I sarcomi addominali comprendono i sarcomi dei tessuti molli retro- o subperitoneali e parietali e i sarcomi viscerali. Per i sarcomi dei tessuti molli della parete o del retroperitoneo, deve essere eseguita una biopsia percutanea con un ago di 16 gauge (G) per confermare la diagnosi e specificare il sottotipo istologico. La biopsia chirurgica deve essere vietata perché espone a una diffusione peritoneale. La chirurgia dei sarcomi retroperitoneali (SRP) consiste, il più delle volte, in un’exeresi compartimentale che coinvolge tumore, rene, colon e aponeurosi muscolari adiacenti. Non bisogna prendere una decisione sull’estensione dell’intervento chirurgico sulla base di un esame estemporaneo, soggetto a un elevato rischio di errori. La chirurgia effettuata in un centro specializzato ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza globale dei SRP. Per i sarcomi viscerali, la biopsia viene eseguita quando l’intervento chirurgico o la strategia terapeutica possono essere modificati in base all’istologia. La chirurgia consiste in un’asportazione d’organo o nella resezione segmentaria dell’organo in questione. Il criterio comune di qualità per il trattamento dei sarcomi addominali è la resezione monoblocco con margini sani sull’area più ampia. La dissecazione linfonodale non viene eseguita sistematicamente. La strategia terapeutica deve essere decisa in una riunione di consultazione pluridisciplinare (RCP) specialistica.