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Il presente lavoro si basa su alcune riflessioni critiche inerenti il nascente indirizzo di ricerca, prefiggendosi lo scopo di mettere in luce le contraddizioni di un “umanesimo scientifico” di cui la neuroetica vorrebbe farsi portavoce. L’analisi tende a dimostrare che il costituendo indirizzo è parte integrante di una cornice concettuale più ampia (la bioetica), ma anche la risultante – per certi aspetti – di un tentativo di ripristino dell’epistemologia ed ontologia dell’epoca moderna.