L’inquinamento atmosferico non ha confini.

Q3 Medicine Recenti progressi in medicina Pub Date : 2024-12-01 DOI:10.1701/4392.43915
Carla Ancona, Paola Michelozzi
{"title":"L’inquinamento atmosferico non ha confini.","authors":"Carla Ancona, Paola Michelozzi","doi":"10.1701/4392.43915","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<p><p>Air pollution has no borders. Over 90% of the global population breathes air contaminated daily by pollutants such as fine particulate matter (PM 2.5 and PM 10), ozone, and nitrogen dioxide (NO2), with serious consequences for public health and the environment. Climate change and air pollution are closely interconnected, with the latter contributing to the ongoing climate crisis by causing an increase in ozone and particulate matter levels. In Italy, each year during 2016-2019, 72,083 deaths (11.7%) were estimated to be attributable to annual mean levels of PM 2.5 above 5 µg/m3 (Who - 2021 treshold), mainly in the regions of the Po Valley and in metropolitan areas. Pollutants, transported over long distances, do not respect geographic or political boundaries, requiring regional air quality plans. Interregional collaboration is therefore necessary to prevent disparities in air quality and public health. The Italian network for environment and health (Rias) promotes an integrated approach to improving public health and tackling environmental risks.Crisi climatica e qualità dell'ariaIn un momento storico segnato da muri e nazionalismi, è importante ricordare che l'inquinamento atmosferico è un problema globale che non conosce confini geografici o politici. Oltre il 90% della popolazione mondiale respira quotidianamente aria contaminata da agenti inquinanti quali particolato fine (PM 2,5 e PM 10), ozono (O3), biossido di azoto (NO2), con gravi conseguenze sulla salute pubblica e sull'ambiente. Le città densamente popolate e le aree industriali sono tra le più inquinate, ma anche le zone rurali dove il riscaldamento (biomasse e pellet) e il traffico veicolare sono le principali fonti di inquinamento atmosferico. Contribuiscono al carico di inquinamento anche le emissioni industriali e il contributo significativo delle emissioni di ammoniaca che vengono dall'agricoltura e in particolare dagli allevamenti intensivi: attraverso processi di interazione con altre sostanze presenti in atmosfera, l'ammoniaca prodotta si trasforma in particolato fine. Queste fonti sono spesso concentrate in specifiche aree regionali, soprattutto vicino ai centri urbani o zone industriali, ma gli inquinanti possono essere trasportati per lunghe distanze dal vento e da altri fattori meteorologici, superando i confini regionali (ne è un esempio il fenomeno delle polveri sahariane che colpisce di più le aree contigue, ma raggiunge grandi distanze).L'ultimo rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente ha aggiornato i dati sulla concentrazione di PM 2,5 in circa 370 città europee, con una popolazione maggiore di 50mila abitanti, relativi agli anni 2022 e 2023. I dati, pubblicati lo scorso agosto, evidenziano come, tra le città monitorate, solo 13 (situate quasi tutte in Scandinavia) rispettano il nuovo limite raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di 5 µg/m3, annui di PM 2,51. Chi vive nelle città della Pianura Padana respira aria di qualità generalmente scarsa, con concentrazioni di inquinanti che superano ampiamente non solo i limiti raccomandati dall'Oms, ma anche quelli stabiliti dalle normative in vigore nel nostro Paese. In particolare, i livelli di PM 2,5 superano spesso il limite attuale di 25 µg/m3 e la qualità dell'aria risulta una delle peggiori in Europa. Questa situazione implica gravi rischi per la salute pubblica e richiede interventi urgenti per ridurre l'inquinamento atmosferico2.La qualità dell'aria sta peggiorando anche a causa dei cambiamenti climatici. L'inquinamento atmosferico è causa dei cambiamenti climatici e a sua volta ne subisce gli effetti: il surriscaldamento del pianeta e la maggiore insolazione aumentano le concentrazione di ozono; l'aumento del rischio di incendi determina un aumento del particolato; alterazioni delle condizioni meteorologiche, come l'incremento della siccità e della ventilazione, influenzano la concentrazione e la dispersione degli inquinanti; fattori meteorologici condizionano il fenomeno delle avvezioni sahariane, con trasporto del particolato anche a grandi distanze3.Gli effetti sulla saluteLe complesse interazioni tra le attività antropiche, la qualità dell'aria e la salute umana nelle aree urbane hanno reso indispensabile l'adozione di una metodologia di valutazione del rischio integrata e multidisciplinare. Le stime di impatto dell'inquinamento ambientale sulla salute consentono di analizzare l'effetto combinato dei fattori ambientali e socioeconomici, fornendo una base solida per lo sviluppo di politiche efficaci volte a tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità dell'aria nelle città. L'esposizione media della popolazione italiana supera di oltre tre volte i limiti delle linee guida dell'Oms 2021.Stime recenti indicano che, in Italia, nel periodo 2016-2019, 72.083 decessi sono attribuibili a livelli medi annuali di PM 2,5 superiori a 5 μg/m3, pari all'11,7% della mortalità per tutte le cause. Di questi, 39.628 sono stati registrati nelle regioni della Pianura Padana e 10.232 nelle 6 città italiane con più di 500.000 abitanti4.L'inquinamento atmosferico è ubiquitario, presente sia negli ambienti chiusi sia all'aperto, e può avere effetti negativi sulla salute in una vasta gamma di contesti. Il particolato fine, per esempio, può penetrare profondamente nei polmoni e nel sistema cardiovascolare, causando infiammazioni, aggravando malattie respiratorie croniche come l'asma e la bronchite, e aumentando il rischio di infarto e ictus. Il biossido di azoto e l'ozono troposferico irritano le vie respiratorie, riducono la funzionalità polmonare e possono peggiorare le condizioni preesistenti nei pazienti con malattie polmonari5-7. Mentre le condizioni respiratorie e cardiovascolari sono state tradizionalmente collegate all'inquinamento atmosferico, studi recenti suggeriscono potenziali associazioni con condizioni neurologiche (come la demenza e il morbo di Parkinson), il diabete, varie forme di cancro oltre a quello polmonare8. Gli impatti sulla salute non si limitano solo agli adulti e agli anziani. L'esposizione della mamma in gravidanza è associata a un parto prematuro e basso peso alla nascita del neonato9. Nei bambini, l'esposizione all'inquinamento atmosferico è associata a un aumento delle infezioni respiratorie, all'incidenza di asma bronchiale, a una ridotta crescita polmonare e a problemi nello sviluppo cognitivo10,11.Gli effetti dell'inquinamento atmosferico interessano soprattutto i Paesi più poveri e le fasce di popolazione più vulnerabili della società, contribuendo ad aumentare le disuguaglianze sociali, economiche e di salute. I bambini e gli anziani tendono a subire le peggiori conseguenze sulla salute a causa della respirazione di aria inquinata, mentre le persone a basso reddito spesso vivono nelle aree più inquinate.Le nuove linee guida Oms e i piani della qualità dell'ariaCome già ricordato, nel 2021 l'Oms ha emanato linee guida aggiornate e più restrittive sulla qualità dell'aria che abbassano i limiti già raccomandati. Tali limiti si basano sulla revisione sistematica della letteratura scientifica degli ultimi 15 anni, degli studi epidemiologici sugli effetti sulla salute e sulla meta-analisi della stima degli effetti quantitativi osservati, evidenziando effetti negativi sulla salute anche a concentrazioni più basse di quelle riconosciute in precedenza indispensabili per tutelare i gruppi più vulnerabili (bambini, anziani e persone con malattie croniche)12.È stata di recente approvata dal Parlamento europeo la revisione della Direttiva per la qualità dell'aria13. Si tratta dello strumento base che regola la tutela dei cittadini europei nei confronti degli inquinanti dell'aria e l'azione degli Stati membri. La normativa ha fissato valori limite e obiettivi più rigorosi da raggiungere entro il 2035, per diversi inquinanti, tra cui PM 2,5 e PM 10, NO2, anidride solforosa (SO2) e O3. La nuova Direttiva mira ad allineare le regole UE con le più recenti linee guida dell'Oms per la qualità dell'aria. Tra i cambiamenti principali troviamo un abbassamento dei valori limite annuali per gli inquinanti con documentato impatto sulla salute umana (tabella 1).Gli strumenti che le regioni adottano per ridurre l'impatto dell'inquinamento atmosferico sull'ambiente e sulla salute umana sono i piani per la qualità dell'aria, strumenti fondamentali attraverso cui ogni regione sviluppa strategie mirate per affrontare le problematiche specifiche del proprio territorio, stabilendo obiettivi di riduzione delle emissioni e promuovendo pratiche sostenibili nei settori chiave come il traffico, l'industria e l'agricoltura. I piani mirano a migliorare la qualità dell'aria definendo gli obiettivi e le azioni necessarie per raggiungerli, come ridurre le emissioni e promuovere comportamenti sostenibili. I piani regionali di qualità dell'aria permettono di affrontare l'inquinamento a livello locale, tenendo conto delle specificità territoriali. Tuttavia, questi piani variano da una regione all'altra, creando disparità nella qualità dell'aria e nella salute delle popolazioni locali. Dovrebbe essere promossa invece una stretta collaborazione tra le regioni per coordinare le loro azioni e garantire che le misure adottate siano efficaci non solo a livello locale, ma anche su scala nazionale. Una cooperazione interregionale permetterebbe di affrontare l'inquinamento in maniera sistematica e integrata, ridurre le disparità tra le diverse aree e assicurare una qualità dell'aria più omogenea su tutto il territorio nazionale, sfruttando al meglio le risorse e le competenze di ciascuna regione, promuovendo soluzioni innovative e ottimizzando le politiche ambientali. L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di integrare il tema della riduzione dell'inquinamento atmosferico nella questione più ampia e globale della mitigazione del cambiamento climatico, con benefici duraturi a lungo termine per la salute dei cittadini e la sostenibilità ambientale.In Italia, la Rete italiana ambiente e salute (Rias)14 nasce per promuovere l'interazione virtuosa tra centri che si occupano istituzionalmente del binomio ambiente e salute per migliorare la salute pubblica, mitigare gli effetti nocivi dei contaminanti ambientali, promuovere strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, preservare la biodiversità, nell'ottica dei co-benefici e della riduzione delle diseguaglianze sociali. Il progetto Rias, finanziato dal Ministero della salute, ha contribuito al consolidamento di una integrazione operativa tra Servizio sanitario nazionale (Ssn) e Sistema nazionale protezione ambiente (Snpa) che è sfociata nell'istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps); l'approccio di rete è di grande rilevanza anche per la gestione dei recenti finanziamenti governativi in tema di ambiente e salute, per la pianificazione strategica e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati.Conflitto di interessi: le autrici dichiarano l'assenza di conflitto di interessi.</p>","PeriodicalId":20887,"journal":{"name":"Recenti progressi in medicina","volume":"115 12","pages":"585-587"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Recenti progressi in medicina","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1701/4392.43915","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q3","JCRName":"Medicine","Score":null,"Total":0}
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Abstract

Air pollution has no borders. Over 90% of the global population breathes air contaminated daily by pollutants such as fine particulate matter (PM 2.5 and PM 10), ozone, and nitrogen dioxide (NO2), with serious consequences for public health and the environment. Climate change and air pollution are closely interconnected, with the latter contributing to the ongoing climate crisis by causing an increase in ozone and particulate matter levels. In Italy, each year during 2016-2019, 72,083 deaths (11.7%) were estimated to be attributable to annual mean levels of PM 2.5 above 5 µg/m3 (Who - 2021 treshold), mainly in the regions of the Po Valley and in metropolitan areas. Pollutants, transported over long distances, do not respect geographic or political boundaries, requiring regional air quality plans. Interregional collaboration is therefore necessary to prevent disparities in air quality and public health. The Italian network for environment and health (Rias) promotes an integrated approach to improving public health and tackling environmental risks.Crisi climatica e qualità dell'ariaIn un momento storico segnato da muri e nazionalismi, è importante ricordare che l'inquinamento atmosferico è un problema globale che non conosce confini geografici o politici. Oltre il 90% della popolazione mondiale respira quotidianamente aria contaminata da agenti inquinanti quali particolato fine (PM 2,5 e PM 10), ozono (O3), biossido di azoto (NO2), con gravi conseguenze sulla salute pubblica e sull'ambiente. Le città densamente popolate e le aree industriali sono tra le più inquinate, ma anche le zone rurali dove il riscaldamento (biomasse e pellet) e il traffico veicolare sono le principali fonti di inquinamento atmosferico. Contribuiscono al carico di inquinamento anche le emissioni industriali e il contributo significativo delle emissioni di ammoniaca che vengono dall'agricoltura e in particolare dagli allevamenti intensivi: attraverso processi di interazione con altre sostanze presenti in atmosfera, l'ammoniaca prodotta si trasforma in particolato fine. Queste fonti sono spesso concentrate in specifiche aree regionali, soprattutto vicino ai centri urbani o zone industriali, ma gli inquinanti possono essere trasportati per lunghe distanze dal vento e da altri fattori meteorologici, superando i confini regionali (ne è un esempio il fenomeno delle polveri sahariane che colpisce di più le aree contigue, ma raggiunge grandi distanze).L'ultimo rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente ha aggiornato i dati sulla concentrazione di PM 2,5 in circa 370 città europee, con una popolazione maggiore di 50mila abitanti, relativi agli anni 2022 e 2023. I dati, pubblicati lo scorso agosto, evidenziano come, tra le città monitorate, solo 13 (situate quasi tutte in Scandinavia) rispettano il nuovo limite raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di 5 µg/m3, annui di PM 2,51. Chi vive nelle città della Pianura Padana respira aria di qualità generalmente scarsa, con concentrazioni di inquinanti che superano ampiamente non solo i limiti raccomandati dall'Oms, ma anche quelli stabiliti dalle normative in vigore nel nostro Paese. In particolare, i livelli di PM 2,5 superano spesso il limite attuale di 25 µg/m3 e la qualità dell'aria risulta una delle peggiori in Europa. Questa situazione implica gravi rischi per la salute pubblica e richiede interventi urgenti per ridurre l'inquinamento atmosferico2.La qualità dell'aria sta peggiorando anche a causa dei cambiamenti climatici. L'inquinamento atmosferico è causa dei cambiamenti climatici e a sua volta ne subisce gli effetti: il surriscaldamento del pianeta e la maggiore insolazione aumentano le concentrazione di ozono; l'aumento del rischio di incendi determina un aumento del particolato; alterazioni delle condizioni meteorologiche, come l'incremento della siccità e della ventilazione, influenzano la concentrazione e la dispersione degli inquinanti; fattori meteorologici condizionano il fenomeno delle avvezioni sahariane, con trasporto del particolato anche a grandi distanze3.Gli effetti sulla saluteLe complesse interazioni tra le attività antropiche, la qualità dell'aria e la salute umana nelle aree urbane hanno reso indispensabile l'adozione di una metodologia di valutazione del rischio integrata e multidisciplinare. Le stime di impatto dell'inquinamento ambientale sulla salute consentono di analizzare l'effetto combinato dei fattori ambientali e socioeconomici, fornendo una base solida per lo sviluppo di politiche efficaci volte a tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità dell'aria nelle città. L'esposizione media della popolazione italiana supera di oltre tre volte i limiti delle linee guida dell'Oms 2021.Stime recenti indicano che, in Italia, nel periodo 2016-2019, 72.083 decessi sono attribuibili a livelli medi annuali di PM 2,5 superiori a 5 μg/m3, pari all'11,7% della mortalità per tutte le cause. Di questi, 39.628 sono stati registrati nelle regioni della Pianura Padana e 10.232 nelle 6 città italiane con più di 500.000 abitanti4.L'inquinamento atmosferico è ubiquitario, presente sia negli ambienti chiusi sia all'aperto, e può avere effetti negativi sulla salute in una vasta gamma di contesti. Il particolato fine, per esempio, può penetrare profondamente nei polmoni e nel sistema cardiovascolare, causando infiammazioni, aggravando malattie respiratorie croniche come l'asma e la bronchite, e aumentando il rischio di infarto e ictus. Il biossido di azoto e l'ozono troposferico irritano le vie respiratorie, riducono la funzionalità polmonare e possono peggiorare le condizioni preesistenti nei pazienti con malattie polmonari5-7. Mentre le condizioni respiratorie e cardiovascolari sono state tradizionalmente collegate all'inquinamento atmosferico, studi recenti suggeriscono potenziali associazioni con condizioni neurologiche (come la demenza e il morbo di Parkinson), il diabete, varie forme di cancro oltre a quello polmonare8. Gli impatti sulla salute non si limitano solo agli adulti e agli anziani. L'esposizione della mamma in gravidanza è associata a un parto prematuro e basso peso alla nascita del neonato9. Nei bambini, l'esposizione all'inquinamento atmosferico è associata a un aumento delle infezioni respiratorie, all'incidenza di asma bronchiale, a una ridotta crescita polmonare e a problemi nello sviluppo cognitivo10,11.Gli effetti dell'inquinamento atmosferico interessano soprattutto i Paesi più poveri e le fasce di popolazione più vulnerabili della società, contribuendo ad aumentare le disuguaglianze sociali, economiche e di salute. I bambini e gli anziani tendono a subire le peggiori conseguenze sulla salute a causa della respirazione di aria inquinata, mentre le persone a basso reddito spesso vivono nelle aree più inquinate.Le nuove linee guida Oms e i piani della qualità dell'ariaCome già ricordato, nel 2021 l'Oms ha emanato linee guida aggiornate e più restrittive sulla qualità dell'aria che abbassano i limiti già raccomandati. Tali limiti si basano sulla revisione sistematica della letteratura scientifica degli ultimi 15 anni, degli studi epidemiologici sugli effetti sulla salute e sulla meta-analisi della stima degli effetti quantitativi osservati, evidenziando effetti negativi sulla salute anche a concentrazioni più basse di quelle riconosciute in precedenza indispensabili per tutelare i gruppi più vulnerabili (bambini, anziani e persone con malattie croniche)12.È stata di recente approvata dal Parlamento europeo la revisione della Direttiva per la qualità dell'aria13. Si tratta dello strumento base che regola la tutela dei cittadini europei nei confronti degli inquinanti dell'aria e l'azione degli Stati membri. La normativa ha fissato valori limite e obiettivi più rigorosi da raggiungere entro il 2035, per diversi inquinanti, tra cui PM 2,5 e PM 10, NO2, anidride solforosa (SO2) e O3. La nuova Direttiva mira ad allineare le regole UE con le più recenti linee guida dell'Oms per la qualità dell'aria. Tra i cambiamenti principali troviamo un abbassamento dei valori limite annuali per gli inquinanti con documentato impatto sulla salute umana (tabella 1).Gli strumenti che le regioni adottano per ridurre l'impatto dell'inquinamento atmosferico sull'ambiente e sulla salute umana sono i piani per la qualità dell'aria, strumenti fondamentali attraverso cui ogni regione sviluppa strategie mirate per affrontare le problematiche specifiche del proprio territorio, stabilendo obiettivi di riduzione delle emissioni e promuovendo pratiche sostenibili nei settori chiave come il traffico, l'industria e l'agricoltura. I piani mirano a migliorare la qualità dell'aria definendo gli obiettivi e le azioni necessarie per raggiungerli, come ridurre le emissioni e promuovere comportamenti sostenibili. I piani regionali di qualità dell'aria permettono di affrontare l'inquinamento a livello locale, tenendo conto delle specificità territoriali. Tuttavia, questi piani variano da una regione all'altra, creando disparità nella qualità dell'aria e nella salute delle popolazioni locali. Dovrebbe essere promossa invece una stretta collaborazione tra le regioni per coordinare le loro azioni e garantire che le misure adottate siano efficaci non solo a livello locale, ma anche su scala nazionale. Una cooperazione interregionale permetterebbe di affrontare l'inquinamento in maniera sistematica e integrata, ridurre le disparità tra le diverse aree e assicurare una qualità dell'aria più omogenea su tutto il territorio nazionale, sfruttando al meglio le risorse e le competenze di ciascuna regione, promuovendo soluzioni innovative e ottimizzando le politiche ambientali. L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di integrare il tema della riduzione dell'inquinamento atmosferico nella questione più ampia e globale della mitigazione del cambiamento climatico, con benefici duraturi a lungo termine per la salute dei cittadini e la sostenibilità ambientale.In Italia, la Rete italiana ambiente e salute (Rias)14 nasce per promuovere l'interazione virtuosa tra centri che si occupano istituzionalmente del binomio ambiente e salute per migliorare la salute pubblica, mitigare gli effetti nocivi dei contaminanti ambientali, promuovere strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, preservare la biodiversità, nell'ottica dei co-benefici e della riduzione delle diseguaglianze sociali. Il progetto Rias, finanziato dal Ministero della salute, ha contribuito al consolidamento di una integrazione operativa tra Servizio sanitario nazionale (Ssn) e Sistema nazionale protezione ambiente (Snpa) che è sfociata nell'istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps); l'approccio di rete è di grande rilevanza anche per la gestione dei recenti finanziamenti governativi in tema di ambiente e salute, per la pianificazione strategica e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati.Conflitto di interessi: le autrici dichiarano l'assenza di conflitto di interessi.

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Recenti progressi in medicina
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期刊介绍: Giunta ormai al sessantesimo anno, Recenti Progressi in Medicina continua a costituire un sicuro punto di riferimento ed uno strumento di lavoro fondamentale per l"ampliamento dell"orizzonte culturale del medico italiano. Recenti Progressi in Medicina è una rivista di medicina interna. Ciò significa il recupero di un"ottica globale e integrata, idonea ad evitare sia i particolarismi della informazione specialistica sia la frammentazione di quella generalista.
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