Il trattamento chirurgico del cancro del colon sinistro è attualmente ben codificato e, se i principi di base sono cambiati poco negli ultimi decenni, questo trattamento è stato rivoluzionato dallo sviluppo della chirurgia mini-invasiva a partire dagli anni 90 e più recentemente da un cambiamento radicale nella gestione perioperatoria dei pazienti sottoposti a colectomia. Le regole oncologiche da rispettare si basano sull’asportazione del segmento colico colpito e sull’asportazione linfonodale mediante legatura all’origine dei peduncoli vascolari principali. La chirurgia mini-invasiva diventa la via d’accesso preferita per questo intervento e la tecnica chirurgica descritta in questo articolo è una colectomia per cancro del sigma mediante laparoscopia con i due tipi di dissecazione, legatura all’origine dell’arteria mesenterica inferiore o dell’arteria rettale superiore con conservazione dell’arteria colica superiore sinistra. La gestione perioperatoria del paziente ha un ruolo preponderante: comprende una preabilitazione con valutazione delle comorbilità e una ricerca di potenziali carenze che vengono corrette prima dell’intervento attraverso una preparazione specifica adattata a ciascun paziente e una riabilitazione il cui obiettivo è quello di migliorare il follow-up postoperatorio riducendo la morbilità e favorendo il ritorno all’autonomia. Vengono affrontate diverse situazioni specifiche: cancro della flessura colica sinistra, polipi “degenerati” non asportabili endoscopicamente o che comportano un rischio di invasione linfonodale che giustifica una colectomia complementare e tumori del colon sinistro complicati da perforazione.