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摘要
这篇文章是关于bu题目的作品和反思性的中心形象:从远处看的群山,几乎是一个神话学家,它已经出现在第一部小说《高山芭纳博》(1933)中,也出现在同一年的标题中,用于拍摄山区的照片。通过对小说的详细分析,以及对瓦尔·莫雷尔(Val Morel)等其他小说的参考,对这一主题进行了研究。与具象艺术进行比较(Tiziano评论)。1949年,阿图罗·布兰比拉(Arturo Brambilla)出版了《白云人的传说》(Karl Felix Wolff)和其他威尼斯作家(蚊子)。
L’articolo è dedicato a un’immagine centrale dell’opera e della riflessione di Buzzati: le montagne viste da lontano, quasi un mitologema che compare già, oltre che nel romanzo d’esordio Bàrnabo delle montagne (1933), nelle didascalie stese in quello stesso anno per il fototesto La stagione della montagna. Il tema viene indagato attraverso un’analisi puntuale del romanzo, affiancata da riferimenti ad altri lavori di Buzzati, come I miracoli di Val Morel; vengono stabiliti confronti con l’arte figurativa (Tiziano commentato da Buzzati; Cézanne), con le leggende delle Dolomiti (Karl Felix Wolff), con altri scrittori veneti (Zanzotto) e con il fototesto Un villaggio della Val di Fassa pubblicato nel 1949 da Arturo Brambilla.