{"title":"Fragili come la statua colossale del Nabucco: l'Abate Fortise la critica ai grandi sistemi geologici","authors":"M. Romano","doi":"10.3301/ROL.2017.33","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Viene riportata e discussa l'opera 'orittologica' dell'Abate Alberto Fortis, dedicata allo studio geologico-paleontologico della 'Valle di Ronca' nel Veronese. In un periodo di fermento per le giovani Scienze della Terra, dove venivano presentati i primi grandi sistemi e modelli per tentare di interpretare la storia del Pianeta e la sua evoluzione, l'opera dell'Abate Fortis rappresenta un vero e proprio contributo 'illuminato' e illuminante, volto a dimostrare l'estrema importanza dei casi particolari e dei singoli affioramenti (anche su piccolissima scala) per ogni ipotesi geologica. Per Fortis, lo studio sul terreno delle strutture ed evidenze geologiche e un elemento essenziale e imprescindibile per il geologo e il naturalista. Questo approccio prettamente empirico, che trova in Italia una lunga tradizione a partire da Leonardo e Aldrovandi, e passando per Vallisneri, Marsili, Arduino (solo per citarne alcuni), permette a Fortis di mostrare come la semplice osservazione diretta di dati di campagna e sufficiente a rigettare completamente gran parte dei grandi modelli o sistemi geologici proposti nel corso del tempo. Anche essendo uomo di chiesa, l'approccio di Fortis e pienamente scientifico, comprendendo e sottolineando la necessita di non mescolare in modo confuso 'affari sacri' e fatti scientifici. I processi e i cambiamenti anche maggiori nel globo terrestre scritti nei depositi e nelle loro strutture, agli occhi di Fortis devono essere tenuti scollegati da qualsiasi ipotesi 'sovranaturalistica', e interpretati e letti interamente all'interno dell'operato della natura e invarianza delle leggi fisiche.","PeriodicalId":55341,"journal":{"name":"Bollettino Della Societa Geologica Italiana","volume":"78 1","pages":"28-35"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2017-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"1","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Bollettino Della Societa Geologica Italiana","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3301/ROL.2017.33","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Viene riportata e discussa l'opera 'orittologica' dell'Abate Alberto Fortis, dedicata allo studio geologico-paleontologico della 'Valle di Ronca' nel Veronese. In un periodo di fermento per le giovani Scienze della Terra, dove venivano presentati i primi grandi sistemi e modelli per tentare di interpretare la storia del Pianeta e la sua evoluzione, l'opera dell'Abate Fortis rappresenta un vero e proprio contributo 'illuminato' e illuminante, volto a dimostrare l'estrema importanza dei casi particolari e dei singoli affioramenti (anche su piccolissima scala) per ogni ipotesi geologica. Per Fortis, lo studio sul terreno delle strutture ed evidenze geologiche e un elemento essenziale e imprescindibile per il geologo e il naturalista. Questo approccio prettamente empirico, che trova in Italia una lunga tradizione a partire da Leonardo e Aldrovandi, e passando per Vallisneri, Marsili, Arduino (solo per citarne alcuni), permette a Fortis di mostrare come la semplice osservazione diretta di dati di campagna e sufficiente a rigettare completamente gran parte dei grandi modelli o sistemi geologici proposti nel corso del tempo. Anche essendo uomo di chiesa, l'approccio di Fortis e pienamente scientifico, comprendendo e sottolineando la necessita di non mescolare in modo confuso 'affari sacri' e fatti scientifici. I processi e i cambiamenti anche maggiori nel globo terrestre scritti nei depositi e nelle loro strutture, agli occhi di Fortis devono essere tenuti scollegati da qualsiasi ipotesi 'sovranaturalistica', e interpretati e letti interamente all'interno dell'operato della natura e invarianza delle leggi fisiche.