H. Quintard MD, PhD Hôpitaux Universitaires de Genève (Suisse), C. Ichai Professeur d’anesthésie-réanimation, chef du service de réanimation médicochirurgicale, PhD
{"title":"成人的基本酸性疾病","authors":"H. Quintard MD, PhD Hôpitaux Universitaires de Genève (Suisse), C. Ichai Professeur d’anesthésie-réanimation, chef du service de réanimation médicochirurgicale, PhD","doi":"10.1016/S1283-0771(21)45313-2","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>All’interno dell’organismo, il pH, che esprime una concentrazione di protoni, è molto variabile da un organo all’altro ma anche all’interno delle diverse strutture cellulari. In patologia, viene analizzato solo l’equilibrio acido-base del plasma. Il pH del corpo è strettamente regolato dai sistemi tampone, principalmente di polmone e rene. La classica interpretazione di Henderson-Hasselbalch del disturbo acido-base attribuisce le variazioni del pH alle variazioni della PaCO<sub>2</sub> o dei bicarbonati plasmatici. Anche se molto pratico, questo concetto risulta essere impreciso nei disturbi complessi. Il concetto di Stewart considera che le variazioni del pH plasmatico possono derivare da modifiche di tre variabili indipendenti, che sono la differenza in ioni forti, o Strong Ion Difference (SID), la quantità di acidi deboli (albuminato, fosfato) e la PaCO<sub>2</sub>. L’acidosi metabolica, caratterizzata da un calo del pH e dei bicarbonati plasmatici, si osserva in caso di accumulo di anioni forti metabolizzabili (lattato, corpi chetonici, tossici) o non metabolizzabili (ipercloremia, iperfosfatemia, ipersulfatemia). L’acidosi metabolica nell’insufficienza renale è spesso di causa mista. Rimane controversa l’indicazione dell’alcalinizzazione dell’acidosi metabolica mediante bicarbonato di sodio, raccomandata nei casi di acidosi metabolica organica persistente e grave (pH < 7) o di acidosi metabolica ipercloremica, se il pH è inferiore a 7,20. Le alcalosi metaboliche caratterizzate da un aumento del pH e dei bicarbonati plasmatici si distinguono a seconda della cloremia in alcalosi metaboliche clorosensibili (per perdite digestive o renali) e clororesistenti (ipermineralcorticismi). Il loro trattamento sintomatico prevede il ripristino del pool di cloro e potassio con NaCl e KCl. I disturbi respiratori acido-base sono caratterizzati da variazioni del pH, associate a variazioni della PaCO<sub>2</sub>, che sarà elevata in caso di acidosi respiratoria e diminuita in caso di alcalosi respiratoria. 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All’interno dell’organismo, il pH, che esprime una concentrazione di protoni, è molto variabile da un organo all’altro ma anche all’interno delle diverse strutture cellulari. In patologia, viene analizzato solo l’equilibrio acido-base del plasma. Il pH del corpo è strettamente regolato dai sistemi tampone, principalmente di polmone e rene. La classica interpretazione di Henderson-Hasselbalch del disturbo acido-base attribuisce le variazioni del pH alle variazioni della PaCO2 o dei bicarbonati plasmatici. Anche se molto pratico, questo concetto risulta essere impreciso nei disturbi complessi. Il concetto di Stewart considera che le variazioni del pH plasmatico possono derivare da modifiche di tre variabili indipendenti, che sono la differenza in ioni forti, o Strong Ion Difference (SID), la quantità di acidi deboli (albuminato, fosfato) e la PaCO2. L’acidosi metabolica, caratterizzata da un calo del pH e dei bicarbonati plasmatici, si osserva in caso di accumulo di anioni forti metabolizzabili (lattato, corpi chetonici, tossici) o non metabolizzabili (ipercloremia, iperfosfatemia, ipersulfatemia). L’acidosi metabolica nell’insufficienza renale è spesso di causa mista. Rimane controversa l’indicazione dell’alcalinizzazione dell’acidosi metabolica mediante bicarbonato di sodio, raccomandata nei casi di acidosi metabolica organica persistente e grave (pH < 7) o di acidosi metabolica ipercloremica, se il pH è inferiore a 7,20. Le alcalosi metaboliche caratterizzate da un aumento del pH e dei bicarbonati plasmatici si distinguono a seconda della cloremia in alcalosi metaboliche clorosensibili (per perdite digestive o renali) e clororesistenti (ipermineralcorticismi). Il loro trattamento sintomatico prevede il ripristino del pool di cloro e potassio con NaCl e KCl. I disturbi respiratori acido-base sono caratterizzati da variazioni del pH, associate a variazioni della PaCO2, che sarà elevata in caso di acidosi respiratoria e diminuita in caso di alcalosi respiratoria. L’associazione di diversi disturbi acido-base (misti e complessi) è frequente in terapia intensiva.