{"title":"167个意大利社区的商业和公民身份。一些研究笔记","authors":"Filippo De Pieri","doi":"10.30682/sef5522e","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L’articolo riflette sugli immaginari legati al commercio a partire da una ricerca in corso sulla pianificazione e realizzazione dei quartieri PEEP italiani. La legge 167 (1962) e una serie di provvedimenti successivi rappresentarono, nelle intenzioni dei loro promotori, un momento fondativo per la costruzione di una nuova generazione di quartieri a grande scala capaci di generare nuove forme di urbanità. Quale ruolo ebbe il commercio all’interno di un simile processo? Appoggiandosi a un piccolo numero di studi di caso, la ricerca enuncia l’ipotesi che portare il fuoco dell’osservazione sulla questione del commercio permetta di cogliere alcuni dei nodi irrisolti dietro le sperimentazioni del secondo dopoguerra intorno alla “grande dimensione”. A differenza di quanto accaduto in diverse esperienze internazionali del periodo nel campo dell’urban design, le culture architettoniche e urbanistiche italiane faticarono a riconoscere nell’emergente dimensione del consumo di massa il possibile fondamento di nuove forme di socialità e di cittadinanza.\n\nThe article reflects on the images related to commerce, taking the lead from ongoing research on the planning and implementation of Italian PEEP (Plans for Economic and Public Housing) schemes. In the intentions of their promoters, Law 167 (1962) and a series of subsequent measures represented a founding moment for the construction of a new generation of large-scale residential neighborhoods capable of generating new forms of urbanity. What role did commerce play within such a process? 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Commercio e cittadinanza nei quartieri 167 italiani. Alcune note di ricerca
L’articolo riflette sugli immaginari legati al commercio a partire da una ricerca in corso sulla pianificazione e realizzazione dei quartieri PEEP italiani. La legge 167 (1962) e una serie di provvedimenti successivi rappresentarono, nelle intenzioni dei loro promotori, un momento fondativo per la costruzione di una nuova generazione di quartieri a grande scala capaci di generare nuove forme di urbanità. Quale ruolo ebbe il commercio all’interno di un simile processo? Appoggiandosi a un piccolo numero di studi di caso, la ricerca enuncia l’ipotesi che portare il fuoco dell’osservazione sulla questione del commercio permetta di cogliere alcuni dei nodi irrisolti dietro le sperimentazioni del secondo dopoguerra intorno alla “grande dimensione”. A differenza di quanto accaduto in diverse esperienze internazionali del periodo nel campo dell’urban design, le culture architettoniche e urbanistiche italiane faticarono a riconoscere nell’emergente dimensione del consumo di massa il possibile fondamento di nuove forme di socialità e di cittadinanza.
The article reflects on the images related to commerce, taking the lead from ongoing research on the planning and implementation of Italian PEEP (Plans for Economic and Public Housing) schemes. In the intentions of their promoters, Law 167 (1962) and a series of subsequent measures represented a founding moment for the construction of a new generation of large-scale residential neighborhoods capable of generating new forms of urbanity. What role did commerce play within such a process? Relying on a small number of case studies, the research formulates the hypothesis that focusing on the issue of commerce allows us to address some of the unresolved questions behind the post-World War II experiments around the issue of the grande dimensione (‘great dimension’). Unlike several international experiences of the time in the field of urban design, Italian architectural and urban cultures struggled to recognize in the emerging mass consumption the possible foundation of new forms of sociality and citizenship.