J. Stern (Chef de clinique assistant) , A. El Kalai (Assistant spécialiste) , P. Montravers (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"急性胰腺炎:诊断、治疗和预后","authors":"J. Stern (Chef de clinique assistant) , A. El Kalai (Assistant spécialiste) , P. Montravers (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0771(23)48423-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La pancreatite acuta è definita come un’infiammazione acuta del pancreas. Le forme acute gravi sono caratterizzate dall’esistenza di un’insufficienza d’organo e/o di una complicanza locale (necrosi o ascesso). Colelitiasi e intossicazione alcolica sono le cause più comuni di pancreatite. Il tipico dolore addominale e l’elevata lipasi ematica sono sufficienti per stabilire la diagnosi. La valutazione radiologica iniziale è necessaria in caso di dubbio diagnostico per stabilire la gravità e/o l’eziologia della malattia. Deve essere eseguita la tomografia computerizzata con iniezione di mezzo di contrasto e tempo vascolare precoce, esame di scelta per valutare la gravità e ricercare le complicanze, 48-72 ore dopo la comparsa dei segni clinici. La gravità iniziale è valutata in base alle condizioni del paziente, ai segni clinici e alla presenza di insufficienza d’organo. Il trasferimento in terapia intensiva è deciso sulla base di criteri clinici. Nessun esame biologico isolato può identificare una pancreatite grave. Il trattamento iniziale adattato alla gravità della malattia comprende un attento monitoraggio clinico e biologico, un riempimento vascolare in base al grado di ipovolemia, la correzione dei disturbi idroelettrolitici, un’ossigenoterapia, un’analgesia, la messa a riposo del tubo digerente e l’assenza di terapia antibiotica sistematica. La nutrizione enterale precoce è raccomandata nelle forme gravi. Le complicanze precoci sono la conseguenza della fase infiammatoria precoce della pancreatite, spesso causa di insufficienza viscerale. In una fase successiva, la sovrainfezione è la complicanza più grave. La prognosi delle forme lievi è generalmente buona, anche se segnata da recidive, soprattutto quando l’eziologia non è controllata (alcol). Nelle forme ricoverate in terapia intensiva, la prognosi è molto più riservata, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 4","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Pancreatite acuta: diagnosi, trattamento e prognosi\",\"authors\":\"J. Stern (Chef de clinique assistant) , A. El Kalai (Assistant spécialiste) , P. 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Pancreatite acuta: diagnosi, trattamento e prognosi
La pancreatite acuta è definita come un’infiammazione acuta del pancreas. Le forme acute gravi sono caratterizzate dall’esistenza di un’insufficienza d’organo e/o di una complicanza locale (necrosi o ascesso). Colelitiasi e intossicazione alcolica sono le cause più comuni di pancreatite. Il tipico dolore addominale e l’elevata lipasi ematica sono sufficienti per stabilire la diagnosi. La valutazione radiologica iniziale è necessaria in caso di dubbio diagnostico per stabilire la gravità e/o l’eziologia della malattia. Deve essere eseguita la tomografia computerizzata con iniezione di mezzo di contrasto e tempo vascolare precoce, esame di scelta per valutare la gravità e ricercare le complicanze, 48-72 ore dopo la comparsa dei segni clinici. La gravità iniziale è valutata in base alle condizioni del paziente, ai segni clinici e alla presenza di insufficienza d’organo. Il trasferimento in terapia intensiva è deciso sulla base di criteri clinici. Nessun esame biologico isolato può identificare una pancreatite grave. Il trattamento iniziale adattato alla gravità della malattia comprende un attento monitoraggio clinico e biologico, un riempimento vascolare in base al grado di ipovolemia, la correzione dei disturbi idroelettrolitici, un’ossigenoterapia, un’analgesia, la messa a riposo del tubo digerente e l’assenza di terapia antibiotica sistematica. La nutrizione enterale precoce è raccomandata nelle forme gravi. Le complicanze precoci sono la conseguenza della fase infiammatoria precoce della pancreatite, spesso causa di insufficienza viscerale. In una fase successiva, la sovrainfezione è la complicanza più grave. La prognosi delle forme lievi è generalmente buona, anche se segnata da recidive, soprattutto quando l’eziologia non è controllata (alcol). Nelle forme ricoverate in terapia intensiva, la prognosi è molto più riservata, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi.