Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21915
Riccardo Cavallo
Il presente lavoro si propone di analizzare le implicazioni giuridico-filosofiche e politico-sociali del fascismo italiano a partire dalle pagine dell’accurato saggio di Hermann Heller, Europa und der Fascismus da cui emerge una feroce critica del positivismo giuridico e dell’irrazionalismo filosofico. Nella travagliata esperienza della Repubblica di Weimar tra i vari studiosi che manifestarono un profondo interesse per l’esperienza fascista, un posto di grande rilievo spetta senza dubbio a questo giurista tedesco. Com’è noto, Heller non fu uno studioso conservatore, ma un pensatore socialdemocratico, anche se la sua concezione del socialismo rimane ancora anomala perché rifiuta i due postulati principali del programma politico del Partito Socialdemocratico Tedesco: l’internazionalismo e il materialismo dialettico. L’originalità della sua critica al fascismo italiano risiede nella sua capacità di aver compreso, in tempi non sospetti, che l’ideologia fascista non fosse basata su un programma politico ben articolato ma un coacervo di idee del tutto eterogenee, all’insegna di una sorta di relativismo intuitivo.
本著作拟从赫尔曼-海勒(Hermann Heller)的精确论文《欧洲与法西斯主义》(Europa und der Fascismus)开始,分析意大利法西斯主义的法律-哲学和政治-社会影响,该论文对法律实证主义和哲学非理性主义进行了猛烈的批判。在魏玛共和国动荡不安的经历中,在对法西斯经历表现出浓厚兴趣的众多学者中,这位德国法学家无疑占有重要地位。众所周知,埃列尔不是一位保守主义学者,而是一位社会民主主义思想家,尽管他的社会主义概念仍然不正常,因为他拒绝接受德国社会民主党政治纲领的两个主要假设:国际主义和辩证唯物主义。他对意大利法西斯主义批判的独创性在于,他很早就意识到法西斯意识形态并不是建立在一个明确的政治纲领之上,而是在一种直观相对主义的旗帜下,由完全不同的思想拼凑而成的。
{"title":"«Rechtsstaat oder diktatur?» Hermann Heller di fronte al fascismo","authors":"Riccardo Cavallo","doi":"10.54103/2464-8914/21915","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21915","url":null,"abstract":"Il presente lavoro si propone di analizzare le implicazioni giuridico-filosofiche e politico-sociali del fascismo italiano a partire dalle pagine dell’accurato saggio di Hermann Heller, Europa und der Fascismus da cui emerge una feroce critica del positivismo giuridico e dell’irrazionalismo filosofico. Nella travagliata esperienza della Repubblica di Weimar tra i vari studiosi che manifestarono un profondo interesse per l’esperienza fascista, un posto di grande rilievo spetta senza dubbio a questo giurista tedesco. Com’è noto, Heller non fu uno studioso conservatore, ma un pensatore socialdemocratico, anche se la sua concezione del socialismo rimane ancora anomala perché rifiuta i due postulati principali del programma politico del Partito Socialdemocratico Tedesco: l’internazionalismo e il materialismo dialettico. L’originalità della sua critica al fascismo italiano risiede nella sua capacità di aver compreso, in tempi non sospetti, che l’ideologia fascista non fosse basata su un programma politico ben articolato ma un coacervo di idee del tutto eterogenee, all’insegna di una sorta di relativismo intuitivo.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138994609","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21925
Federigo Bambi
Il volgare della Firenze del 1355 è il protagonista dell’edizione degli statuti di Firenze pubblicata da Olschki nel 2023 e con la sua vividezza fa risplendere la caleidoscopica vita della città medievale.
{"title":"Il volgare protagonista","authors":"Federigo Bambi","doi":"10.54103/2464-8914/21925","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21925","url":null,"abstract":"Il volgare della Firenze del 1355 è il protagonista dell’edizione degli statuti di Firenze pubblicata da Olschki nel 2023 e con la sua vividezza fa risplendere la caleidoscopica vita della città medievale.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 8","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138995306","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21928
C. Storti
L’esame di alcune norme dello statuto della repubblica fiorentina del 1355, recentemente pubblicati in volgare, consente di approfondire i motivi del contrasto tra Petrarca e Boccaccio sulle forme di governo e sulle condizioni che garantiscono la ‘salute’ dei popoli e la loro libertà. Sullo sfondo di inarrestabili guerre e conflitti interni e internazionali, la costruzione dei caratteri delle istituzioni della libera repubblica fiorentina e della tirannide dei Visconti progrediva nell’intreccio dei contributi della scienza giuridica, della legislazione, della cultura, e della propaganda politica.
{"title":"Libertà e tirannia in Italia a metà del Trecento. La Signoria dei Visconti e la Repubblica di Firenze nel dibattito sulla libertà tra Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio","authors":"C. Storti","doi":"10.54103/2464-8914/21928","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21928","url":null,"abstract":"L’esame di alcune norme dello statuto della repubblica fiorentina del 1355, recentemente pubblicati in volgare, consente di approfondire i motivi del contrasto tra Petrarca e Boccaccio sulle forme di governo e sulle condizioni che garantiscono la ‘salute’ dei popoli e la loro libertà. Sullo sfondo di inarrestabili guerre e conflitti interni e internazionali, la costruzione dei caratteri delle istituzioni della libera repubblica fiorentina e della tirannide dei Visconti progrediva nell’intreccio dei contributi della scienza giuridica, della legislazione, della cultura, e della propaganda politica.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"4 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173627","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21920
L. Pepe
In un articolo del 1970 Arnaldo Biscardi si sofferma su una controversa clausola del giuramento pronunciato dai giudici popolari di Atene prima della loro presa di servizio, clausola con la quale si impegnano a giudicare sulla base della γνώμη δικαιοτάτη, l’«opinione più giusta». Egli giunge alla conclusione che la γνώμη δικαιοτάτη non è un mezzo per aggirare la legge in nome dell’equità, come pure sostenuto da parte della dottrina; è, invece, lo strumento di cui ogni giudice deve avvalersi per cogliere il significato autentico della legge e l’intento del suo proponente. Gli studi più recenti e solidi svolti sul processo attico partono dagli assunti di Biscardi per confermare che l’esito di un processo nei tribunali ateniesi era conseguenza di una applicazione rigorosa della legge in forza della sua interpretazione più giusta.
{"title":"Arnaldo Biscardi e il diritto greco. Osservazioni in margine alla funzione giurisdizionale dei tribunali ateniesi, tra gnome dikaiotate ed epieikeia","authors":"L. Pepe","doi":"10.54103/2464-8914/21920","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21920","url":null,"abstract":"In un articolo del 1970 Arnaldo Biscardi si sofferma su una controversa clausola del giuramento pronunciato dai giudici popolari di Atene prima della loro presa di servizio, clausola con la quale si impegnano a giudicare sulla base della γνώμη δικαιοτάτη, l’«opinione più giusta». Egli giunge alla conclusione che la γνώμη δικαιοτάτη non è un mezzo per aggirare la legge in nome dell’equità, come pure sostenuto da parte della dottrina; è, invece, lo strumento di cui ogni giudice deve avvalersi per cogliere il significato autentico della legge e l’intento del suo proponente. Gli studi più recenti e solidi svolti sul processo attico partono dagli assunti di Biscardi per confermare che l’esito di un processo nei tribunali ateniesi era conseguenza di una applicazione rigorosa della legge in forza della sua interpretazione più giusta.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"20 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173548","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21912
Sandro Notari
Teodolfo Mertel, giurista e storico, uomo di Stato e cardinale (Allumiere, 1806-ivi, 1899) ha dedicato un inedito saggio agli statuti comunali. Rinvenuto presso l’Archivio Apostolico Vaticano, lo scritto era destinato a fare da introduzione alla pubblicazione dell’intera collezione degli statuti dei comuni dello Stato Pontificio. La collezione, conservata a Roma, fu notevolmente arricchita e sistematizzata per iniziativa di Mertel nella sua veste di ministro dell’Interno, carica che egli ricoprì dal 1853 al 1858. Mertel inquadra la fonte statutaria nel contesto della vicenda comunale, distingue le varie tipologie di statuti, ne esamina i contenuti con esempi tratti dagli esemplari statutari presenti nella collezione. L’obiettivo dichiarato è la rivalutazione storiografica della fonte statutaria. Mertel si prefigge qualcosa di più della semplice rivitalizzazione storico-erudita della fonte statutaria locale: egli considera gli statuti portatori di uno strato profondo di princìpi da cui traggono origine gli ordinamenti giuridici e le istituzioni politiche moderne. Nella normativa e nell’organizzazione istituzionale dei comuni medievali egli rinviene le radici di alcune nozioni e tecniche costituzionali – ad esempio il principio rappresentativo, la divisione o l’equilibrio dei poteri – che erano al centro della riflessione teorica e del dibattito giuspolitico europeo del primo Ottocento. Il saggio di Mertel si inserisce a pieno titolo nel quadro dell’ampio e vivace dibattito ottocentesco sul ruolo degli ordinamenti comunali medievali nel processo – e nel modello – dell’incivilimento.
{"title":"Teodolfo Mertel, il giurista di Pio IX, e un’inedita trattazione storico-giuridica sugli statuti comunali","authors":"Sandro Notari","doi":"10.54103/2464-8914/21912","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21912","url":null,"abstract":"Teodolfo Mertel, giurista e storico, uomo di Stato e cardinale (Allumiere, 1806-ivi, 1899) ha dedicato un inedito saggio agli statuti comunali. Rinvenuto presso l’Archivio Apostolico Vaticano, lo scritto era destinato a fare da introduzione alla pubblicazione dell’intera collezione degli statuti dei comuni dello Stato Pontificio. La collezione, conservata a Roma, fu notevolmente arricchita e sistematizzata per iniziativa di Mertel nella sua veste di ministro dell’Interno, carica che egli ricoprì dal 1853 al 1858. Mertel inquadra la fonte statutaria nel contesto della vicenda comunale, distingue le varie tipologie di statuti, ne esamina i contenuti con esempi tratti dagli esemplari statutari presenti nella collezione. L’obiettivo dichiarato è la rivalutazione storiografica della fonte statutaria. Mertel si prefigge qualcosa di più della semplice rivitalizzazione storico-erudita della fonte statutaria locale: egli considera gli statuti portatori di uno strato profondo di princìpi da cui traggono origine gli ordinamenti giuridici e le istituzioni politiche moderne. Nella normativa e nell’organizzazione istituzionale dei comuni medievali egli rinviene le radici di alcune nozioni e tecniche costituzionali – ad esempio il principio rappresentativo, la divisione o l’equilibrio dei poteri – che erano al centro della riflessione teorica e del dibattito giuspolitico europeo del primo Ottocento. Il saggio di Mertel si inserisce a pieno titolo nel quadro dell’ampio e vivace dibattito ottocentesco sul ruolo degli ordinamenti comunali medievali nel processo – e nel modello – dell’incivilimento.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"37 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139174694","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21923
Giuliano Pinto
Il breve scritto rende conto degli eventi che, a partire dalla riedizione del 1999 degli Statuti del Comune fiorentino del 1322-25, hanno condotto all’edizione, nel 2023.
{"title":"Presentazione","authors":"Giuliano Pinto","doi":"10.54103/2464-8914/21923","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21923","url":null,"abstract":"Il breve scritto rende conto degli eventi che, a partire dalla riedizione del 1999 degli Statuti del Comune fiorentino del 1322-25, hanno condotto all’edizione, nel 2023.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"85 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173705","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21911
Silvia Gasparini
The paper follows the development of the notary profession in Venice in the production of private deeds (instrumenta) and public acts (acta). In the Middle Ages, both activities were performed by the clergy. With the advent of the Commune, a Chancery was instituted to archive separately the acta, as well as the instrumenta. A lay Great Chancellor organised clerks who were members of the clergy, and they also wrote private deeds. As the requirements of the notarial activity became stricter, a policy of careful selection was implemented. The two fields of the notarial activity began to differentiate. In 1433, a papal bull forbade priests to work as clerks in secular institutions. It marked the beginning of a turnover in the Chancery staff, the new clerks being chosen among laymen. Close control was kept on Venetian citizenship as the main requisite to access Chancery posts. Similar criteria were applied to private notaries: after some successful tests, in 1514 a procedure for admission to the profession, and a College of Notaries, were finally instituted.
{"title":"Notaries and the law in Venice: development of a discipline","authors":"Silvia Gasparini","doi":"10.54103/2464-8914/21911","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21911","url":null,"abstract":"The paper follows the development of the notary profession in Venice in the production of private deeds (instrumenta) and public acts (acta). In the Middle Ages, both activities were performed by the clergy. With the advent of the Commune, a Chancery was instituted to archive separately the acta, as well as the instrumenta. A lay Great Chancellor organised clerks who were members of the clergy, and they also wrote private deeds. As the requirements of the notarial activity became stricter, a policy of careful selection was implemented. The two fields of the notarial activity began to differentiate. In 1433, a papal bull forbade priests to work as clerks in secular institutions. It marked the beginning of a turnover in the Chancery staff, the new clerks being chosen among laymen. Close control was kept on Venetian citizenship as the main requisite to access Chancery posts. Similar criteria were applied to private notaries: after some successful tests, in 1514 a procedure for admission to the profession, and a College of Notaries, were finally instituted.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 12","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963751","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21924
Rolando Dondarini
Con un’elegante confezione in tre volumi, Leo S. Olschki Editore di Firenze ha pubblicato nel 2023 Gli Statuti della Repubblica Fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini, colmando una prolungata lacuna, già denunciata da molti storici. L'edizione è stata promossa dalla Deputazione di storia patria per la Toscana presieduta da Giuliano Pinto, che nella premessa rileva come si prospetti come un prezioso strumento di ricerca per medievisti e storici del diritto, linguisti, paleografi, diplomatisti e storici dell’arte. Gli statuti del 1355 si presentano con una doppia stesura: quella dello “Statuto del Podestà” e quella dello “Statuto del Capitano del Popolo”. Furono redatti su disposizione della Signoria, cioè del Priorato delle Arti e Gonfaloniere di Giustizia, vale a dire del vertice dell’ordinamento pubblico cittadino.A causa della loro gran mole e delle difficoltà di trascrizione dal volgare in cui fu scritto l’esemplare superstite, occorreva un lavoro di lunga lena iniziato nel 1999 da Francesco Salvestrini, al quale in anni successivi si sono affiancati Lorenzo Tanzini, e Federigo Bambi. Dal lavoro meticoloso dei tre curatori sono derivati i loro saggi introduttivi che con diversi approcci, offrono prospettive indispensabili a comprendere i tanti significati della promulgazione. Salvestrini si è occupato di inserirla nel contesto storico e politico di cui era conseguente e di sondarne motivazioni ed esiti.Tanzini ha prestato particolare attenzione all’analisi delle dinamiche interne alla normativa fiorentina, rintracciandone premesse e scindendo le effettive novità dai lasciti delle normative precedenti. A Federigo Bambi si deve uno studio puntuale e raffinato sul linguaggio giuridico in volgare e la distinzione tra il volgarizzatore dello Statuto del Podestà e quello del Capitano, corredato dalla compilazione nel terzo volume di un ricco e utile glossario.A dare ulteriore rilievo al testo degli statuti fiorentini concorre la data del 1355 che si colloca a pochi anni dalla peste, a metà del secolo, quando il comune fiorentino incrementa l’espansione territoriale (Prato, Pistoia) compiendo ulteriori passi verso uno stato regionale e conferendo alla promulgazione una valenza più ampia dell’ambito cittadino.Gli Statuti del 1355 furono il riflesso di evoluzioni interne ed esterne che conducevano al consolidamento di una burocrazia comunale e continuarono ad essere consultati grazie ad un repertorio tematico ordinato alfabeticamente tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV.Tutto ciò era sostenuto da una rinnovata consapevolezza civica che si basava sulla fierezza della propria storia e sull’identità politica cittadina che attingeva dal guelfismo e dagli ideali repubblicani contro ogni tentazione signorile. La volgarizzazione andava nella stessa direzione accrescendo il valore dello Statuto come riflesso di un’identità locale e condivisa. Le indagini storiografiche su questo corpo statutari
2023 年,佛罗伦萨的 Leo S. Olschki Editore 出版了由 Federigo Bambi、Francesco Salvestrini 和 Lorenzo Tanzini 编辑的 Gli Statuti della Repubblica Fiorentina del 1355(1355 年佛罗伦萨共和国)白话文版,这套精美的三卷本填补了许多历史学家长期以来的空白。该版本由朱利亚诺-平托(Giuliano Pinto)担任主席的托斯卡纳国家历史部(Deputazione di storia patria per la Toscana)推广,他在前言中指出,该版本是中世纪学者、法律史学家、语言学家、古文字学家、外交家和艺术史学家的重要研究工具。1355 年的法规有两个草案:"Statuto del Podestà "和 "Statuto del Capitano del Popolo"。这些章程是根据 Signoria(即 Priorato delle Arti 和 Gonfaloniere di Giustizia)(即城市公共秩序的顶点)的要求起草的。 由于这些章程篇幅巨大,从现存副本所使用的白话文抄录难度很大,因此需要弗朗切斯科-萨尔维斯特里尼(Francesco Salvestrini)于 1999 年开始进行漫长的工作,后来洛伦佐-坦齐尼(Lorenzo Tanzini)和费德里戈-班比(Federigo Bambi)也加入了这项工作。经过三位编辑的精心工作,他们分别撰写了介绍性文章,以不同的方法提供了理解这部作品多种含义所不可或缺的视角。萨尔维斯特里尼注意将其置于历史和政治背景中,并探究其动机和结果。坦齐尼特别注重分析佛罗伦萨立法的内部动态,追溯其前提,并将实际的新内容与之前法规的遗产区分开来。费德里戈-班比(Federigo Bambi)对白话法律语言进行了准确而精炼的研究,并区分了《Podestà法令》和《Capitano法令》的通俗用语,还在第三卷中编纂了丰富而实用的词汇表。使佛罗伦萨法规文本更加突出的是 1355 年这一日期,即本世纪中叶瘟疫发生后的几年,当时佛罗伦萨市政当局扩大了其领土范围(普拉托、皮斯托亚),进一步向地区国家迈进,并使法规的颁布具有比城市范围更广泛的价值。1355 年的法规是内部和外部演变的反映,它巩固了市政官僚机构,并在 14 世纪末至 15 世纪初期间通过按字母顺序排列的主题剧目继续征求意见。所有这一切都得益于公民意识的更新,公民意识的基础是对自身历史的自豪感,以及对公民政治身份的认同,这种认同借鉴了格尔菲主义和共和理想,反对任何宗主国的诱惑。庸俗化也朝着同样的方向发展,提高了《法规》的价值,使其成为地方和共同身份的反映。长期以来,对这套法规的历史学研究主要集中在档案学、编纂学和古文字学分析上,同时保持了其明显的正式内涵。Andrea Zorzi 和 Lorenzo Tanzini 的最新研究成果,将法典及其在佛罗伦萨政治框架和历史研究中的演变进行了有机分析,将规范的应用置于政府制度的变革中。之所以决定以白话文出版 1355 年手抄本,是为了向学者们提供最广泛的十四世纪佛罗伦萨法规汇编,从历史-法律、语言学和文字学的角度来看,这些文本具有特别重要的意义。 其结果是更好地了解了十四世纪的佛罗伦萨,对制度结构、公共生活的参与以及日常生活的各个方面有了更多的参考。该版本具有重要的文化价值,因为它提供了在公共文件中肯定方言的重要见证。
{"title":"L’edizione de Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini","authors":"Rolando Dondarini","doi":"10.54103/2464-8914/21924","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21924","url":null,"abstract":"Con un’elegante confezione in tre volumi, Leo S. Olschki Editore di Firenze ha pubblicato nel 2023 Gli Statuti della Repubblica Fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini, colmando una prolungata lacuna, già denunciata da molti storici. L'edizione è stata promossa dalla Deputazione di storia patria per la Toscana presieduta da Giuliano Pinto, che nella premessa rileva come si prospetti come un prezioso strumento di ricerca per medievisti e storici del diritto, linguisti, paleografi, diplomatisti e storici dell’arte. Gli statuti del 1355 si presentano con una doppia stesura: quella dello “Statuto del Podestà” e quella dello “Statuto del Capitano del Popolo”. Furono redatti su disposizione della Signoria, cioè del Priorato delle Arti e Gonfaloniere di Giustizia, vale a dire del vertice dell’ordinamento pubblico cittadino.A causa della loro gran mole e delle difficoltà di trascrizione dal volgare in cui fu scritto l’esemplare superstite, occorreva un lavoro di lunga lena iniziato nel 1999 da Francesco Salvestrini, al quale in anni successivi si sono affiancati Lorenzo Tanzini, e Federigo Bambi. Dal lavoro meticoloso dei tre curatori sono derivati i loro saggi introduttivi che con diversi approcci, offrono prospettive indispensabili a comprendere i tanti significati della promulgazione. Salvestrini si è occupato di inserirla nel contesto storico e politico di cui era conseguente e di sondarne motivazioni ed esiti.Tanzini ha prestato particolare attenzione all’analisi delle dinamiche interne alla normativa fiorentina, rintracciandone premesse e scindendo le effettive novità dai lasciti delle normative precedenti. A Federigo Bambi si deve uno studio puntuale e raffinato sul linguaggio giuridico in volgare e la distinzione tra il volgarizzatore dello Statuto del Podestà e quello del Capitano, corredato dalla compilazione nel terzo volume di un ricco e utile glossario.A dare ulteriore rilievo al testo degli statuti fiorentini concorre la data del 1355 che si colloca a pochi anni dalla peste, a metà del secolo, quando il comune fiorentino incrementa l’espansione territoriale (Prato, Pistoia) compiendo ulteriori passi verso uno stato regionale e conferendo alla promulgazione una valenza più ampia dell’ambito cittadino.Gli Statuti del 1355 furono il riflesso di evoluzioni interne ed esterne che conducevano al consolidamento di una burocrazia comunale e continuarono ad essere consultati grazie ad un repertorio tematico ordinato alfabeticamente tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV.Tutto ciò era sostenuto da una rinnovata consapevolezza civica che si basava sulla fierezza della propria storia e sull’identità politica cittadina che attingeva dal guelfismo e dagli ideali repubblicani contro ogni tentazione signorile. La volgarizzazione andava nella stessa direzione accrescendo il valore dello Statuto come riflesso di un’identità locale e condivisa. Le indagini storiografiche su questo corpo statutari","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 46","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963755","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21927
F. Salvestrini
Il contributo prende spunto dalla recente edizione degli Statuti in volgare della Repubblica fiorentina del 1355 per proporre alcune considerazioni sulla normativa statutaria cittadina quale strumento di affermazione politica e identitaria delle istituzioni comunali. Il saggio evidenzia come la grande silloge normativa presa in esame costituisca un vero e proprio ‘monumento’ della cultura giuridica locale e ne sottolinea il significato soprattutto come fonte per la storia della società, delle istituzioni e della lingua locali nel pieno secolo XIV.
{"title":"Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355. Un monumento della cultura politica cittadina nell’Italia del Trecento","authors":"F. Salvestrini","doi":"10.54103/2464-8914/21927","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21927","url":null,"abstract":"Il contributo prende spunto dalla recente edizione degli Statuti in volgare della Repubblica fiorentina del 1355 per proporre alcune considerazioni sulla normativa statutaria cittadina quale strumento di affermazione politica e identitaria delle istituzioni comunali. Il saggio evidenzia come la grande silloge normativa presa in esame costituisca un vero e proprio ‘monumento’ della cultura giuridica locale e ne sottolinea il significato soprattutto come fonte per la storia della società, delle istituzioni e della lingua locali nel pieno secolo XIV.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"159 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173390","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-18DOI: 10.54103/2464-8914/21919
Sahar Zarei
International jurisprudence has a crucial role in the development of international environmental law. There is a close relationship between legal cases and environmental protection in international environmental law. Legal cases address contemporary problems and include new legal principles and rules of international law that can develop the scope (principles, structures and implementation) of environmental protection. In this perspective, judgments, advisory opinions and decisions of the international courts and tribunals, especially the International Court of Justice, have shown that State sovereignty has always been a limitation of the global expansion of environmental protection scope. Moving from absolute State sovereignty to the rule-based equitable and reasonable use of land could be an excellent opportunity to develop this legal field. Environmental protection emerged in the Trail Smelter case of 1941 as an earlier environmental dispute which resulted in the development of the environmental protection concept in other legal cases. Based on selected cases in international environmental law, the research attempts to analyze three stages of the emergence, enhancement and evolution of the environmental protection principle.
{"title":"International legal cases enhancing the scope of environmental protection","authors":"Sahar Zarei","doi":"10.54103/2464-8914/21919","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21919","url":null,"abstract":"International jurisprudence has a crucial role in the development of international environmental law. There is a close relationship between legal cases and environmental protection in international environmental law. Legal cases address contemporary problems and include new legal principles and rules of international law that can develop the scope (principles, structures and implementation) of environmental protection. In this perspective, judgments, advisory opinions and decisions of the international courts and tribunals, especially the International Court of Justice, have shown that State sovereignty has always been a limitation of the global expansion of environmental protection scope. Moving from absolute State sovereignty to the rule-based equitable and reasonable use of land could be an excellent opportunity to develop this legal field. Environmental protection emerged in the Trail Smelter case of 1941 as an earlier environmental dispute which resulted in the development of the environmental protection concept in other legal cases. Based on selected cases in international environmental law, the research attempts to analyze three stages of the emergence, enhancement and evolution of the environmental protection principle.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 25","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963682","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}