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Cattolici di Francia e d’Italia dinanzi alla guerra in Vietnam : verso la rottura del “fronte filoatlantico” (1963-1965)
L’articolo esamina l’atteggiamento di alcuni segmenti del cattolicesimo francese e italiano nei confronti della guerra in Vietnam tra la fine del 1963 e i primi mesi del 1965, quando, sotto la presidenza Johnson, gli Stati Uniti passarono dall’assistenza al governo di Saigon contro i vietcong e i loro alleati nordvietnamiti all’intervento militare diretto nel conflitto. Il rischio che esso degenerasse in una terza guerra mondiale atomica rafforzo la centralita del tema della pace nella Chiesa dell’“aggiornamento”, accentuando la problemacita della questione della liceita della guerra giusta, in discussione al Vaticano II. L’articolo intende evidenziare in particolare come, inizialmente, la strategia americana del containment incontrasse fra i cattolici un sostegno pressoche unanime, pur declinato secondo le varie sensibilita. Solo progressivamente la credibilita e l’immagine degli Stati Uniti si incrinarono al punto da diversificare le posizioni cattoliche in maniera significativa – un processo che avrebbe portato, nella seconda meta del decennio, alla polarizzazione politica del dibattito cattolico sulla guerra in Vietnam, indagato dalla recente storiografia sul cattolicesimo di sinistra des annees 68. Alcuni segnali anticipatori di quel fenomeno minoritario sono emersi gia in questa fase fra i cattolici “progressisti” tendenti a gauche : una crescente attenzione ai diritti umani, una lettura terzomondista della realta internazionale, l’adesione alle prime azioni militanti per la pace al fianco delle sinistre marxiste.