{"title":"你吃什么?","authors":"M. Alba","doi":"10.35948/2532-9006/2021.14655","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Non pochi lettori ci chiedono se l’uso transitivo dei verbi pranzare e cenare sia ammissibile (ad esempio: Paola da Milano ci chiede: «il mio collega d’ufficio, di origine molisana, durante la pausa pranzo volendo chiedere “che cosa mangerai?” ha usato la seguente espressione: “tu che pranzi?”»; e Beatrice da Roma: «Mi capita spesso di sentire persone che chiedono “cosa hai pranzato?” “cosa ceni?”»; Olindo da Napoli: «Riguardo l’uso del verbo cenare, è possibile riferirlo ad un complemento oggetto? “ho cenato un piatto di pasta”», e tante altre di questo tenore).","PeriodicalId":339321,"journal":{"name":"XIX, 2021/4 (ottobre-dicembre)","volume":"356 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-12-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"E tu (con) cosa ceni?\",\"authors\":\"M. Alba\",\"doi\":\"10.35948/2532-9006/2021.14655\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"Non pochi lettori ci chiedono se l’uso transitivo dei verbi pranzare e cenare sia ammissibile (ad esempio: Paola da Milano ci chiede: «il mio collega d’ufficio, di origine molisana, durante la pausa pranzo volendo chiedere “che cosa mangerai?” ha usato la seguente espressione: “tu che pranzi?”»; e Beatrice da Roma: «Mi capita spesso di sentire persone che chiedono “cosa hai pranzato?” “cosa ceni?”»; Olindo da Napoli: «Riguardo l’uso del verbo cenare, è possibile riferirlo ad un complemento oggetto? “ho cenato un piatto di pasta”», e tante altre di questo tenore).\",\"PeriodicalId\":339321,\"journal\":{\"name\":\"XIX, 2021/4 (ottobre-dicembre)\",\"volume\":\"356 1\",\"pages\":\"0\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2021-12-17\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"XIX, 2021/4 (ottobre-dicembre)\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2021.14655\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"XIX, 2021/4 (ottobre-dicembre)","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2021.14655","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
Non pochi lettori ci chiedono se l’uso transitivo dei verbi pranzare e cenare sia ammissibile (ad esempio: Paola da Milano ci chiede: «il mio collega d’ufficio, di origine molisana, durante la pausa pranzo volendo chiedere “che cosa mangerai?” ha usato la seguente espressione: “tu che pranzi?”»; e Beatrice da Roma: «Mi capita spesso di sentire persone che chiedono “cosa hai pranzato?” “cosa ceni?”»; Olindo da Napoli: «Riguardo l’uso del verbo cenare, è possibile riferirlo ad un complemento oggetto? “ho cenato un piatto di pasta”», e tante altre di questo tenore).