J. Rausky, S. Mazouz-Dorval, W. Noel, J.-P. Binder, M. Revol
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Abstract
La copertura delle perdite di sostanza dell’arto inferiore è una chirurgia difficile, soprattutto perché esistono una moltitudine di traumi e, quindi, un’infinità di situazioni cliniche molto differenti in termini di localizzazione, di lesioni associate, di tipo di tessuto da ricostruire, dell’urgenza della copertura, delle possibilità di prelievo e così via. La storia della ricostruzione dell’arto inferiore segue la storia della chirurgia plastica passo per passo: lembi muscolari, lembi cutanei, microchirurgia, lembi perforanti e supermicrochirurgia; ma la questione cruciale dell’interesse della conservazione di un arto si pone ancora nella pratica corrente. Occorre spiegare ad alcuni traumatizzati molto gravi (lesioni del nervo tibiale posteriore in particolare) che la soluzione migliore, indipendentemente dal livello di capacità tecnica raggiunto in questo inizio di XXI secolo, resta, talvolta, l’amputazione precoce, che permette una rieducazione rapida. Trovare la soluzione più appropriata tenendo conto del paziente e del tipo di perdita sostanza è la sfida di questa chirurgia.