{"title":"L’Odissea di Agostino. Il prologo del «De beata vita» tra Omero e Plotino","authors":"Enrico Tanca","doi":"10.13130/2282-0035/8824","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresi nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica e stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novita anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volonta di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novita riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.","PeriodicalId":0,"journal":{"name":"","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8824","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresi nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica e stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novita anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volonta di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novita riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.