Il saggio è dedicato a una disamina dei best-seller pubblicati in Italia nel 2022 in occasione del 100° anniversario della "Marcia su Roma". Scritti da alcuni dei più influenti giornalisti italiani, essi mostrano un netto divorzio tra l'opinione pubblica e la ricerca storica. Tutti gli autori usano la storia, naturalmente, ma (con una sola eccezione) selezionano i loro dati in base alle tesi che propongono. Alcuni sembrano ignorare la storiografia più recente e autorevole. Altri accettano i risultati fattuali dell'indagine storica, ma denunciano il dibattito interpretativo come inutile e fuorviante. Altri considerano le riflessioni storiche sul fascismo semplicemente strumentali di evidenti motivazioni politiche. Orientata alle discussioni politiche odierne, la maggior parte di questi libri, invece di spiegare ciò che è oggi possibile sapere del fascismo, difende o contesta la persistente legittimità dell'antifascismo nella società italiana.
{"title":"Al posto del fascismo, l'antifascismo: i best-seller del Centenario","authors":"Renato Moro","doi":"10.3280/mon2023-002009","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002009","url":null,"abstract":"Il saggio è dedicato a una disamina dei best-seller pubblicati in Italia nel 2022 in occasione del 100° anniversario della \"Marcia su Roma\". Scritti da alcuni dei più influenti giornalisti italiani, essi mostrano un netto divorzio tra l'opinione pubblica e la ricerca storica. Tutti gli autori usano la storia, naturalmente, ma (con una sola eccezione) selezionano i loro dati in base alle tesi che propongono. Alcuni sembrano ignorare la storiografia più recente e autorevole. Altri accettano i risultati fattuali dell'indagine storica, ma denunciano il dibattito interpretativo come inutile e fuorviante. Altri considerano le riflessioni storiche sul fascismo semplicemente strumentali di evidenti motivazioni politiche. Orientata alle discussioni politiche odierne, la maggior parte di questi libri, invece di spiegare ciò che è oggi possibile sapere del fascismo, difende o contesta la persistente legittimità dell'antifascismo nella società italiana.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"75 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140463894","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A cento anni dalla marcia su Roma, e nel corso di tutto il 2022, istituzioni accademiche, fondazioni culturali ed enti locali hanno dato vita a un folto numero di iniziative. In questo saggio, dopo una rassegna panoramica dei principali eventi organizzati, ci soffermeremo su due convegni che si sono svolti nell'autunno del 2022: quello ospitato a Roma dalla Fondazione Gramsci e quello promosso dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice che si è tenuto a Roma e a Siena. Due istituzioni culturali che hanno alle spalle una ricca tradizione di studi sul fascismo, che rappresentano aree culturali diverse e che hanno scelto di invitare un ampio numero di relatori, fra cui i più importanti esperti di storia del ventennio. L'obiettivo del saggio è delineare le interpretazioni prevalenti, presentando un bilancio che, come si vedrà, non è esattamente positivo.
{"title":"Le parole degli storici: i convegni sul fascismo nel centenario della marcia su Roma","authors":"A. Tarquini","doi":"10.3280/mon2023-002007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002007","url":null,"abstract":"A cento anni dalla marcia su Roma, e nel corso di tutto il 2022, istituzioni accademiche, fondazioni culturali ed enti locali hanno dato vita a un folto numero di iniziative. In questo saggio, dopo una rassegna panoramica dei principali eventi organizzati, ci soffermeremo su due convegni che si sono svolti nell'autunno del 2022: quello ospitato a Roma dalla Fondazione Gramsci e quello promosso dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice che si è tenuto a Roma e a Siena. Due istituzioni culturali che hanno alle spalle una ricca tradizione di studi sul fascismo, che rappresentano aree culturali diverse e che hanno scelto di invitare un ampio numero di relatori, fra cui i più importanti esperti di storia del ventennio. L'obiettivo del saggio è delineare le interpretazioni prevalenti, presentando un bilancio che, come si vedrà, non è esattamente positivo.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"35 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140464854","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Con l'ausilio di documenti di archivio russi e italiani, il saggio analizza la portata e le ragioni alla base dell'avvicinamento politico e del rilancio dei rapporti economici tra Italia e Russia avvenuti all'inizio del Novecento, di cui la partecipazione della Russia alle celebrazioni per il cinquantenario dell'Unità d'Italia nel 1911 rappresentò un momento importante. In continuità con il trattato di commercio firmato nel 1907 e con l'accordo politico raggiunto a Racconigi nel 1909, le celebrazioni del 1911 videro infatti Italia e Russia impegnarsi in un'efficace azione di diplomazia culturale e consolidare una collaborazione economica incentrata sullo scambio di prodotti manifatturieri e materie prime che si sarebbe protratta nei decenni successivi, confermandosi anche al cambio dei rispettivi regimi politici.
{"title":"La Russia e le celebrazioni dell'Unità d'Italia nel 1911: tra diplomazia culturale ed economica","authors":"G. Bianchi","doi":"10.3280/mon2023-002013","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002013","url":null,"abstract":"Con l'ausilio di documenti di archivio russi e italiani, il saggio analizza la portata e le ragioni alla base dell'avvicinamento politico e del rilancio dei rapporti economici tra Italia e Russia avvenuti all'inizio del Novecento, di cui la partecipazione della Russia alle celebrazioni per il cinquantenario dell'Unità d'Italia nel 1911 rappresentò un momento importante. In continuità con il trattato di commercio firmato nel 1907 e con l'accordo politico raggiunto a Racconigi nel 1909, le celebrazioni del 1911 videro infatti Italia e Russia impegnarsi in un'efficace azione di diplomazia culturale e consolidare una collaborazione economica incentrata sullo scambio di prodotti manifatturieri e materie prime che si sarebbe protratta nei decenni successivi, confermandosi anche al cambio dei rispettivi regimi politici.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"69 19","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140463131","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo intende analizzare come i social media abbiano interpretato il centenario della marcia su Roma. Il rapporto che gli utenti stabiliscono con la memoria è condizionato dalla pervasività del contesto mediatico in cui operano: il passato viene inteso come elemento interpretativo del presente e riproposto alla luce degli accadimenti contemporanei. L'indagine, che si colloca nel solco dei digital memory studies, è stata realizzata attraverso l'esame di una selezione di fonti provenienti dai principali social media frequentati dagli utenti italiani: Youtube, Facebook, X, Instagram, Reddit e TikTok. In primo luogo è stata condotta una riflessione sullo stato dell'arte della produzione scientifica e sull'evoluzione delle relazioni tra uomo e media a seguito del processo di mediatizzazione della cultura; dopo aver esaminato le specificità delle piattaforme di social media prese in esame, sono stati analizzati i commenti ai contenuti pubblicati sui social media con un'attenzione particolare dedicata al dibattito scaturito sui social media in occasione delle manifestazioni filofasciste a Predappio, alla diffusione di meme nel corso del centenario, nonché alla percezione del centenario presso gli utenti non italiani.
{"title":"I cento anni della marcia su Roma nei social media","authors":"Deborah Paci","doi":"10.3280/mon2023-002012","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002012","url":null,"abstract":"L'articolo intende analizzare come i social media abbiano interpretato il centenario della marcia su Roma. Il rapporto che gli utenti stabiliscono con la memoria è condizionato dalla pervasività del contesto mediatico in cui operano: il passato viene inteso come elemento interpretativo del presente e riproposto alla luce degli accadimenti contemporanei. L'indagine, che si colloca nel solco dei digital memory studies, è stata realizzata attraverso l'esame di una selezione di fonti provenienti dai principali social media frequentati dagli utenti italiani: Youtube, Facebook, X, Instagram, Reddit e TikTok. In primo luogo è stata condotta una riflessione sullo stato dell'arte della produzione scientifica e sull'evoluzione delle relazioni tra uomo e media a seguito del processo di mediatizzazione della cultura; dopo aver esaminato le specificità delle piattaforme di social media prese in esame, sono stati analizzati i commenti ai contenuti pubblicati sui social media con un'attenzione particolare dedicata al dibattito scaturito sui social media in occasione delle manifestazioni filofasciste a Predappio, alla diffusione di meme nel corso del centenario, nonché alla percezione del centenario presso gli utenti non italiani.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"71 14","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140462963","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Indice dell'annata","authors":"A. C. della Redazione","doi":"10.3280/mon2020-002021","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2020-002021","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"201 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140468746","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Questo saggio ha l'obiettivo di valutare fino a che punto la Brexit può essere interpretata come un'eredità del thatcherismo. Il primo paragrafo spiega quale sia il posto di Margaret Thatcher all'interno del variegato fenomeno dell'euroscetticismo britannico. Il secondo paragrafo analizza la composizione delle leadership dei principali gruppi pro-Brexit, al fine di valutare se le rispettive storie politiche e motivazioni possono essere descritte come thatcheriane. Il terzo paragrafo si focalizza sulla distribuzione geografica del voto pro-Brexit e sui contesti socio-economici nei quali esso è stato maggioritario, al fine di valutare se e fino a che punto l'elettorato pro-Brexit possa essere definito thatcheriano. Infine, il quarto paragrafo vaglia se e fino a che punto le motivazioni dell'elettorato pro-Brexit possano essere identificate come thatcheriane. Tutto ciò consentirà di valutare a pieno quale sia la corretta prospettiva storica dalla quale leggere la Brexit.
{"title":"Nel nome di Maggie? Per un'analisi della Brexit in prospettiva storica","authors":"Domenico Maria Bruni","doi":"10.3280/mon2023-002014","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002014","url":null,"abstract":"Questo saggio ha l'obiettivo di valutare fino a che punto la Brexit può essere interpretata come un'eredità del thatcherismo. Il primo paragrafo spiega quale sia il posto di Margaret Thatcher all'interno del variegato fenomeno dell'euroscetticismo britannico. Il secondo paragrafo analizza la composizione delle leadership dei principali gruppi pro-Brexit, al fine di valutare se le rispettive storie politiche e motivazioni possono essere descritte come thatcheriane. Il terzo paragrafo si focalizza sulla distribuzione geografica del voto pro-Brexit e sui contesti socio-economici nei quali esso è stato maggioritario, al fine di valutare se e fino a che punto l'elettorato pro-Brexit possa essere definito thatcheriano. Infine, il quarto paragrafo vaglia se e fino a che punto le motivazioni dell'elettorato pro-Brexit possano essere identificate come thatcheriane. Tutto ciò consentirà di valutare a pieno quale sia la corretta prospettiva storica dalla quale leggere la Brexit.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"95 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140465577","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ricordo di un amico","authors":"A. C. della Redazione","doi":"10.3280/mon2023-002001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002001","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"302 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140468498","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio esamina il modo in cui l'ambiente, come campo d'indagine e come strumento analitico, è stato ricompreso all'interno degli studi storiografici sul fascismo. Attraverso la ricognizione di diverse stagioni di ricerca e di tematiche relative alla storia dell'agricoltura e a quella ambientale, si ricostruiscono i passaggi che hanno segnato l'evoluzione degli interrogativi posti dagli storici in relazione ai problemi e alle trasformazioni dell'ambiente operate o immaginate durante il ventennio fascista. Dagli anni Settanta del Novecento fino alla fine degli anni Novanta, la storia dell'agricoltura, complice la continuità con una certa cultura dirigista e tecnicistica, ha analizzato a fondo l'ambiente in rapporto al fascismo, specie come contesto dei processi di modernizzazione del paese. Successivamente, con l'emergere della questione ambientale e la crescita degli studi regionali e localistici, una diversa sensibilità si è imposta nella lettura di quelle vicende. Sono state soprattutto le ricerche sulla bonifica a spostare l'attenzione degli storici verso l'ambiente da una prospettiva prettamente economica, a una che concerne la questione ecologica nel suo insieme.
{"title":"Ambiente e storiografia sul fascismo","authors":"Mattia Iorillo","doi":"10.3280/mon2023-002006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002006","url":null,"abstract":"Il saggio esamina il modo in cui l'ambiente, come campo d'indagine e come strumento analitico, è stato ricompreso all'interno degli studi storiografici sul fascismo. Attraverso la ricognizione di diverse stagioni di ricerca e di tematiche relative alla storia dell'agricoltura e a quella ambientale, si ricostruiscono i passaggi che hanno segnato l'evoluzione degli interrogativi posti dagli storici in relazione ai problemi e alle trasformazioni dell'ambiente operate o immaginate durante il ventennio fascista. Dagli anni Settanta del Novecento fino alla fine degli anni Novanta, la storia dell'agricoltura, complice la continuità con una certa cultura dirigista e tecnicistica, ha analizzato a fondo l'ambiente in rapporto al fascismo, specie come contesto dei processi di modernizzazione del paese. Successivamente, con l'emergere della questione ambientale e la crescita degli studi regionali e localistici, una diversa sensibilità si è imposta nella lettura di quelle vicende. Sono state soprattutto le ricerche sulla bonifica a spostare l'attenzione degli storici verso l'ambiente da una prospettiva prettamente economica, a una che concerne la questione ecologica nel suo insieme.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"183 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140468941","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il tema del fascismo generico è al centro del dibattito storiografico sin dagli anni tra le due guerre. Il presente contributo inserisce le interpretazioni fornite dai lavori pubblicati nel corso del centenario della marcia su Roma all'interno di una serie di indirizzi storiografici emersi principalmente nell'ultimo ventennio, dai quali ha preso forma una lettura prasseologica del fascismo incentrata sulla violenza e l'intolleranza che lo ha descritto quale fenomeno ibrido globale e trans-storico a cavallo tra rivoluzione e reazione e strettamente legato ai movimenti conservatori e nazionalisti. Si tratta di una modalità di analisi su cui l'autore mostra una serie di perplessità perché non solo sta rischiando di rendere impalpabile l'esperienza del fascismo ma sta riportando il dibattito scientifico a quella polemica politica che aveva contraddistinto gli anni tra le due guerre mondiali e quelli immediatamente successivi.
{"title":"«Here, There, and Everywhere». I molteplici volti del fascismo nella relatività spaziotemporale","authors":"Donatello Aramini","doi":"10.3280/mon2023-002008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002008","url":null,"abstract":"Il tema del fascismo generico è al centro del dibattito storiografico sin dagli anni tra le due guerre. Il presente contributo inserisce le interpretazioni fornite dai lavori pubblicati nel corso del centenario della marcia su Roma all'interno di una serie di indirizzi storiografici emersi principalmente nell'ultimo ventennio, dai quali ha preso forma una lettura prasseologica del fascismo incentrata sulla violenza e l'intolleranza che lo ha descritto quale fenomeno ibrido globale e trans-storico a cavallo tra rivoluzione e reazione e strettamente legato ai movimenti conservatori e nazionalisti. Si tratta di una modalità di analisi su cui l'autore mostra una serie di perplessità perché non solo sta rischiando di rendere impalpabile l'esperienza del fascismo ma sta riportando il dibattito scientifico a quella polemica politica che aveva contraddistinto gli anni tra le due guerre mondiali e quelli immediatamente successivi.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"192 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140468762","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio propone una prospettiva sfaccettata e "cubofuturista" della marcia su Roma che mette a confronto gli eventi disordinati e caotici della fine di ottobre 1922 a Roma con la loro trasformazione propagandistica nel mito fondativo del futuro regime. Ne emerge la centralità del mito palingenetico che ha fatto del 28 ottobre (quando in realtà accadde poco) il momento simbolico della rinascita dell'Italia; la natura mitopoietica, soreliana, modernista, controfattuale e archetipica di questo mito e la pervasiva fattualità e la fittizia grandezza che esso acquisì nella mente dei fascisti; infine l'eredità continua e la risonanza mitica della marcia su Roma nelle elezioni di Giorgia Meloni. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla patologia del "marciare" nel contesto dei regimi totalitari e autoritari e sulla crescente importanza di unirsi, almeno figurativamente, a una sana marcia palingenetica, dato lo stato di disintegrazione del mondo.
{"title":"\"Marciare e marcire\". A \"dekaptych\" of the marches proliferating from the events and non-events of 27-31 October in Rome","authors":"Roger Griffin","doi":"10.3280/mon2023-002003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002003","url":null,"abstract":"Il saggio propone una prospettiva sfaccettata e \"cubofuturista\" della marcia su Roma che mette a confronto gli eventi disordinati e caotici della fine di ottobre 1922 a Roma con la loro trasformazione propagandistica nel mito fondativo del futuro regime. Ne emerge la centralità del mito palingenetico che ha fatto del 28 ottobre (quando in realtà accadde poco) il momento simbolico della rinascita dell'Italia; la natura mitopoietica, soreliana, modernista, controfattuale e archetipica di questo mito e la pervasiva fattualità e la fittizia grandezza che esso acquisì nella mente dei fascisti; infine l'eredità continua e la risonanza mitica della marcia su Roma nelle elezioni di Giorgia Meloni. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla patologia del \"marciare\" nel contesto dei regimi totalitari e autoritari e sulla crescente importanza di unirsi, almeno figurativamente, a una sana marcia palingenetica, dato lo stato di disintegrazione del mondo.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"93 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140463950","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}