P.-M. Mertes (Professeur d’anesthésie-réanimation) , P. Demoly (Professeur de pneumologie) , J.-M. Malinovsky (Professeur d’anesthésie-réanimation) , C. Tacquard (Docteur en anesthésie-réanimation)
{"title":"Complicanze anafilattiche dell’anestesia generale","authors":"P.-M. Mertes (Professeur d’anesthésie-réanimation) , P. Demoly (Professeur de pneumologie) , J.-M. Malinovsky (Professeur d’anesthésie-réanimation) , C. Tacquard (Docteur en anesthésie-réanimation)","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43265-7","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Ogni sostanza somministrata durante il periodo perioperatorio è suscettibile di indurre una reazione anafilattica di meccanismo immunologico (allergico, il più delle volte da immunoglobuline [Ig] E, a volte IgG) o non immunologico (in precedenza chiamata anafilattoide). L’incidenza delle reazioni anafilattiche è variamente valutata a seconda dei paesi. Sommando tutti i meccanismi, varia da 1 a 353 per 18 600 anestesie e l’incidenza delle reazioni allergiche va da 1/5 000 a 1/13 000 anestesie. In Francia, è stato possibile valutare l’incidenza delle reazioni allergiche con maggiore precisione. Essa è stimata a 100,6 (76,2-125,3)/milione di anestesie nella popolazione generale, con una netta predominanza femminile (maschi: 55,4 [42,0-69,0], femmine: 154,9 [117,2-193,1]). Nell’adulto, le sostanze più frequentemente incriminate sono i curari, gli antibiotici e i coloranti. Le reazioni al lattice sono in declino e rappresentano la quarta causa di reazioni IgE-mediate. L’incidenza delle reazioni allergiche ai curari è valutata a 184,0 (139,3-229,7)/milione di anestesie, che hanno comportato la somministrazione di un miorilassante, e sale fino a 250,9 (189,8-312,9)/milione nelle femmine. Al contrario, nel bambino, il rapporto tra i sessi è pari 1 e le sostanze più frequentemente coinvolte sono il lattice e, successivamente, curari e antibiotici. La sintomatologia clinica non consente di distinguere il meccanismo delle reazioni. Viceversa, le reazioni allergiche sono, generalmente, più gravi. Quando la sintomatologia clinica è limitata a un singolo sintomo, la diagnosi di anafilassi può essere difficile. Devono essere realizzate indagini intra- e postoperatorie per confermare il meccanismo della reazione e per identificare l’agente causale. Esse comprendono il dosaggio sierico della triptasi e dell’istamina (tende a scomparire) e la ricerca di IgE specifiche al momento della reazione, nonché la realizzazione di test cutanei e, talvolta, provocativi a distanza. Le indicazioni di un bilancio allergologico prima di un’anestesia sono molto limitate, riservate a soggetti con fattori di rischio ben definiti. Non esiste una premedicazione che protegga dall’insorgere di una reazione anafilattica. Il trattamento deve essere attuato il più rapidamente possibile e si basa su un ampio consenso. Implica la sospensione della somministrazione dell’allergene in questione, la somministrazione di adrenalina e il riempimento vascolare. Qualsiasi reazione anafilattica, indipendentemente dalla gravità, deve essere segnalata al centro di farmacovigilanza regionale, insieme ai risultati delle indagini allergologiche.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0771(20)43265-7","citationCount":"1","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077120432657","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Ogni sostanza somministrata durante il periodo perioperatorio è suscettibile di indurre una reazione anafilattica di meccanismo immunologico (allergico, il più delle volte da immunoglobuline [Ig] E, a volte IgG) o non immunologico (in precedenza chiamata anafilattoide). L’incidenza delle reazioni anafilattiche è variamente valutata a seconda dei paesi. Sommando tutti i meccanismi, varia da 1 a 353 per 18 600 anestesie e l’incidenza delle reazioni allergiche va da 1/5 000 a 1/13 000 anestesie. In Francia, è stato possibile valutare l’incidenza delle reazioni allergiche con maggiore precisione. Essa è stimata a 100,6 (76,2-125,3)/milione di anestesie nella popolazione generale, con una netta predominanza femminile (maschi: 55,4 [42,0-69,0], femmine: 154,9 [117,2-193,1]). Nell’adulto, le sostanze più frequentemente incriminate sono i curari, gli antibiotici e i coloranti. Le reazioni al lattice sono in declino e rappresentano la quarta causa di reazioni IgE-mediate. L’incidenza delle reazioni allergiche ai curari è valutata a 184,0 (139,3-229,7)/milione di anestesie, che hanno comportato la somministrazione di un miorilassante, e sale fino a 250,9 (189,8-312,9)/milione nelle femmine. Al contrario, nel bambino, il rapporto tra i sessi è pari 1 e le sostanze più frequentemente coinvolte sono il lattice e, successivamente, curari e antibiotici. La sintomatologia clinica non consente di distinguere il meccanismo delle reazioni. Viceversa, le reazioni allergiche sono, generalmente, più gravi. Quando la sintomatologia clinica è limitata a un singolo sintomo, la diagnosi di anafilassi può essere difficile. Devono essere realizzate indagini intra- e postoperatorie per confermare il meccanismo della reazione e per identificare l’agente causale. Esse comprendono il dosaggio sierico della triptasi e dell’istamina (tende a scomparire) e la ricerca di IgE specifiche al momento della reazione, nonché la realizzazione di test cutanei e, talvolta, provocativi a distanza. Le indicazioni di un bilancio allergologico prima di un’anestesia sono molto limitate, riservate a soggetti con fattori di rischio ben definiti. Non esiste una premedicazione che protegga dall’insorgere di una reazione anafilattica. Il trattamento deve essere attuato il più rapidamente possibile e si basa su un ampio consenso. Implica la sospensione della somministrazione dell’allergene in questione, la somministrazione di adrenalina e il riempimento vascolare. Qualsiasi reazione anafilattica, indipendentemente dalla gravità, deve essere segnalata al centro di farmacovigilanza regionale, insieme ai risultati delle indagini allergologiche.