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Abstract
Narratori delle Pianure e Quattro novelle dell’apparenza, pubblicati a metà degli anni ottanta, segnalano un significativo cambiamento nella poetica e nello stile di Gianni Celati rispetto alla produzione più sperimentale degli anni settanta. Questo “cambio di stile” nella produzione creativa trova un analogo movimento anche nelle strategie di traduzione adottate da Celati nella sua pratica di traduttore. Nel saggio si prendono in considerazione in particolare le versioni di Celati delle Avventure di Tom Sawyer di Mark Twain (1979) e del Richiamo della Foresta di Jack London (1986). Mentre la traduzione del Tom Sawyer sembra il punto di arrivo di un percorso di ricerca, iniziato con gli studi su Joyce e le traduzioni di Céline, e caratterizzato da una marcata deformazione espressionistica del linguaggio letterario e da un antagonismo di fondo nei confronti delle ideologie, la traduzione del Richiamo della foresta segnala l’approdo a una poetica dello sguardo e a una narratività più distesa, rituale e sorvegliata.