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Abstract
Le lettere di E. Pirajno a C. Cavedoni, conservate presso la Biblioteca Estense di Modena, forniscono rilevanti dati sull’attivita antiquaria del barone di Mandralisca, concretizzatasi soprattutto in ambito numismatico e archeologico. Innanzitutto si apprende che Pirajno stava dedicando una monografia alla zecca di Lipara, ma mori prima di poterla pubblicare; la vedova Parisi si mostro interessata ad ultimare il progetto, come si deduce da una sua lettera, inviata a P. Bortolotti. E emerso che i due studiosi, dedicandosi al collezionismo numismatico, si scambiavano monete. Inoltre in una fondamentale missiva il barone comunicava a Cavedoni i risultati di scavi archeologici, effettuati a Lipari nel 1864, riportando un dettagliato elenco dei reperti rinvenuti. Alcuni passi della prima lettera confermano il coinvolgimento di E. Pirajno nella querelle tra G. Henzen e C. Cavedoni; il Mandralisca forniva all’abate modenese alcuni consigli per la corretta interpretazione di una moneta di Lipara.
Le lettere modenesi hanno consentito di acquisire nuovi dati sull’antiquaria ottocentesca nella Sicilia settentrionale, una complessa realta ricostruibile anche grazie al supporto di questa tipologia documentaria.