{"title":"Tecniche di ricostruzione pelviperineale","authors":"F. Bodin, C. Bruant-Rodier","doi":"10.1016/S1769-6704(15)72222-9","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Il perineo è una regione di confine difficile da ricostruire a causa del suo ruolo funzionale ed estetico. La presenza degli organi genitali esterni e dell’uretra rende questa zona anatomica particolarmente complessa da ripristinare. I rischi di disgiunzione cicatriziale e di infezione sono, d’altronde, aumentati dalla prossimità dell’ano. La gestione di una perdita di sostanza perineale deve prendere in considerazione quattro parametri chiave: l’eziologia, lo stato generale del paziente, la localizzazione e le dimensioni del difetto tissutale. È spesso indicata una gestione multidisciplinare che fa ricorso, a seconda delle esigenze, agli infettivologi, agli oncologi e ai chirurghi digestivi e agli urologi o ai ginecologi. Le tecniche di copertura e di riempimento delle perdite di sostanza perineali si sono ampiamente evolute negli ultimi anni. La cicatrizzazione in seconda intenzione è ancora indicata in mancanza di soluzioni migliori, in caso di infezione acuta o quando nessun trasferimento tissutale è soddisfacente. Gli storici lembi muscolocutanei di retto addominale e di gracile sono sempre molto utili per le dilacerazioni importanti, ma subiscono ormai la concorrenza dei lembi fasciocutanei di vicinanza più semplici e più rapidi da realizzare, così come dei lembi perforanti più rispettosi della funzione muscolare. Il lembo a petalo di loto e il lembo fasciocutaneo pudendo centrati sui rami terminali dei vasi pudendi interni sono particolarmente interessanti per la loro semplicità e la loro efficacia. Essi forniscono una soluzione alla maggior parte delle perdite di sostanza piccole o medie della regione. I lembi perforanti peduncolati provenienti dall’addome, dalla regione glutea o dalla faccia anterolaterale della coscia sono più impegnativi sul piano tecnico. Essi sono, dunque, utilizzati in seconda intenzione.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2015-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)72222-9","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1769670415722229","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il perineo è una regione di confine difficile da ricostruire a causa del suo ruolo funzionale ed estetico. La presenza degli organi genitali esterni e dell’uretra rende questa zona anatomica particolarmente complessa da ripristinare. I rischi di disgiunzione cicatriziale e di infezione sono, d’altronde, aumentati dalla prossimità dell’ano. La gestione di una perdita di sostanza perineale deve prendere in considerazione quattro parametri chiave: l’eziologia, lo stato generale del paziente, la localizzazione e le dimensioni del difetto tissutale. È spesso indicata una gestione multidisciplinare che fa ricorso, a seconda delle esigenze, agli infettivologi, agli oncologi e ai chirurghi digestivi e agli urologi o ai ginecologi. Le tecniche di copertura e di riempimento delle perdite di sostanza perineali si sono ampiamente evolute negli ultimi anni. La cicatrizzazione in seconda intenzione è ancora indicata in mancanza di soluzioni migliori, in caso di infezione acuta o quando nessun trasferimento tissutale è soddisfacente. Gli storici lembi muscolocutanei di retto addominale e di gracile sono sempre molto utili per le dilacerazioni importanti, ma subiscono ormai la concorrenza dei lembi fasciocutanei di vicinanza più semplici e più rapidi da realizzare, così come dei lembi perforanti più rispettosi della funzione muscolare. Il lembo a petalo di loto e il lembo fasciocutaneo pudendo centrati sui rami terminali dei vasi pudendi interni sono particolarmente interessanti per la loro semplicità e la loro efficacia. Essi forniscono una soluzione alla maggior parte delle perdite di sostanza piccole o medie della regione. I lembi perforanti peduncolati provenienti dall’addome, dalla regione glutea o dalla faccia anterolaterale della coscia sono più impegnativi sul piano tecnico. Essi sono, dunque, utilizzati in seconda intenzione.