{"title":"Dove osano le Aquile: Strategie di occupazione territoriale nei Vestini Cismontani (Abruzzo) tra l’Età del Ferro e la Romanizzazione","authors":"Elena Scarsella","doi":"10.30827/cpag.v31i0.21111","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L'Archeologia del mediterraneo ha spostato solo di recente la propria attenzione sull'entroterra e l'Archeologia delle montagne mediterranee è ancora un terreno ampiamente inesplorato. Nonostante l'apparente mitezza, infatti, questo tipo di paesaggio pone delle sfide che hanno contribuito a creare, nei secoli, fenomeni culturali unici nel loro genere e difficilmente inquadrabili in modelli culturali concepiti sulla base di territori meno frammentari e morfologicamente complessi. In questo articolo, attraverso il caso studio dell'Abruzzo settentrionale, ci si propone di osservare da vicino la risposta dei popoli pre-romani dell'Appennino centrale alle sfide poste da un paesaggio povero di risorse e spesso inospitale. L'attitudine a cambiamenti lenti e spesso solo apparenti sarà contestualizzata alla luce di un'interpretazione teorica che combini Archeologia e Antropologia. ","PeriodicalId":52834,"journal":{"name":"Cuadernos de Prehistoria y Arqueologia de la Universidad de Granada","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-12-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Cuadernos de Prehistoria y Arqueologia de la Universidad de Granada","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.30827/cpag.v31i0.21111","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q2","JCRName":"Arts and Humanities","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L'Archeologia del mediterraneo ha spostato solo di recente la propria attenzione sull'entroterra e l'Archeologia delle montagne mediterranee è ancora un terreno ampiamente inesplorato. Nonostante l'apparente mitezza, infatti, questo tipo di paesaggio pone delle sfide che hanno contribuito a creare, nei secoli, fenomeni culturali unici nel loro genere e difficilmente inquadrabili in modelli culturali concepiti sulla base di territori meno frammentari e morfologicamente complessi. In questo articolo, attraverso il caso studio dell'Abruzzo settentrionale, ci si propone di osservare da vicino la risposta dei popoli pre-romani dell'Appennino centrale alle sfide poste da un paesaggio povero di risorse e spesso inospitale. L'attitudine a cambiamenti lenti e spesso solo apparenti sarà contestualizzata alla luce di un'interpretazione teorica che combini Archeologia e Antropologia.