患有Ohtahara综合征和无呼吸刺激的新生儿——新生儿重症监护室的伦理问题

Q2 Arts and Humanities Medicina e Morale Pub Date : 2023-04-11 DOI:10.4081/mem.2023.1229
Barbara Corsano, D. Sacchini, G. Vento, S. Costa, Alice Esposito, D. Battaglia, Michela Quintiliani, A. Spagnolo
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La gestione delle gravi encefalopatie associate a SO è controversa, soprattutto riguardo le strategie per garantire il benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, richiedendo una continua modulazione degli interventi medici: dall’intensività degli interventi assistenziali in attesa della diagnosi, alle cure palliative laddove si giunge a una prognosi di inguaribilità, fino alla possibile desistenza da trattamenti intensivi/invasivi quando non più proporzionati al quadro clinico. Obiettivo: Attraverso il caso di M, neonata di 38 settimane, intubata e ventilata meccanicamente sin dalla nascita per assenza di attività respiratoria spontanea, per la quale a circa 4 mesi di vita si è giunti alla diagnosi clinica di SO, si intendono approfondire le questioni etiche connesse: a. alla proporzionalità e appropriatezza etico-clinica dei trattamenti in pazienti per i quali si giunga a una prognosi infausta quoad vitam; b. al processo decisionale da condividere con i genitori, che nel caso specifico non riuscivano ad accettare l’irreversibilità della malattia della figlia, nonostante il supporto psicologico offerto sin dall’inizio. Discussione: In una situazione di patologia probabilmente irreversibile, come nel caso di grave encefalopatia, con disfunzione cortico-sottocorticale e quadro elettro-clinico di SO, associata ad assenza di trigger respiratorio, in cui non emergono elementi in grado di modificare la prognosi quoad vitam, e della cui gravità i genitori possono far fatica ad elaborare la consapevolezza, diventa difficile individuare i limiti dei trattamenti, che potrebbero configurarsi come ostinazione irragionevole e penoso prolungamento del processo del morire. Nel caso di M, durante il suo ricovero nella Terapia Intensiva Neonatale (TIN) della Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS di Roma, i neonatologi hanno costantemente coinvolto i neuropsichiatri infantili per ricercare una causa eziologica e opzioni terapeutiche percorribili, e hanno richiesto il supporto in più fasi delle consulenze di etica clinica per valutare in maniera interdisciplinare la proporzionalità e l’appropriatezza etico-clinica dei trattamenti in atto (in particolare del ventilatore meccanico) e da attuare. Conclusioni: I limiti dei trattamenti e più in generale gli interrogativi legati al fine vita sono questioni etiche sempre più frequenti, anche in TIN, e devono essere costantemente discussi, approfonditi e condivisi all’interno dell’équipe medica e con i genitori, anche quando la comunicazione si presenta difficile. Nel caso di M, solo dopo diverse valutazioni interdisciplinari, si è giunti a una decisione condivisa anche con i genitori di continuare le cure palliative già in essere, di astenersi da interventi intensivi/invasivi in caso di eventi critici, e di favorire il benessere dell’intera famiglia, trasferendo M in un Hospice Pediatrico, dove la morte è avvenuta quando la piccola aveva 11 mesi.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-04-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Neonata con Sindrome di Ohtahara e assenza di trigger respiratorio: questioni etiche in Terapia Intensiva Neonatale\",\"authors\":\"Barbara Corsano, D. Sacchini, G. Vento, S. Costa, Alice Esposito, D. Battaglia, Michela Quintiliani, A. 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摘要

简介:Ohtahara综合征(SO)是一种罕见的抗药物癫痫性脑病,其特征是与特定的爆发抑制脑电图有关的频繁的强直性痉挛或局部运动癫痫。它开始于生命的最初几个月,只占儿童癫痫病例的不到4%。预后取决于病因,通常是不利的,大多数病例发生在幼儿时期。严重传染性与我的管理是有争议的,特别是在战略方面,以确保小患者及其家属的福利,要求不断调整干预的医疗干预:dall’intensività姑息治疗的护理诊断之前,在它的预后inguaribilità的地方,直到可能信号密集/侵入性治疗临床框架不再相称。目标:通过M,羽翼未丰的情况下38周,从出生起就在机械通风的的和缺乏自发呼吸活动,在大约4个月的生活我的临床诊断,是指加深伦理问题:a .相称性和适当性等的患者的治疗etico-clinica达成一种quoad的预测的;b.与父母分享决策过程,在这种情况下,父母无法接受女儿疾病的不可逆转性,尽管从一开始就提供了心理咨询。辩论:处于不可逆转的疾病可能与功能障碍,如严重的脑病,cortico-sottocorticale和我知道elettro-clinico框架,加上没有触发呼吸的情况下,没有出现能够改变quoad预后的因素,其严重程度的父母可能难以制定的认识,就很难确定治疗的范围内,这可能是对死亡过程的一种不合理的坚持和痛苦的延伸。在M的情况下,他在综合医院的nicu (nicu)住院期间。双胞胎”的罗马IRCCS neonatologi一直参与寻求一种事业的儿童neuropsichiatri病因和治疗方法的选择,需要在更多的道德阶段的咨询支持跨学科相称性和适当地评估临床治疗etico-clinica(特别是机械风扇)的执行。结论:治疗的局限性和更普遍的生命终结问题是越来越常见的伦理问题,即使在重症监护室也是如此,也必须在医疗队和家长中不断讨论、深入探讨和分享,即使沟通困难。在跨学科M,只有经过几次评估的情况下,还达成了一项共同决定继续姑息治疗的父母已经在密集采取行动予以不要批评/侵入性的事件,和整个家庭的福祉,将米在一个儿科Hospice死亡发生在当小了11个月。
本文章由计算机程序翻译,如有差异,请以英文原文为准。
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Neonata con Sindrome di Ohtahara e assenza di trigger respiratorio: questioni etiche in Terapia Intensiva Neonatale
Introduzione: La Sindrome di Ohtahara (SO) è un’encefalopatia epilettica rara resistente ai farmaci, caratterizzata da frequenti spasmi tonici o crisi focali motorie associati allo specifico quadro elettroencefalografico di burst suppression. Esordisce nei primi mesi di vita e rappresenta meno del 4% dei casi di epilessia infantile. La prognosi dipende dall’eziologia e generalmente è sfavorevole con decesso nella maggior parte dei casi durante la prima infanzia. La gestione delle gravi encefalopatie associate a SO è controversa, soprattutto riguardo le strategie per garantire il benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, richiedendo una continua modulazione degli interventi medici: dall’intensività degli interventi assistenziali in attesa della diagnosi, alle cure palliative laddove si giunge a una prognosi di inguaribilità, fino alla possibile desistenza da trattamenti intensivi/invasivi quando non più proporzionati al quadro clinico. Obiettivo: Attraverso il caso di M, neonata di 38 settimane, intubata e ventilata meccanicamente sin dalla nascita per assenza di attività respiratoria spontanea, per la quale a circa 4 mesi di vita si è giunti alla diagnosi clinica di SO, si intendono approfondire le questioni etiche connesse: a. alla proporzionalità e appropriatezza etico-clinica dei trattamenti in pazienti per i quali si giunga a una prognosi infausta quoad vitam; b. al processo decisionale da condividere con i genitori, che nel caso specifico non riuscivano ad accettare l’irreversibilità della malattia della figlia, nonostante il supporto psicologico offerto sin dall’inizio. Discussione: In una situazione di patologia probabilmente irreversibile, come nel caso di grave encefalopatia, con disfunzione cortico-sottocorticale e quadro elettro-clinico di SO, associata ad assenza di trigger respiratorio, in cui non emergono elementi in grado di modificare la prognosi quoad vitam, e della cui gravità i genitori possono far fatica ad elaborare la consapevolezza, diventa difficile individuare i limiti dei trattamenti, che potrebbero configurarsi come ostinazione irragionevole e penoso prolungamento del processo del morire. Nel caso di M, durante il suo ricovero nella Terapia Intensiva Neonatale (TIN) della Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS di Roma, i neonatologi hanno costantemente coinvolto i neuropsichiatri infantili per ricercare una causa eziologica e opzioni terapeutiche percorribili, e hanno richiesto il supporto in più fasi delle consulenze di etica clinica per valutare in maniera interdisciplinare la proporzionalità e l’appropriatezza etico-clinica dei trattamenti in atto (in particolare del ventilatore meccanico) e da attuare. Conclusioni: I limiti dei trattamenti e più in generale gli interrogativi legati al fine vita sono questioni etiche sempre più frequenti, anche in TIN, e devono essere costantemente discussi, approfonditi e condivisi all’interno dell’équipe medica e con i genitori, anche quando la comunicazione si presenta difficile. Nel caso di M, solo dopo diverse valutazioni interdisciplinari, si è giunti a una decisione condivisa anche con i genitori di continuare le cure palliative già in essere, di astenersi da interventi intensivi/invasivi in caso di eventi critici, e di favorire il benessere dell’intera famiglia, trasferendo M in un Hospice Pediatrico, dove la morte è avvenuta quando la piccola aveva 11 mesi.
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Medicina e Morale Arts and Humanities-Philosophy
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