A. Berger (Chef de clinique assistant), P. Rivière (Chef de clinique assistant), F. Zerbib (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
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L’endoscopia con biopsie è l’esplorazione di prima intenzione in caso di sintomi suggestivi di una patologia esofagea. Consente la diagnosi delle patologie più frequenti che sono i tumori (benigni o maligni), il reflusso gastroesofageo (RGE) e le sue complicanze (esofagite, esofago di Barrett) e l’esofagite eosinofila. Le sue indicazioni principali sono la disfagia, i sintomi di RGE con segni di allarme o in caso di resistenza al trattamento medico, le emorragie digestive alte e la ricerca di segni di ipertensione portale. La pH-metria esofagea e la pH-impedenziometria sono esplorazioni ambulatoriali che consentono di diagnosticare un RGE la cui presentazione clinica è atipica o quando il trattamento medico fallisce, fornendo una valutazione quantitativa del reflusso e stabilendo una relazione temporale tra i sintomi riportati e gli episodi di reflusso registrati. L’uso della pH-impedenziometria durante il trattamento è preferito nei pazienti il cui reflusso patologico è stato documentato in precedenza. La manometria esofagea consente la diagnosi dei disturbi motori dell’esofago. Attualmente, la manometria cosiddetta “ad alta risoluzione” è il gold standard per identificare i principali disturbi motori esofagei primari, vale a dire acalasia, malattia da spasmo esofageo, esofago “ipercontrattile” e peristalsi assente. Il significato delle altre anomalie della motilità esofagea è incerto.