{"title":"Cooperare per gioco : educazione motoria e processi di socializzazione nella Scuola Primaria","authors":"Alessandro Bortolotti, Andrea Ceciliani","doi":"10.1400/190911","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Alessandro Bortolotti Alma Mater Studiorum – Universita di Bologna Dipartimento di Scienze dell'Educazione alessandro.bortolotti@unibo.it Andrea Ceciliani Alma Mater Studiorum – Universita di Bologna Dipartimento di Scienze dell'Educazione andrea.ceciliani2@unibo.it Abstract Lo scopo principale del presente lavoro consiste nell’evidenziare il valore educati-vo dell’attivita motoria nel versante socio-relazionale, fattore di solito trascurato nelle programmazioni della scuola italiana. Per raggiungere questo obiettivo, ab-biamo sviluppato un progetto di ricerca in grado di dimostrare in modo rigoroso una serie di aspetti, che riteniamo di particolare interesse in materia di istruzione, da noi identificati dopo due decenni trascorsi in attivita di insegnamento, forma-zione e ricerca. In particolare, ci accingiamo a presentare un percorso di socializza-zione in classi all’inizio della scuola primaria. Pur nella consapevolezza che il no-stro compito sarebbe stato piu difficile, ma allo stesso tempo piu convincente (so-prattutto in caso di successo), abbiamo fatto una scelta “scomoda”: si e deciso, pertanto, di operare in una zona di “frontiera”. Il contesto socio-culturale in cui e stato svolto il progetto, infatti, si trova nella periferia di Bologna, in un quartiere con un alto tasso di immigrazione in cui la percentuale di stranieri nelle classi va-riava dal 50 al 70% circa. Noi crediamo che il gioco motorio gioioso, proattivo e svolto in forma cooperativa, possa anche facilitare un “clima favorevole” di inse-gnamento / apprendimento, piuttosto che tendere alla competizione e a presentar-si “schiacciato” sulle dimensioni di autoaffermazione, efficienza, controllo di se, aspetti importanti ma non gli unici a dover essere perseguiti, soprattutto all’inizio della “vita scolastica” dei bambini.","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"5 1","pages":"45-74"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2010-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1400/190911","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q4","JCRName":"Social Sciences","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Alessandro Bortolotti Alma Mater Studiorum – Universita di Bologna Dipartimento di Scienze dell'Educazione alessandro.bortolotti@unibo.it Andrea Ceciliani Alma Mater Studiorum – Universita di Bologna Dipartimento di Scienze dell'Educazione andrea.ceciliani2@unibo.it Abstract Lo scopo principale del presente lavoro consiste nell’evidenziare il valore educati-vo dell’attivita motoria nel versante socio-relazionale, fattore di solito trascurato nelle programmazioni della scuola italiana. Per raggiungere questo obiettivo, ab-biamo sviluppato un progetto di ricerca in grado di dimostrare in modo rigoroso una serie di aspetti, che riteniamo di particolare interesse in materia di istruzione, da noi identificati dopo due decenni trascorsi in attivita di insegnamento, forma-zione e ricerca. In particolare, ci accingiamo a presentare un percorso di socializza-zione in classi all’inizio della scuola primaria. Pur nella consapevolezza che il no-stro compito sarebbe stato piu difficile, ma allo stesso tempo piu convincente (so-prattutto in caso di successo), abbiamo fatto una scelta “scomoda”: si e deciso, pertanto, di operare in una zona di “frontiera”. Il contesto socio-culturale in cui e stato svolto il progetto, infatti, si trova nella periferia di Bologna, in un quartiere con un alto tasso di immigrazione in cui la percentuale di stranieri nelle classi va-riava dal 50 al 70% circa. Noi crediamo che il gioco motorio gioioso, proattivo e svolto in forma cooperativa, possa anche facilitare un “clima favorevole” di inse-gnamento / apprendimento, piuttosto che tendere alla competizione e a presentar-si “schiacciato” sulle dimensioni di autoaffermazione, efficienza, controllo di se, aspetti importanti ma non gli unici a dover essere perseguiti, soprattutto all’inizio della “vita scolastica” dei bambini.