{"title":"Appunti sul \"lavoro dell'implicito\"","authors":"A. Stella","doi":"10.3280/psi2023-002003","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il lavoro presentato illustra uno studio teorico-clinico in evoluzione che riflette sul rapporto tra psicoanalisi e psicoterapia psicodinamica. Nasce dall'osservazione di alcuni fenomeni ricorrenti nell'ambito dell'esperienza clinica quotidiana. Piccole variazioni, apparentemente accidentali, che si verificano nel setting, e che sono espressione della complessa dinamica del campo intersoggettivo inconscio. L'esplorazione psicoanalitica delle esperienze di interazione affettiva nel setting ha fatto emergere una dimensione sempre più reale dell'implicito, ponendo importanti interrogativi sul suo rapporto con l'inconscio. Ciò spinge l'analisi del processo terapeutico e dell'azione terapeutica verso una crescente considerazione del lavoro silenzioso e fecondo che si svolge negli spazi privi del supporto simbolico-verbale, in cui abita un diverso modo di dialogare, di comu-nicare e di influire reciprocamente. L'approccio presentato vuole dimostrare che è possibile tener conto delle crescenti evidenze nel campo delle neuroscienze affettive, dell'epigenetica e dell'infant research, conservando i fondamenti dell'approccio clinico psicoanalitico maturato nel contesto relazionale e, in particolare, winnicottiano. Un approccio empatico, intersoggettivo e af-fettivo improntato all'esperienza fenomenologica e olistica della interazione diadica ma-dre-bambino. Fondamento clinico-tecnico di questo approccio è l'esperienza della re-gressione in analisi, condizione non solo per la riemersione ed elaborazione del trauma, ma anche per la riparazione interattiva.","PeriodicalId":518468,"journal":{"name":"PSICOANALISI","volume":"66 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"PSICOANALISI","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/psi2023-002003","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Il lavoro presentato illustra uno studio teorico-clinico in evoluzione che riflette sul rapporto tra psicoanalisi e psicoterapia psicodinamica. Nasce dall'osservazione di alcuni fenomeni ricorrenti nell'ambito dell'esperienza clinica quotidiana. Piccole variazioni, apparentemente accidentali, che si verificano nel setting, e che sono espressione della complessa dinamica del campo intersoggettivo inconscio. L'esplorazione psicoanalitica delle esperienze di interazione affettiva nel setting ha fatto emergere una dimensione sempre più reale dell'implicito, ponendo importanti interrogativi sul suo rapporto con l'inconscio. Ciò spinge l'analisi del processo terapeutico e dell'azione terapeutica verso una crescente considerazione del lavoro silenzioso e fecondo che si svolge negli spazi privi del supporto simbolico-verbale, in cui abita un diverso modo di dialogare, di comu-nicare e di influire reciprocamente. L'approccio presentato vuole dimostrare che è possibile tener conto delle crescenti evidenze nel campo delle neuroscienze affettive, dell'epigenetica e dell'infant research, conservando i fondamenti dell'approccio clinico psicoanalitico maturato nel contesto relazionale e, in particolare, winnicottiano. Un approccio empatico, intersoggettivo e af-fettivo improntato all'esperienza fenomenologica e olistica della interazione diadica ma-dre-bambino. Fondamento clinico-tecnico di questo approccio è l'esperienza della re-gressione in analisi, condizione non solo per la riemersione ed elaborazione del trauma, ma anche per la riparazione interattiva.