{"title":"Colloidi o soluti macromolecolari di riempimento vascolare","authors":"S. Wiramus (Anesthésiste réanimateur)","doi":"10.1016/S1283-0771(21)44994-7","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Il riempimento vascolare è fondamentale per la gestione dell’insufficienza emodinamica acuta. Alcune raccomandazioni regolano la sua pratica. È stato dimostrato che, in due diverse popolazioni, la somministrazione di liquidi (indipendentemente dal tipo) è associata a un eccesso di mortalità rispetto al comportamento restrittivo, da cui il vantaggio teorico delle macromolecole. Questi colloidi sono rappresentati, in Francia, da due classi principali: l’albumina, colloide naturale, e i colloidi sintetici (idrossietilamidi [HEA], gelatine fluide modificate [GFM] e destrani). L’interesse dei destrani manca di solidi studi scientifici. Le GFM hanno solo un basso potere di espansione volemica, comparato a un rischio allergico significativo. Gli HEA aumentano in maniera significativa e prolungata la volemia, ma si accumulano nei tessuti e possono avere effetti collaterali sull’emostasi e dare insufficienza renale acuta. È l’HEA 130 a sembrare quello meglio collocato tra il beneficio e il rischio di effetti collaterali, se si osservano rigorosamente le dosi e le indicazioni massime raccomandate: 30 ml/kg al giorno in anestesia, quando un’espansione vascolare con cristalloidi in prima intenzione è insufficiente. L’albumina è un’alternativa più costosa delle GFM e degli HEA, che sono attualmente controindicati in terapia intensiva, soprattutto in caso di shock settico e nelle vittime di ustioni. I soluti di riempimento devono essere trattati come dei farmaci: non è importante solo il tipo di soluto, ma sono importanti anche la dose, la velocità di somministrazione, la durata e la sua riduzione.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"26 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077121449947","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il riempimento vascolare è fondamentale per la gestione dell’insufficienza emodinamica acuta. Alcune raccomandazioni regolano la sua pratica. È stato dimostrato che, in due diverse popolazioni, la somministrazione di liquidi (indipendentemente dal tipo) è associata a un eccesso di mortalità rispetto al comportamento restrittivo, da cui il vantaggio teorico delle macromolecole. Questi colloidi sono rappresentati, in Francia, da due classi principali: l’albumina, colloide naturale, e i colloidi sintetici (idrossietilamidi [HEA], gelatine fluide modificate [GFM] e destrani). L’interesse dei destrani manca di solidi studi scientifici. Le GFM hanno solo un basso potere di espansione volemica, comparato a un rischio allergico significativo. Gli HEA aumentano in maniera significativa e prolungata la volemia, ma si accumulano nei tessuti e possono avere effetti collaterali sull’emostasi e dare insufficienza renale acuta. È l’HEA 130 a sembrare quello meglio collocato tra il beneficio e il rischio di effetti collaterali, se si osservano rigorosamente le dosi e le indicazioni massime raccomandate: 30 ml/kg al giorno in anestesia, quando un’espansione vascolare con cristalloidi in prima intenzione è insufficiente. L’albumina è un’alternativa più costosa delle GFM e degli HEA, che sono attualmente controindicati in terapia intensiva, soprattutto in caso di shock settico e nelle vittime di ustioni. I soluti di riempimento devono essere trattati come dei farmaci: non è importante solo il tipo di soluto, ma sono importanti anche la dose, la velocità di somministrazione, la durata e la sua riduzione.