C. Cirenei (Praticien hospitalier) , A. Lintis (Chef de clinique, assistant des Hôpitaux) , G. Piessen (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service) , G. Lebuffe (Professeur des Universités, praticien hospitalier, coordonnateur)
{"title":"Anestesia-rianimazione in chirurgia del cancro esofageo","authors":"C. Cirenei (Praticien hospitalier) , A. Lintis (Chef de clinique, assistant des Hôpitaux) , G. Piessen (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service) , G. Lebuffe (Professeur des Universités, praticien hospitalier, coordonnateur)","doi":"10.1016/S1283-0771(21)45992-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia per cancro esofageo è associata a un’elevata morbimortalità perioperatoria legata a complicanze polmonari e chirurgiche, specialmente la fistola anastomotica. L’evoluzione delle tecniche chirurgiche e di anestesia-rianimazione ha consentito un migliore approccio nella comprensione dei meccanismi fisiopatologici e una migliore gestione nella prevenzione e nel trattamento di queste complicanze. La ricerca preoperatoria dei fattori di rischio di morbimortalità consente di identificare i pazienti a rischio di complicanze. Inoltre, la morbilità polmonare è influenzata dalla strategia anestetica che combina l’analgesia peridurale, l’ottimizzazione del riempimento vascolare e la ventilazione protettiva. Queste procedure anestetiche promuovono anche la riabilitazione e l’estubazione precoci. In questo contesto, l’anestesia generale combinata con l’analgesia locoregionale è la tecnica di scelta. Il monitoraggio postoperatorio deve essere multidisciplinare per diagnosticare e trattare precocemente le complicanze. Resta da definire il ruolo del trattamento immunomodulatore come la terapia con corticosteroidi.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 1","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S128307712145992X","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La chirurgia per cancro esofageo è associata a un’elevata morbimortalità perioperatoria legata a complicanze polmonari e chirurgiche, specialmente la fistola anastomotica. L’evoluzione delle tecniche chirurgiche e di anestesia-rianimazione ha consentito un migliore approccio nella comprensione dei meccanismi fisiopatologici e una migliore gestione nella prevenzione e nel trattamento di queste complicanze. La ricerca preoperatoria dei fattori di rischio di morbimortalità consente di identificare i pazienti a rischio di complicanze. Inoltre, la morbilità polmonare è influenzata dalla strategia anestetica che combina l’analgesia peridurale, l’ottimizzazione del riempimento vascolare e la ventilazione protettiva. Queste procedure anestetiche promuovono anche la riabilitazione e l’estubazione precoci. In questo contesto, l’anestesia generale combinata con l’analgesia locoregionale è la tecnica di scelta. Il monitoraggio postoperatorio deve essere multidisciplinare per diagnosticare e trattare precocemente le complicanze. Resta da definire il ruolo del trattamento immunomodulatore come la terapia con corticosteroidi.