N. Bruder (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , T. Graillon (Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier) , S. Fuentes (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Anestesia per la chirurgia del rachide","authors":"N. Bruder (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , T. Graillon (Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier) , S. Fuentes (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0771(19)42451-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia del rachide è sempre più frequente e comprende una vasta gamma di procedure, da atti minori che possono essere eseguiti ambulatorialmente (ernia del disco) a importanti interventi chirurgici a rischio di emorragia (chirurgia delle metastasi, osteosintesi). In ogni caso, i rischi legati alla postura sono in primo piano. Ciò richiede, al momento della visita, di individuare i limiti di escursione articolare che possono interferire con la postura, in particolare di valutare la rigidità o la deformazione del rachide cervicale e le condizioni di intubazione. La chirurgia mini-invasiva (MIS) sta subendo un rapido sviluppo che consente strategie di recupero migliorato dopo chirurgia (RMDC). Qualunque sia la procedura, il dolore postoperatorio è una costante e giustifica una strategia di analgesia che dipende dal tipo di chirurgia e dai pazienti, con un’alta frequenza di pazienti con dolore cronico difficili da trattare. Le complicanze sono frequenti dopo le chirurgie maggiori. Durante l’intervento, il rischio di lesioni nervose o midollari è sempre presente. Per la chirurgia della scoliosi è stato dimostrato l’interesse del monitoraggio dei potenziali evocati somatosensoriali (PES) e motori (PEM). Esso richiede un’abitudine e una buona collaborazione dell’equipe medicochirurgica per trarne beneficio. Nel postoperatorio, la complicanza più temuta è l’infezione. L’infezione dei tessuti molli deve essere individuata e trattata rapidamente per evitare il passaggio alla spondilodiscite, che spesso impone una revisione chirurgica e una terapia antibiotica prolungata. La molteplicità delle procedure, la rapida evoluzione delle tecniche chirurgiche, lo sviluppo della chirurgia TC-guidata e le frequenti comorbilità di pazienti spesso anziani richiedono, in questa chirurgia, una stretta collaborazione tra le equipe di anestesia e chirurgia.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"24 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077119424511","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La chirurgia del rachide è sempre più frequente e comprende una vasta gamma di procedure, da atti minori che possono essere eseguiti ambulatorialmente (ernia del disco) a importanti interventi chirurgici a rischio di emorragia (chirurgia delle metastasi, osteosintesi). In ogni caso, i rischi legati alla postura sono in primo piano. Ciò richiede, al momento della visita, di individuare i limiti di escursione articolare che possono interferire con la postura, in particolare di valutare la rigidità o la deformazione del rachide cervicale e le condizioni di intubazione. La chirurgia mini-invasiva (MIS) sta subendo un rapido sviluppo che consente strategie di recupero migliorato dopo chirurgia (RMDC). Qualunque sia la procedura, il dolore postoperatorio è una costante e giustifica una strategia di analgesia che dipende dal tipo di chirurgia e dai pazienti, con un’alta frequenza di pazienti con dolore cronico difficili da trattare. Le complicanze sono frequenti dopo le chirurgie maggiori. Durante l’intervento, il rischio di lesioni nervose o midollari è sempre presente. Per la chirurgia della scoliosi è stato dimostrato l’interesse del monitoraggio dei potenziali evocati somatosensoriali (PES) e motori (PEM). Esso richiede un’abitudine e una buona collaborazione dell’equipe medicochirurgica per trarne beneficio. Nel postoperatorio, la complicanza più temuta è l’infezione. L’infezione dei tessuti molli deve essere individuata e trattata rapidamente per evitare il passaggio alla spondilodiscite, che spesso impone una revisione chirurgica e una terapia antibiotica prolungata. La molteplicità delle procedure, la rapida evoluzione delle tecniche chirurgiche, lo sviluppo della chirurgia TC-guidata e le frequenti comorbilità di pazienti spesso anziani richiedono, in questa chirurgia, una stretta collaborazione tra le equipe di anestesia e chirurgia.