{"title":"胸部手术麻醉","authors":"M. Le Guen, J. Fessler","doi":"10.1016/S1283-0771(23)47852-8","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’anestesia per chirurgia toracica copre una serie di specificità che conviene conoscere per adattare la cura dei pazienti durante tutto il periodo perioperatorio. In primo luogo, la riduzione della funzione respiratoria a seguito di una riduzione del parenchima richiede una valutazione preoperatoria di qualità per determinare l’operabilità (valutazione del rischio cardiaco, esplorazioni funzionali respiratorie…) e per limitare la morbimortalità postoperatoria. Per facilitare il gesto chirurgico, un’“immobilità” del parenchima è ottenuta con un controllo delle vie aeree basato su tecniche di esclusione polmonare le cui modalità (sonda di intubazione a doppio lume, bloccante bronchiale) saranno adattate al paziente e alla procedura pianificata. In tutti i casi, un esame con fibroscopia permette di qualificare la qualità del posizionamento del dispositivo scelto. Inoltre, uno dei principali obiettivi intraoperatori è quello di evitare l’insorgenza di lesioni alveolari utilizzando una strategia di ventilazione protettiva, in ventilazione sia bipolmonare che unipolmonare, durante l’intervento chirurgico. Infine, la fase postoperatoria deve mirare a un rapido ritorno all’autonomia del paziente, e questo richiede una strategia ottimale di controllo del dolore, basata principalmente sull’analgesia regionale perimidollare o interfasciale, nonché sull’attuazione di programmi di riabilitazione accelerata postoperatoria o di ottimizzazione multimodale preoperatoria, “preabilitazione”. Questo articolo può riguardare altri interventi (esofagectomia, gestione dell’emottisi) ed è quindi utile per qualsiasi clinico.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 3","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Anestesia per chirurgia toracica\",\"authors\":\"M. Le Guen, J. Fessler\",\"doi\":\"10.1016/S1283-0771(23)47852-8\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>L’anestesia per chirurgia toracica copre una serie di specificità che conviene conoscere per adattare la cura dei pazienti durante tutto il periodo perioperatorio. 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L’anestesia per chirurgia toracica copre una serie di specificità che conviene conoscere per adattare la cura dei pazienti durante tutto il periodo perioperatorio. In primo luogo, la riduzione della funzione respiratoria a seguito di una riduzione del parenchima richiede una valutazione preoperatoria di qualità per determinare l’operabilità (valutazione del rischio cardiaco, esplorazioni funzionali respiratorie…) e per limitare la morbimortalità postoperatoria. Per facilitare il gesto chirurgico, un’“immobilità” del parenchima è ottenuta con un controllo delle vie aeree basato su tecniche di esclusione polmonare le cui modalità (sonda di intubazione a doppio lume, bloccante bronchiale) saranno adattate al paziente e alla procedura pianificata. In tutti i casi, un esame con fibroscopia permette di qualificare la qualità del posizionamento del dispositivo scelto. Inoltre, uno dei principali obiettivi intraoperatori è quello di evitare l’insorgenza di lesioni alveolari utilizzando una strategia di ventilazione protettiva, in ventilazione sia bipolmonare che unipolmonare, durante l’intervento chirurgico. Infine, la fase postoperatoria deve mirare a un rapido ritorno all’autonomia del paziente, e questo richiede una strategia ottimale di controllo del dolore, basata principalmente sull’analgesia regionale perimidollare o interfasciale, nonché sull’attuazione di programmi di riabilitazione accelerata postoperatoria o di ottimizzazione multimodale preoperatoria, “preabilitazione”. Questo articolo può riguardare altri interventi (esofagectomia, gestione dell’emottisi) ed è quindi utile per qualsiasi clinico.