”. L'esame del contesto stratigrafico di provenienza dei reperti e la ricomposizione dell'impianto del monumento sulla base dei dati archeologici aprono nuove prospettive per la conoscenza della più antica basilica tuscolana.","PeriodicalId":45533,"journal":{"name":"Journal of Roman Archaeology","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.7000,"publicationDate":"2024-05-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Journal of Roman Archaeology","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1017/s1047759424000096","RegionNum":2,"RegionCategory":"历史学","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"N/A","JCRName":"ARCHAEOLOGY","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Tra il 2019 e il 2022 un nuovo programma di ricerche nell'area monumentale di Tusculum è stato dedicato all'indagine del versante sud-orientale della piazza forense, occupato dalla basilica di epoca imperiale e da un edificio la cui interpretazione è da lungo tempo incerta. Le indagini archeologiche hanno consentito di acquisire dati di rilevante interesse ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione di questo settore della città e sulla successione dei monumenti che qui furono edificati nel corso del tempo. Tra le scoperte effettuate spicca un gruppo di frammenti pertinenti a un apparato architettonico in stucco policromo caratterizzato dalla presenza di capitelli corinzieggianti di tipo figurato. Lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e stilistiche di tali materiali, consentono di sviluppare alcune riflessioni sul contesto monumentale cui essi appartenevano e l'orizzonte storico-culturale entro il quale questo sistema decorativo venne realizzato. In questo contributo, dunque, proponiamo un'analisi tecnica e stilistico-formale di questi reperti, un tentativo di ricomposizione dello schema architettonico che essi componevano e un'ipotesi di attribuzione di quest'ultimo a uno degli edifici più dibattuti del foro tuscolano, il cosiddetto “Edificio porticato”. L'esame del contesto stratigrafico di provenienza dei reperti e la ricomposizione dell'impianto del monumento sulla base dei dati archeologici aprono nuove prospettive per la conoscenza della più antica basilica tuscolana.