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Abstract
Nonostante una politica sistematizzata di prevenzione primaria e secondaria della malattia venosa tromboembolica, basata sull’efficacia dei trattamenti anticoagulanti, l’incidenza annuale dell’embolia polmonare è stimata tra 75 e 269 casi all’anno per 100 000 abitanti, e questo tasso sale a oltre 700 per 100 000 abitanti dopo i 70 anni. L’interruzione della vena cava inferiore è un’importante tecnica di prevenzione, che deve essere offerta ai pazienti con controindicazione o fallimento della terapia anticoagulante, ma comporta un rischio significativo di trombosi venosa profonda secondaria. Di conseguenza, progressi significativi realizzati nella tecnologia dei filtri cavali (FC) permanenti, ma anche opzionali o convertibili, e nelle loro tecniche di impianto sotto eco-Doppler o ecografia endovascolare, a volte realizzata in rianimazione, hanno generato un ampio corpus di letteratura anglosassone, con, tuttavia, pochi studi randomizzati. Questo articolo descrive le tecniche per l’installazione dei FC permanenti e opzionali, le loro rispettive indicazioni, in particolare le indicazioni relative (pazienti oncologici, politraumatizzati, chirurgia bariatrica, donne in gravidanza) e i loro risultati.