M. Boussofara (Professeur, chef de service) , M. Raucoules-Aimé (Professeur des Universités de Côte d’Azur, chef de pôle)
{"title":"麻醉前的作用","authors":"M. Boussofara (Professeur, chef de service) , M. Raucoules-Aimé (Professeur des Universités de Côte d’Azur, chef de pôle)","doi":"10.1016/S1283-0771(19)42450-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La premedicazione è definita come la somministrazione di farmaci volti a preparare un paziente ad assumere al meglio le diverse fasi di un gesto di cura anestesiologico, chirurgico, radiologico o altro. Inizialmente utilizzata sistematicamente per ridurre gli effetti indesiderati dell’anestesia generale, la premedicazione è attualmente riservata solo a pazienti molto ansiosi. Un livello di ansia da elevato a molto elevato nel preoperatorio è correlato a un dolore intenso e a un rischio di nausea e vomito e di agitazione nel periodo postoperatorio. Ecco perché la valutazione preanestesiologica dell’ansia con l’uso di questionari, della scala visiva analogica (VAS) o del monitoraggio comportamentale dei pazienti durante le ore che precedono l’intervento chirurgico deve essere generalizzata. La valutazione preoperatoria dell’ansia è tanto più importante perché spesso essa è sovrastimata dagli anestesisti-rianimatori e dai chirurghi. La qualità delle informazioni sulla realizzazione dell’intera procedura anestetica e interventistica, la visita preanestesiologica la sera prima della procedura chirurgica e la qualità dell’accoglienza in sala operatoria contribuiscono in modo significativo alla riduzione dell’ansia preoperatoria. La premedicazione moderna si inserisce in un processo benevolo e attento che contribuisce al benessere e alla soddisfazione generale del paziente dopo l’intervento chirurgico e il cui scopo principale è rassicurare il paziente. Gli altri obiettivi della premedicazione sono garantire la riduzione delle necessità di farmaci anestetici, la stabilità emodinamica, la soppressione delle risposte riflesse alla stimolazione chirurgica, la prevenzione del dolore postoperatorio nonché la riduzione delle nausee e dei vomiti e dei brividi nel postoperatorio.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"24 3","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Ruolo della premedicazione in anestesia\",\"authors\":\"M. Boussofara (Professeur, chef de service) , M. 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La premedicazione è definita come la somministrazione di farmaci volti a preparare un paziente ad assumere al meglio le diverse fasi di un gesto di cura anestesiologico, chirurgico, radiologico o altro. Inizialmente utilizzata sistematicamente per ridurre gli effetti indesiderati dell’anestesia generale, la premedicazione è attualmente riservata solo a pazienti molto ansiosi. Un livello di ansia da elevato a molto elevato nel preoperatorio è correlato a un dolore intenso e a un rischio di nausea e vomito e di agitazione nel periodo postoperatorio. Ecco perché la valutazione preanestesiologica dell’ansia con l’uso di questionari, della scala visiva analogica (VAS) o del monitoraggio comportamentale dei pazienti durante le ore che precedono l’intervento chirurgico deve essere generalizzata. La valutazione preoperatoria dell’ansia è tanto più importante perché spesso essa è sovrastimata dagli anestesisti-rianimatori e dai chirurghi. La qualità delle informazioni sulla realizzazione dell’intera procedura anestetica e interventistica, la visita preanestesiologica la sera prima della procedura chirurgica e la qualità dell’accoglienza in sala operatoria contribuiscono in modo significativo alla riduzione dell’ansia preoperatoria. La premedicazione moderna si inserisce in un processo benevolo e attento che contribuisce al benessere e alla soddisfazione generale del paziente dopo l’intervento chirurgico e il cui scopo principale è rassicurare il paziente. Gli altri obiettivi della premedicazione sono garantire la riduzione delle necessità di farmaci anestetici, la stabilità emodinamica, la soppressione delle risposte riflesse alla stimolazione chirurgica, la prevenzione del dolore postoperatorio nonché la riduzione delle nausee e dei vomiti e dei brividi nel postoperatorio.