{"title":"Fratture politiche e violenza sociale in Terra d'Otranto nella transizione dai Borbone ai Savoia (1860-1865)","authors":"E. Caroppo","doi":"10.3280/SS2019-164003","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Attraverso l’utilizzo di fonti principalmente giudiziarie, il saggio si sofferma sul conflitto civile che si verifico nel passaggio dai Borbone ai Savoia in una provincia del Mezzogiorno continentale - Terra d’Otranto (attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto) - tra le fasi finali del regno di Francesco II e il 1865, ultimo anno di applicazione della legge Pica. Questo conflitto e analizzato sulla base non solo delle ragioni politico- ideologico tra rivoluzionari e controrivoluzionari, ma anche delle motivazioni sociali ed economiche sottese ai diversi contrasti. Si individuano tre diversi momenti particolarmente violenti e utili per leggere il cambio di regime nell’area in questione: gli scontri in seguito al varo dell’Atto sovrano del 25 giugno e i moti per la rivendicazione delle terre demaniali; una serie di manifestazioni a carattere reazionario; i contrasti scoppiati a favore di Garibaldi sotto l’influenza di un’opposizione democratica critica verso la politica rattazziana e l’intesa con Napoleone III. Ne emerge un quadro complesso e articolato, in cui i fenomeni assumono portata e caratteri a volte anche molto diversi a seconda dei contesti territoriali, e con un ruolo particolarmente rilevante rivestito dalla Guardia nazionale. Parole chiave: conflitto civile; questione demaniale; Guardia Nazionale; brigantaggio; movimento democratico; Storia del Mezzogiorno risorgimentale.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2019-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Societa e storia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/SS2019-164003","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Attraverso l’utilizzo di fonti principalmente giudiziarie, il saggio si sofferma sul conflitto civile che si verifico nel passaggio dai Borbone ai Savoia in una provincia del Mezzogiorno continentale - Terra d’Otranto (attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto) - tra le fasi finali del regno di Francesco II e il 1865, ultimo anno di applicazione della legge Pica. Questo conflitto e analizzato sulla base non solo delle ragioni politico- ideologico tra rivoluzionari e controrivoluzionari, ma anche delle motivazioni sociali ed economiche sottese ai diversi contrasti. Si individuano tre diversi momenti particolarmente violenti e utili per leggere il cambio di regime nell’area in questione: gli scontri in seguito al varo dell’Atto sovrano del 25 giugno e i moti per la rivendicazione delle terre demaniali; una serie di manifestazioni a carattere reazionario; i contrasti scoppiati a favore di Garibaldi sotto l’influenza di un’opposizione democratica critica verso la politica rattazziana e l’intesa con Napoleone III. Ne emerge un quadro complesso e articolato, in cui i fenomeni assumono portata e caratteri a volte anche molto diversi a seconda dei contesti territoriali, e con un ruolo particolarmente rilevante rivestito dalla Guardia nazionale. Parole chiave: conflitto civile; questione demaniale; Guardia Nazionale; brigantaggio; movimento democratico; Storia del Mezzogiorno risorgimentale.