“Ubi proceditur ex praesumptionibus minuitur poena”. Qualità della prova e quantità della pena secondo la Doctrina Innocentii

Q4 Social Sciences Italian Review of Legal History Pub Date : 2021-12-22 DOI:10.54103/2464-8914/16880
Marta Rossi Doria
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Abstract

Nel processo inquisitorio romano-canonico, una rigida applicazione delle regole del sistema di prova legale non avrebbe reso possibile la condanna di un imputato gravato da soli indizi e presunzioni, ponendo non pochi ostacoli all’amministrazione della giustizia criminale, orientata al principio dell’interesse pubblico alla persecuzione dei reati. Un’affermazione di Innocenzo IV contenuta nel commento al c. Quia verisimile (X 2.23.10) aprì la via alla condanna presuntiva: il giudice avrebbe potuto condannare l’imputato in assenza di piena prova, a patto di infliggere una pena ridotta. Nella sua formulazione originale la massima innocenziana non rappresentava più che una raccomandazione di prudenza. Fu l’elaborazione dottrinale a trasformarla, oltre le intenzioni del suo autore, in uno strumento capace di incidere sulla teorica rigidità del sistema di prova legale, ammettendo discrezionalità nel modulare la pena e nell’applicarla anche in situazioni di carenza di prova. In questo dibattito, che il presente studio intende analizzare nelle sue tappe fondamentali, il contributo dei decretalisti ha avuto un peso di primo piano: anche per tale via si manifesta il ruolo centrale assunto dalla scienza canonistica nella riflessione dottrinale sulla teoria della prova legale.
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“以前是主席团的程序。”根据无罪原则,证据的质量和惩罚的数量
在罗马规范的检察程序中,如果严格适用法律证明制度的规则,就不可能仅凭线索和推定就对被告定罪,这给刑事司法的实施设置了许多障碍,而刑事司法的目的是为了公众利益而不是迫害犯罪。c.Quia veriamime(X 2.23.10)的评注中对Innocent IV的肯定为推定定罪开辟了道路:法官本可以在没有充分证据的情况下对被告定罪,前提是他减刑。在其最初的表述中,无辜格言只不过是一种谨慎的建议。正是这种理论上的阐述使它超越了作者的意图,成为一种能够影响法律证明制度理论刚性的工具,允许在调整判决和即使在缺乏证据的情况下应用判决时自由裁量权。本研究打算在这场辩论的基本阶段进行分析,在这场争论中,法令主义者的贡献具有重要意义:通过这种方式,规范科学在法律证明理论的理论反思中所承担的核心作用也得到了体现。
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Italian Review of Legal History
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