P. Lafaurie (Ancien Chef de clinique de l’Hôpital Saint-Louis)
{"title":"Chirurgia della calvizie","authors":"P. Lafaurie (Ancien Chef de clinique de l’Hôpital Saint-Louis)","doi":"10.1016/S1769-6704(14)66959-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia della calvizie si è recentemente evoluta grazie alla miniaturizzazione dei trapianti di capelli, che permette di ottenere dei risultati naturali. Il prelievo si esegue sempre nella regione occipitale inferiore e la cicatrice è poco rilevabile quando si rispettano alcune regole tecniche che sono esposte dettagliatamente. Dopo la frammentazione in mini- (3-5 capelli) e micro- (1-2 capelli) innesti, l’introduzione si esegue grazie a delle pinze di microchirurgia, in centinaia di microfessure. Bisogna seguire l’inclinazione e l’orientamento dei capelli in modo molto meticoloso. La ricrescita avviene tre-sei mesi dopo il primo trapianto e occorre attendere questo periodo minimo per prendere in considerazione una seconda seduta, secondo gli stessi principi. In tutti i casi, si tratta di un intervento chirurgico a pieno titolo, con i vincoli e le regole che si impongono. L’indicazione operatoria è posta dopo un esame meticoloso del cuoio capelluto, che rileva le sue diverse qualità (potere coprente, elasticità, superficie capelluta/superficie calva, ecc.). Occorre prendere in considerazione la psicologia del paziente dopo diversi colloqui di consultazione. Infine, l’aspetto evolutivo della calvizie è la guida costante delle indicazioni e dell’atto chirurgico. Occorre sempre impegnarsi a preservare il futuro, impiantando tanto più in alto quanto più il soggetto è giovane. L’alopecia femminile può, a volte, beneficiare delle tecniche di minitrapianti, se esiste una zona donatrice sufficientemente densa e quando il trattamento medico ha permesso una certa stabilizzazione. Altre tecniche più gravose mantengono le loro indicazioni: i lembi di cuoio capelluto a prelievo temporale e a peduncolo superiore permettono di ottenere rapidamente una forte densità sulla linea di attaccatura anteriore. Le riduzioni delle tonsure hanno beneficiato dell’apporto degli estensori (P. Frechet) e permettono di ridurre le aree calve posteriori quando esiste una buona lassità del cuoio capelluto e prevedendo eventuali correzioni sulla cicatrice mediana (trapianti di capelli, tecnica dei tre lembi). Infine, l’espansione cutanea è probabilmente la tecnica che sfrutta al meglio le possibilità di copertura del cuoio capelluto, ma i vincoli sono notevoli e le indicazioni sono rare.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"12 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2014-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(14)66959-X","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S176967041466959X","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
La chirurgia della calvizie si è recentemente evoluta grazie alla miniaturizzazione dei trapianti di capelli, che permette di ottenere dei risultati naturali. Il prelievo si esegue sempre nella regione occipitale inferiore e la cicatrice è poco rilevabile quando si rispettano alcune regole tecniche che sono esposte dettagliatamente. Dopo la frammentazione in mini- (3-5 capelli) e micro- (1-2 capelli) innesti, l’introduzione si esegue grazie a delle pinze di microchirurgia, in centinaia di microfessure. Bisogna seguire l’inclinazione e l’orientamento dei capelli in modo molto meticoloso. La ricrescita avviene tre-sei mesi dopo il primo trapianto e occorre attendere questo periodo minimo per prendere in considerazione una seconda seduta, secondo gli stessi principi. In tutti i casi, si tratta di un intervento chirurgico a pieno titolo, con i vincoli e le regole che si impongono. L’indicazione operatoria è posta dopo un esame meticoloso del cuoio capelluto, che rileva le sue diverse qualità (potere coprente, elasticità, superficie capelluta/superficie calva, ecc.). Occorre prendere in considerazione la psicologia del paziente dopo diversi colloqui di consultazione. Infine, l’aspetto evolutivo della calvizie è la guida costante delle indicazioni e dell’atto chirurgico. Occorre sempre impegnarsi a preservare il futuro, impiantando tanto più in alto quanto più il soggetto è giovane. L’alopecia femminile può, a volte, beneficiare delle tecniche di minitrapianti, se esiste una zona donatrice sufficientemente densa e quando il trattamento medico ha permesso una certa stabilizzazione. Altre tecniche più gravose mantengono le loro indicazioni: i lembi di cuoio capelluto a prelievo temporale e a peduncolo superiore permettono di ottenere rapidamente una forte densità sulla linea di attaccatura anteriore. Le riduzioni delle tonsure hanno beneficiato dell’apporto degli estensori (P. Frechet) e permettono di ridurre le aree calve posteriori quando esiste una buona lassità del cuoio capelluto e prevedendo eventuali correzioni sulla cicatrice mediana (trapianti di capelli, tecnica dei tre lembi). Infine, l’espansione cutanea è probabilmente la tecnica che sfrutta al meglio le possibilità di copertura del cuoio capelluto, ma i vincoli sono notevoli e le indicazioni sono rare.