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Abstract
Questo saggio mostra come nell'anno del centenario della marcia su Roma i quotidiani italiani abbiano dato ampio risalto alla ricorrenza, offrendo diverse immagini del fascismo. Sui giornali mainstream è prevalsa quella tratteggiata da giornalisti di successo come Aldo Cazzullo del Corriere della sera ed Ezio Mauro, firma ed ex direttore della Repubblica, del fascismo come espressione di brutale violenza. Una rappresentazione antitetica a quella nostalgica e consolatoria a lungo condivisa nell'opinione pubblica moderata. La stampa di destra, vicina al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, non ha manifestato nostalgia o compiacenza verso il ventennio, ma ha negato la natura totalitaria del fascismo. Per il manifesto, quotidiano comunista, il fascismo prese il potere con una «azione reazionaria di massa» rivolta contro la classe operaia, e la marcia su Roma fu sostanzialmente una farsa. Sul Fatto quotidiano il giornalista Claudio Fracassi l'ha definita un bluff, mentre lo storico Marco Mondini, sul Domani, ha scritto che si tratta di un «enigma». La storia sui giornali è un caso tipico di Public History. Nel nuovo mondo digitale, tuttavia, per raggiungere il grande pubblico gli storici dovranno essere presenti non solo sui quotidiani cartacei, ormai obsoleti, ma anche in televisione e sui social media.