N. Bruder Professeur des Universités, praticien hospitalier, P. Simeone praticien hospitalier, L. Velly Professeur des Universités, praticien hospitalier
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Abstract
L’anestesia dei tumori cerebrali mira a mantenere l’equilibrio emodinamico e metabolico cerebrale prima dell’intervento chirurgico, durante e dopo. Ciò richiede il controllo dell’ipertensione intracranica (IIC), una pressione arteriosa (PA) stabile e il controllo della glicemia, della natriemia e della temperatura. Durante l’intervento, il mantenimento di un cervello rilassato che consenta un intervento chirurgico in buone condizioni dipende dalla scelta della tecnica anestetica (agenti alogenati o endovenosi), dalla postura, dalle condizioni di ventilazione, dalla pressione sanguigna, dall’uso di soluti ipertonici o dal drenaggio del liquido cerebrospinale (LCS). L’anestesista deve essere pronto a gestire complicanze acute come emorragia grave, bradicardia o crisi ipertensiva nella chirurgia vicino al tronco cerebrale, tosse con ernia cerebrale o ipotensione correlata all’eccessiva profondità dell’anestesia. Il risveglio è un periodo a rischio durante il quale l’ipertensione può favorire un’emorragia cerebrale e l’ipercapnia può aumentare la pressione intracranica (PIC). La qualità dell’analgesia è essenziale per limitare le variazioni pressorie. Le prime ore postoperatorie sono un periodo critico per rilevare rapidamente le complicanze come emorragia cerebrale, crisi epilettica, idrocefalo acuto o edema cerebrale in rapido peggioramento.