E. Bouhanna (Chirurgien-plasticien, ancien CCA en chirurgie plastique de l’hôpital Saint-Louis, membre de l’International Society of Hair Restoration Surgery [ISHRS])
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Abstract
Grazie ai notevoli progressi compiuti a partire dagli anni ′80, la chirurgia della calvizie si è affermata come la tecnica di riferimento per la correzione dell’alopecia androgenetica maschile e femminile. I nuovi metodi di esplorazione consentono di determinare con precisione la causa dell’alopecia e di avere un’idea più precisa della sua evoluzione a lungo termine. In termini di prelievo, sono state messe a punto due tecniche, il prelievo tramite strisciolina e il prelievo tramite estrazione follicolare, che rendono il trapianto molto più efficiente e meno pesante dal punto di vista chirurgico rispetto alle tecniche di espansione del cuoio capelluto e di riduzione della chierica o dei lembi. Per quanto riguarda il trapianto vero e proprio, sono stati fatti molti progressi, non solo per aumentare il tasso di sopravvivenza degli innesti, ma anche per rendere l’impianto non rilevabile a occhio nudo. Per preservare gli innesti, i chirurghi utilizzano oggi delle soluzioni di conservazione ottimizzate, nonché una strumentazione meno traumatica per le unità follicolari. Infine, i metodi di impianto ora tengono conto della densità dei capelli, della disposizione dei capelli e del tipo di follicoli piliferi per ottenere il risultato più naturale possibile. Il perfezionamento delle attuali tecniche di trapianto di capelli consente anche di correggere altre aree pilifere come le sopracciglia, la barba, i baffi o persino le cicatrici da lifting.