A. Jacquens , C. Guidoux , B. Mathon , F. Clarençon , V. Degos
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Lo sviluppo di centri specializzati, chiamati unità neurovascolari (UNV) in Francia e “stroke centers” negli Stati Uniti, ha modificato favorevolmente la gestione di questi pazienti. Nuovi strumenti terapeutici come la trombectomia, che richiedono una stretta collaborazione tra le equipe di anestesia-rianimazione, neurologia vascolare e neuroradiologia interventistica, hanno cambiato radicalmente la prognosi funzionale degli AVC ischemici. Per quanto riguarda le emorragie cerebrali, un uso più standardizzato dei protocolli di antagonizzazione degli agenti anticoagulanti orali che associano la vitamina K ai fattori vitamina K-dipendenti è ancora insufficiente in Francia. Per migliorare la gestione degli AVC in Francia è necessario l’emergere di UNV con il supporto del sistema normativo e di gestione delle urgenze. Questo aggiornamento affronta innanzitutto le misure da attuare per migliorare la gestione iniziale degli AVC, quindi affronta la gestione specifica degli infarti cerebrali, delle trombosi venose cerebrali e delle emorragie cerebrali nella fase acuta. Particolare attenzione è rivolta alla nuova tecnica di gestione endovascolare mediante trombectomia degli AVC ischemici con occlusione arteriosa prossimale.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 2","pages":"Pages 1-20"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Gestione degli accidenti vascolari cerebrali in fase acuta\",\"authors\":\"A. Jacquens , C. Guidoux , B. Mathon , F. Clarençon , V. 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Gestione degli accidenti vascolari cerebrali in fase acuta
Gli accidenti vascolari cerebrali (AVC) rappresentano la terza causa di mortalità e la principale causa di disabilità acquisita negli adulti. Ogni anno, in Francia, si contano tra 100 000 e 140 000 AVC: la metà dei pazienti mantiene una disabilità, il 25% muore entro i primi mesi che seguono e il 25% dei pazienti guarisce senza sequele. All’interno degli AVC, si distinguono gli infarti cerebrali, le emorragie cerebrali, gli accidenti ischemici transitori, le emorragie subaracnoidee e le trombosi venose cerebrali. Classicamente, gli infarti cerebrali rappresentano circa l’85% degli AVC. La gestione degli AVC varia ampiamente tra i paesi e, all’interno di uno stesso paese, tra le regioni. Lo sviluppo di centri specializzati, chiamati unità neurovascolari (UNV) in Francia e “stroke centers” negli Stati Uniti, ha modificato favorevolmente la gestione di questi pazienti. Nuovi strumenti terapeutici come la trombectomia, che richiedono una stretta collaborazione tra le equipe di anestesia-rianimazione, neurologia vascolare e neuroradiologia interventistica, hanno cambiato radicalmente la prognosi funzionale degli AVC ischemici. Per quanto riguarda le emorragie cerebrali, un uso più standardizzato dei protocolli di antagonizzazione degli agenti anticoagulanti orali che associano la vitamina K ai fattori vitamina K-dipendenti è ancora insufficiente in Francia. Per migliorare la gestione degli AVC in Francia è necessario l’emergere di UNV con il supporto del sistema normativo e di gestione delle urgenze. Questo aggiornamento affronta innanzitutto le misure da attuare per migliorare la gestione iniziale degli AVC, quindi affronta la gestione specifica degli infarti cerebrali, delle trombosi venose cerebrali e delle emorragie cerebrali nella fase acuta. Particolare attenzione è rivolta alla nuova tecnica di gestione endovascolare mediante trombectomia degli AVC ischemici con occlusione arteriosa prossimale.