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Novità in tema di incremento ponderale in persone con HIV in trattamento con Inibitori dell’Integrasi (INSTI).
Grazie all’utilizzo di terapie antiretrovirali di combinazione (cART), l’infezione da HIV è ormai da considerarsi una condizione cronica, che necessita l’assunzione di farmaci per tutta la vita. Gli INSTI sono efficaci e tollerabili, ma correlati ad incremento ponderale e al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete. Durante la Conferenza sui Retrovirus e le infezioni opportunistiche (CROI) del 2022, la correlazione fra incremento ponderale nelle persone con infezione da HIV (PWH) in trattamento è stata analizzata sotto vari aspetti. Per quanto concerne gli studi effettuati in vitro, la maggior parte concorda sull’effetto adipogenetico degli INSTI.In vivo, invece, l’aumento di peso è correlato a diversi aspetti: farmaci HIV, indice di massa corporeo (BMI) prima di iniziare la cART, il sesso, l’età, la conta dei CD4 e la carica virale all’inizio del trattamento. Riguardo la cART, gli INSTI sono maggiormente correlati ad un incremento ponderale, e nella fattispecie il rischio associato a dolutegravir e bictegravir è maggiore rispetto agli altri della classe. In considerazione della cruciale importanza clinica di questa classe di antiretrovirali, ulteriori studi sono necessari per studiare più approfonditamente i meccanismi di aumento di peso in PWH in trattamento con questa classe di antiretrovirali.