D. Berzan , H. Jeddou , N. Hansal , A. Dhote , A. Nassar , D. Fuks , S. Tzedakis
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Abstract
Le epatectomie laparoscopiche sono tra gli interventi chirurgici più difficili sul piano tecnico a causa della complessità anatomica e della vicinanza alle strutture vitali. Nel corso degli anni, questi interventi hanno suscitato l’entusiasmo, il fascino e l’umiltà dei chirurghi di tutto il mondo. Le difficoltà tecniche legate ai controlli vascolari e alla transezione parenchimale e la paura dei rischi emorragici, dell’embolia gassosa e di scarsi risultati oncologici sono fattori che hanno limitato lo sviluppo e la diffusione della chirurgia epatica laparoscopica. Tuttavia, le epatectomie laparoscopiche presentano vantaggi significativi rispetto alla via aperta. Dalla comparsa di questa tecnica, sono state riportate più di 10 000 procedure e diversi centri hanno recensito ampie serie di resezioni epatiche tramite laparoscopia, comprese le epatectomie maggiori. I vantaggi sono quelli di qualsiasi intervento laparoscopico: preservazione della parete e ritorno più precoce alle attività precedenti, riduzione della morbilità nei pazienti cirrotici e facilitazione di eventuali reinterventi. È essenziale insistere su tre punti fondamentali: le indicazioni di resezione non devono essere modificate dalla possibilità di un accesso laparoscopico, la selezione dei pazienti deve essere rigorosa e la formazione dei chirurghi che propongono questa tecnica deve essere garantita, poiché è necessaria una doppia competenza in chirurgia epatica per via aperta e in chirurgia laparoscopica complessa.