Le iniezioni cutanee a scopo estetico mirano a riempire un vuoto come una ruga oppure ad aumentare il volume di una determinata zona del tegumento. Le tecniche di iniezione si sono evolute dalla siringa e dall’ago, in particolare con l’avvento delle cannule, che consentono di ottenere risultati volumetrici in migliori condizioni di sicurezza. Soprattutto, i materiali iniettabili si sono evoluti, passando da composti non riassorbibili, troppo spesso fonte di deturpazioni e di complicanze permanenti, a materiali riassorbibili, primo fra tutti l’acido ialuronico. Questi materiali riassorbibili sono praticamente gli unici utilizzati oggi dai dermatologi.
I trattamenti cosmetici per la pelle e i capelli hanno alcune specificità per i tipi di pelle scura e i capelli crespi. Innanzitutto, è necessario riadattare le abitudini di igiene e idratazione quando si passa da un clima tropicale a un clima temperato. Pertanto, ridurre il numero delle docce quotidiane, smettere di sfregare e utilizzare emollienti idratanti anziché grassi spesso consentono di ritrovare un comfort e un risultato estetico soddisfacenti. I cosmetici depigmentanti hanno un effetto minore sulla discromia rispetto ai trattamenti eziologici, le cure cicatrizzanti e l’evitamento di azioni traumatiche (sfregamento, scrub e grattamento). In caso di depigmentazione volontaria, oltre alla graduale cessazione dei prodotti utilizzati, è utile l’utilizzo di creme cicatrizzanti e di un sostegno psicologico per accettare i postumi. Per quanto riguarda i capelli crespi, sono indicati agenti untuosi e creme districanti; deve essere incoraggiata la limitazione di traumi come la trazione o lo stiramento. I disagi legati alla rasatura e alla depilazione vengono corretti più con la rimozione dei traumi e con le cure mediche che con i cosmetici. Infine, l’invecchiamento cutaneo tardivo, dovuto all’abbondanza di melanina, rende poco utile il ricorso ai trattamenti antietà.
La pelle sensibile (o pelle reattiva) è definita come una sindrome che si manifesta con la comparsa di sensazioni spiacevoli (pizzicore, bruciore, dolore, prurito, formicolio) in risposta a stimoli che normalmente non dovrebbero causare tali sensazioni. Queste sensazioni spiacevoli non possono essere spiegate con lesioni attribuibili a una malattia cutanea specifica. La pelle può apparire normale o essere accompagnata da eritema. La pelle sensibile può coinvolgere qualsiasi zona della pelle ma soprattutto il viso. La pelle sensibile è molto comune, infatti riguarda circa la metà della popolazione, con intensità variabile. La diagnosi viene essenzialmente fatta intervistando il paziente. La fisiopatologia comincia a essere compresa meglio: potrebbe trattarsi di un’iperreattività del sistema nervoso cutaneo, legata in particolare all’attivazione di proteine sensoriali presenti sui cheratinociti e sulle terminazioni nervose. La gestione rimane ancora piuttosto speculativa.
I laser pigmentari possono ridurre efficacemente un gran numero di lesioni pigmentate epidermiche o dermiche. Emettono una lunghezza d’onda che prende di mira selettivamente il cromoforo bruno della melanina o un pigmento esogeno come gli inchiostri per tatuaggi e sono caratterizzati dalla produzione di un forte impulso per una durata molto breve. Questa concentrazione di energia è all’origine di un effetto fotomeccanico sul bersaglio, senza traboccamento termico, chiamato “fototermolisi selettiva”. In tutti i casi, è necessaria una diagnosi precisa prima della seduta: occorre prima escludere un nevo, un melanoma o una melanosi di Dubreuilh. È inoltre necessario spiegare chiaramente lo svolgimento della seduta, i possibili effetti avversi, la prognosi del risultato nonché i rischi di recidiva, quando esistono, in particolare per gli amartomi di Becker o le macchie caffellatte. A volte i rischi di recidiva sono tali, come per il melasma, da poter relegare il laser all’ultima linea di trattamento. I laser pigmentari, invece, sono la prima scelta per la rimozione dei tatuaggi, siano essi classici tatuaggi ornamentali, tatuaggi dermocosmetici, tatuaggi tradizionali o tatuaggi accidentali.