{"title":"色素激光器:用于色素病变和纹身","authors":"M. Jourdan (Dermatologue)","doi":"10.1016/S1776-0313(24)48812-6","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>I laser pigmentari possono ridurre efficacemente un gran numero di lesioni pigmentate epidermiche o dermiche. Emettono una lunghezza d’onda che prende di mira selettivamente il cromoforo bruno della melanina o un pigmento esogeno come gli inchiostri per tatuaggi e sono caratterizzati dalla produzione di un forte impulso per una durata molto breve. Questa concentrazione di energia è all’origine di un effetto fotomeccanico sul bersaglio, senza traboccamento termico, chiamato “fototermolisi selettiva”. In tutti i casi, è necessaria una diagnosi precisa prima della seduta: occorre prima escludere un nevo, un melanoma o una melanosi di Dubreuilh. È inoltre necessario spiegare chiaramente lo svolgimento della seduta, i possibili effetti avversi, la prognosi del risultato nonché i rischi di recidiva, quando esistono, in particolare per gli amartomi di Becker o le macchie caffellatte. A volte i rischi di recidiva sono tali, come per il melasma, da poter relegare il laser all’ultima linea di trattamento. I laser pigmentari, invece, sono la prima scelta per la rimozione dei tatuaggi, siano essi classici tatuaggi ornamentali, tatuaggi dermocosmetici, tatuaggi tradizionali o tatuaggi accidentali.</p></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"21 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-02-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488126/pdfft?md5=2fcbd87273de35fa7244b22787188b3a&pid=1-s2.0-S1776031324488126-main.pdf","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Laser pigmentari: utilizzo su lesioni pigmentate e tatuaggi\",\"authors\":\"M. Jourdan (Dermatologue)\",\"doi\":\"10.1016/S1776-0313(24)48812-6\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>I laser pigmentari possono ridurre efficacemente un gran numero di lesioni pigmentate epidermiche o dermiche. Emettono una lunghezza d’onda che prende di mira selettivamente il cromoforo bruno della melanina o un pigmento esogeno come gli inchiostri per tatuaggi e sono caratterizzati dalla produzione di un forte impulso per una durata molto breve. Questa concentrazione di energia è all’origine di un effetto fotomeccanico sul bersaglio, senza traboccamento termico, chiamato “fototermolisi selettiva”. In tutti i casi, è necessaria una diagnosi precisa prima della seduta: occorre prima escludere un nevo, un melanoma o una melanosi di Dubreuilh. È inoltre necessario spiegare chiaramente lo svolgimento della seduta, i possibili effetti avversi, la prognosi del risultato nonché i rischi di recidiva, quando esistono, in particolare per gli amartomi di Becker o le macchie caffellatte. A volte i rischi di recidiva sono tali, come per il melasma, da poter relegare il laser all’ultima linea di trattamento. I laser pigmentari, invece, sono la prima scelta per la rimozione dei tatuaggi, siano essi classici tatuaggi ornamentali, tatuaggi dermocosmetici, tatuaggi tradizionali o tatuaggi accidentali.</p></div>\",\"PeriodicalId\":100418,\"journal\":{\"name\":\"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei\",\"volume\":\"21 1\",\"pages\":\"Pages 1-8\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2024-02-24\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488126/pdfft?md5=2fcbd87273de35fa7244b22787188b3a&pid=1-s2.0-S1776031324488126-main.pdf\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488126\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488126","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
Laser pigmentari: utilizzo su lesioni pigmentate e tatuaggi
I laser pigmentari possono ridurre efficacemente un gran numero di lesioni pigmentate epidermiche o dermiche. Emettono una lunghezza d’onda che prende di mira selettivamente il cromoforo bruno della melanina o un pigmento esogeno come gli inchiostri per tatuaggi e sono caratterizzati dalla produzione di un forte impulso per una durata molto breve. Questa concentrazione di energia è all’origine di un effetto fotomeccanico sul bersaglio, senza traboccamento termico, chiamato “fototermolisi selettiva”. In tutti i casi, è necessaria una diagnosi precisa prima della seduta: occorre prima escludere un nevo, un melanoma o una melanosi di Dubreuilh. È inoltre necessario spiegare chiaramente lo svolgimento della seduta, i possibili effetti avversi, la prognosi del risultato nonché i rischi di recidiva, quando esistono, in particolare per gli amartomi di Becker o le macchie caffellatte. A volte i rischi di recidiva sono tali, come per il melasma, da poter relegare il laser all’ultima linea di trattamento. I laser pigmentari, invece, sono la prima scelta per la rimozione dei tatuaggi, siano essi classici tatuaggi ornamentali, tatuaggi dermocosmetici, tatuaggi tradizionali o tatuaggi accidentali.