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Abstract
Questo contributo analizza il saggio di Giovanni Setti, Tassoni e Montaigne, pubblicato nella Miscellanea tassoniana, che Angelo Fortunato Formiggini edita nel 1908. Il confronto di Setti tra l’opera di Montaigne e i Pensieri di Tassoni non presenta un’argomentazione convincente ma mette in luce interessanti affinita – di pensiero e di scrittura – tra i due autori, ne sottolinea il tratto innovativo, in sintonia con l’esordio editoriale di Formiggini. Setti mostra un’ottima conoscenza del dibattito europeo che concerne l’opera di Montaigne e la storia editoriale del suo testo, e ci consegna un tassello, piccolo ma prezioso, della storia della ricezione italiana degli Essais.