X. Dubernard , E. Regrain , L. Seidermann (Praticien hospitalier)
{"title":"对来访的令人头晕目眩的成年病人的检查","authors":"X. Dubernard , E. Regrain , L. Seidermann (Praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(23)48539-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Nell’adulto, la “vertigine” è un motivo di visita estremamente frequente che spesso spaventa il medico che si deve confrontare con esso. Interessa soprattutto i medici generici e gli oto-rino-laringoiatri; tuttavia, sono interessate altre specialità come la cardiologia, la neurologia, la reumatologia e l’oftalmologia, per citare solo le più importanti di esse. Ciò significa che il paziente “vertiginoso” può perdersi ed esprimere un giusto disagio, spesso provvisto di innumerevoli e inutili esami complementari. L’unico modo per evitare qualsiasi perdita di tempo e per arrivare a una diagnosi è sottoporre questo paziente a un esame clinico irreprensibile al momento della visita. Per eseguirlo bene, il medico deve possedere un minimo di basi anatomiche e fisiologiche, presentate nella prima parte di questo articolo. Vengono poi gli elementi dell’interrogatorio, momento chiave dell’iter diagnostico perché, correttamente condotto, consente da solo di sospettare la diagnosi nove volte su dieci. Segue l’esame fisico. Esso ha beneficiato molto negli ultimi anni del contributo della videonistagmoscopia, che consente in modo relativamente rapido ed economico di penetrare nel cuore dei sensori labirintici durante la visita. Il suo potere diagnostico è quindi particolarmente dettagliato in questa sede.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"22 4","pages":"Pages 1-22"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-11-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Esame del paziente vertiginoso adulto in visita\",\"authors\":\"X. Dubernard , E. Regrain , L. Seidermann (Praticien hospitalier)\",\"doi\":\"10.1016/S1639-870X(23)48539-X\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>Nell’adulto, la “vertigine” è un motivo di visita estremamente frequente che spesso spaventa il medico che si deve confrontare con esso. Interessa soprattutto i medici generici e gli oto-rino-laringoiatri; tuttavia, sono interessate altre specialità come la cardiologia, la neurologia, la reumatologia e l’oftalmologia, per citare solo le più importanti di esse. Ciò significa che il paziente “vertiginoso” può perdersi ed esprimere un giusto disagio, spesso provvisto di innumerevoli e inutili esami complementari. L’unico modo per evitare qualsiasi perdita di tempo e per arrivare a una diagnosi è sottoporre questo paziente a un esame clinico irreprensibile al momento della visita. Per eseguirlo bene, il medico deve possedere un minimo di basi anatomiche e fisiologiche, presentate nella prima parte di questo articolo. Vengono poi gli elementi dell’interrogatorio, momento chiave dell’iter diagnostico perché, correttamente condotto, consente da solo di sospettare la diagnosi nove volte su dieci. Segue l’esame fisico. Esso ha beneficiato molto negli ultimi anni del contributo della videonistagmoscopia, che consente in modo relativamente rapido ed economico di penetrare nel cuore dei sensori labirintici durante la visita. Il suo potere diagnostico è quindi particolarmente dettagliato in questa sede.</p></div>\",\"PeriodicalId\":100439,\"journal\":{\"name\":\"EMC - Otorinolaringoiatria\",\"volume\":\"22 4\",\"pages\":\"Pages 1-22\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2023-11-18\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"EMC - Otorinolaringoiatria\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1639870X2348539X\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Otorinolaringoiatria","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1639870X2348539X","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
Nell’adulto, la “vertigine” è un motivo di visita estremamente frequente che spesso spaventa il medico che si deve confrontare con esso. Interessa soprattutto i medici generici e gli oto-rino-laringoiatri; tuttavia, sono interessate altre specialità come la cardiologia, la neurologia, la reumatologia e l’oftalmologia, per citare solo le più importanti di esse. Ciò significa che il paziente “vertiginoso” può perdersi ed esprimere un giusto disagio, spesso provvisto di innumerevoli e inutili esami complementari. L’unico modo per evitare qualsiasi perdita di tempo e per arrivare a una diagnosi è sottoporre questo paziente a un esame clinico irreprensibile al momento della visita. Per eseguirlo bene, il medico deve possedere un minimo di basi anatomiche e fisiologiche, presentate nella prima parte di questo articolo. Vengono poi gli elementi dell’interrogatorio, momento chiave dell’iter diagnostico perché, correttamente condotto, consente da solo di sospettare la diagnosi nove volte su dieci. Segue l’esame fisico. Esso ha beneficiato molto negli ultimi anni del contributo della videonistagmoscopia, che consente in modo relativamente rapido ed economico di penetrare nel cuore dei sensori labirintici durante la visita. Il suo potere diagnostico è quindi particolarmente dettagliato in questa sede.