{"title":"Riflessioni minime sull’esperienza di Scuola Città Pestalozzi 4settant’anni dopo (e oltre) la sua fondazione","authors":"F. Cambi","doi":"10.13128/STUDI_FORMAZ-22198","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Scuola-città Pestalozzi rientra a pieno titolo tra le scuole-pilota che si sono imposte tra attivismo e postattivismo con un loro stigma pedagogico e che le ha rese punti-diriferimento dell’organizzazione scolastico-didattica della scuola dell’obbligo. Lì sta insieme alla più antica “scuola serena” di Lombardo Radice o delle scuole della Montessori. Sta accanto, già ieri, all’Asilo italo-svizzero di Rimini o della Rinnovata di Milano, alle scuole per l’infanzia di Reggio Emilia (oggi canone diffuso in Italia, ufficializzato coi Programmi, e ormai studiato in tutto il mondo), anche le scuole steineriane pur più discusse e altre ancora. Il ruolo delle scuole pilota è darsi come simbolo/esempio/modello. Tre aspetti chiave del rinnovamento delle pratiche d’istruzione nelle società politicamente e socialmente e economicamente più evolute, che reclamano e più conoscenze e più socializzazione, come ben vide Dewey già nel 1899. La scuola fondata da Codignola fu scuola-pilota a più livelli. Come realizzazione della scuola-laboratorio-e-comunità di Dewey, di cui Codignola stesso fu alfiere nell’Italia post-seconda guerra mondiale. Come risposta antifascista alla ricostruzione della scuola italiana dopo il ‘45. Come fondazione di una istituzione aperta a rinnovare la stessa società civile. E in questi principi aurei Scuola-città Pestalozzi ha trovato il suo DNA originario e autorevole. Così tale istituzione ha svolto un ruolo di accompagnamento della scuola italiana nel suo sviluppo sociale e culturale, testandone i nuovi bisogni e i modelli di risposta più avanzati, restando così tra le scuole-pilota un caso tipico e singolare: di costante trasformazione agita tra gli stimoli sociali e pedagogici e di una ferma fedeltà agli ideali laico-progressisti, connessi al suo di esser laboratorio aperto e democrazia vissuta insieme.","PeriodicalId":30519,"journal":{"name":"Studi sulla Formazione","volume":"14 1","pages":"423-425"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2017-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Studi sulla Formazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.13128/STUDI_FORMAZ-22198","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Scuola-città Pestalozzi rientra a pieno titolo tra le scuole-pilota che si sono imposte tra attivismo e postattivismo con un loro stigma pedagogico e che le ha rese punti-diriferimento dell’organizzazione scolastico-didattica della scuola dell’obbligo. Lì sta insieme alla più antica “scuola serena” di Lombardo Radice o delle scuole della Montessori. Sta accanto, già ieri, all’Asilo italo-svizzero di Rimini o della Rinnovata di Milano, alle scuole per l’infanzia di Reggio Emilia (oggi canone diffuso in Italia, ufficializzato coi Programmi, e ormai studiato in tutto il mondo), anche le scuole steineriane pur più discusse e altre ancora. Il ruolo delle scuole pilota è darsi come simbolo/esempio/modello. Tre aspetti chiave del rinnovamento delle pratiche d’istruzione nelle società politicamente e socialmente e economicamente più evolute, che reclamano e più conoscenze e più socializzazione, come ben vide Dewey già nel 1899. La scuola fondata da Codignola fu scuola-pilota a più livelli. Come realizzazione della scuola-laboratorio-e-comunità di Dewey, di cui Codignola stesso fu alfiere nell’Italia post-seconda guerra mondiale. Come risposta antifascista alla ricostruzione della scuola italiana dopo il ‘45. Come fondazione di una istituzione aperta a rinnovare la stessa società civile. E in questi principi aurei Scuola-città Pestalozzi ha trovato il suo DNA originario e autorevole. Così tale istituzione ha svolto un ruolo di accompagnamento della scuola italiana nel suo sviluppo sociale e culturale, testandone i nuovi bisogni e i modelli di risposta più avanzati, restando così tra le scuole-pilota un caso tipico e singolare: di costante trasformazione agita tra gli stimoli sociali e pedagogici e di una ferma fedeltà agli ideali laico-progressisti, connessi al suo di esser laboratorio aperto e democrazia vissuta insieme.