L’utilizzo di un lembo è la soluzione d’elezione per coprire grandi perdite di sostanza di origine ischemica quando le tecniche di copertura convenzionali diventano inapplicabili. Due situazioni principali richiedono l’utilizzo di un lembo in chirurgia vascolare: l’esposizione degli elementi della ricostruzione vascolare, a seguito di complicanze settiche dell’accesso chirurgico; la necrosi ischemica estesa dell’arto inferiore, che espone strutture importanti come ossa, articolazioni, tendini e nervi. La copertura dei materiali vascolari può anche essere indicata in prima intenzione per prevenire il rischio di sovrainfezione e quindi di emorragia. Questa chirurgia può divenire indispensabile in alcune situazioni di ischemia critica per assicurare il salvataggio degli arti, che si tratti dei postumi di un bypass distale e/o di una rivascolarizzazione endovascolare. Le indicazioni di questa chirurgia combinata si basano su tre criteri essenziali: il tipo di lesione arteriosa, il carattere della ferita e lo stato fisiologico del paziente. La scelta del lembo si basa sulla localizzazione della ferita, sul rischio di infezione, sull’anatomia e sul flusso del lembo. Si tratta di una chirurgia complessa. La sua indicazione va studiata attentamente e resta riservata a pazienti altamente selezionati.