{"title":"Experiences from real life: cardiovascular disease and long-acting use in Persons Living with HIV.","authors":"Paolo Maggi et al.","doi":"10.19198/jha31561","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31561","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"70 15","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139014385","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'avvento della terapia antiretrovirale a lunga durata d'azione (LA ART) ha segnato un'avanzata significativa nella gestione dell'HIV, rendendolo una condizione cronica gestibile. Nonostante ciò, le persone viventi con l'HIV (PWH) si confrontano con la gestione delle comorbidità che incidono sulla loro qualità di vita. Il presente manoscritto fornisce un aggiornamento sulla gestione delle comorbidità nell'era della LA ART, riflettendo sui dati e sui progressi esposti durante l'EACS 2023. Tra gli argomenti trattati ci sono gli effetti cardiovascolari del passaggio al dolutegravir, l'efficacia dei modelli di valutazione del rischio cardiovascolare e l'evoluzione delle condizioni cognitive e della fragilità nelle PWH. Studi selezionati hanno mostrato che il cambio al dolutegravir non aumenta il rischio cardiovascolare rispetto agli inibitori della proteasi e che nuovi modelli di valutazione rischio cardiovascolare hanno mostrato maggiore accuratezza rispetto ai modelli più vecchi. Interventi mirati hanno portato a miglioramenti cognitivi, sottolineando il valore di servizi di cura specializzati. Inoltre, è stata evidenziata la prevalenza e la progressione della fragilità nelle persone anziane viventi con l'HIV. Il trattamento con cabotegravir e rilpivirine a lunga azione ha dimostrato alta efficacia e tollerabilità, con tassi bassi di fallimento virologico, sostenendo l'efficacia di tali regimi nel passaggio da studi controllati alla pratica clinica quotidiana. Tuttavia, la gestione degli effetti collaterali e le rare reazioni allergiche richiedono un attento monitoraggio e supporto al paziente, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. La ricerca evidenzia la necessità di modelli di cura che integrino valutazioni geriatriche e affrontino le comorbidità per migliorare il benessere generale delle PWH. Questi dati rafforzano la posizione della LA ART come opzione di trattamento praticabile e preferita, capace di offrire un approccio conveniente e centrato sul paziente per la gestione dell'HIV.
{"title":"Aggiornamenti da EACS2023 sulle malattie cardiovascolari e sul trattamento con farmaci long-acting nelle persone con HIV.","authors":"Andrea De Vito et al.","doi":"10.19198/jha31564","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31564","url":null,"abstract":"L'avvento della terapia antiretrovirale a lunga durata d'azione (LA ART) ha segnato un'avanzata significativa nella gestione dell'HIV, rendendolo una condizione cronica gestibile. Nonostante ciò, le persone viventi con l'HIV (PWH) si confrontano con la gestione delle comorbidità che incidono sulla loro qualità di vita. Il presente manoscritto fornisce un aggiornamento sulla gestione delle comorbidità nell'era della LA ART, riflettendo sui dati e sui progressi esposti durante l'EACS 2023. Tra gli argomenti trattati ci sono gli effetti cardiovascolari del passaggio al dolutegravir, l'efficacia dei modelli di valutazione del rischio cardiovascolare e l'evoluzione delle condizioni cognitive e della fragilità nelle PWH. Studi selezionati hanno mostrato che il cambio al dolutegravir non aumenta il rischio cardiovascolare rispetto agli inibitori della proteasi e che nuovi modelli di valutazione rischio cardiovascolare hanno mostrato maggiore accuratezza rispetto ai modelli più vecchi. Interventi mirati hanno portato a miglioramenti cognitivi, sottolineando il valore di servizi di cura specializzati. Inoltre, è stata evidenziata la prevalenza e la progressione della fragilità nelle persone anziane viventi con l'HIV. Il trattamento con cabotegravir e rilpivirine a lunga azione ha dimostrato alta efficacia e tollerabilità, con tassi bassi di fallimento virologico, sostenendo l'efficacia di tali regimi nel passaggio da studi controllati alla pratica clinica quotidiana. Tuttavia, la gestione degli effetti collaterali e le rare reazioni allergiche richiedono un attento monitoraggio e supporto al paziente, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. La ricerca evidenzia la necessità di modelli di cura che integrino valutazioni geriatriche e affrontino le comorbidità per migliorare il benessere generale delle PWH. Questi dati rafforzano la posizione della LA ART come opzione di trattamento praticabile e preferita, capace di offrire un approccio conveniente e centrato sul paziente per la gestione dell'HIV.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"267 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139023800","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La meningite da Escherichia coli è rara negli adulti; è diagnosticata occasionalmente come complicanza di infezioni delle vie urinarie o di procedure neurochirurgiche e traumi cranio-facciali associata a fattori di rischio come diabete mellito, alcolismo, neoplasie e deficit immunitari.Descriviamo il caso clinico di un paziente sieropositivo per HIV-Ab, ricoverato presso la Divisione di Malattie Infettive del nostro ospedale per cefalea frontale, febbre e diarrea presenti da circa due settimane. La rachicentesi eseguita all’ingresso poneva diagnosi di meningite da E.coli toti-S; positive per lo stesso germe risultavano anche tutte le emocolture. Veniva impostata terapia antibiotica con ceftriaxone con rapido miglioramento del quadro clinico. Durante la degenza veniva, inoltre, posta diagnosi di adenocarcinoma del retto con linfadenopatia satellite con indicazione chirurgica.
由大肠埃希菌引起的脑膜炎在成人中非常罕见;偶尔会被诊断为尿路感染或神经外科手术的并发症,以及与糖尿病、酗酒、肿瘤和免疫缺陷等危险因素有关的颅面外伤。我们描述了一名艾滋病毒-抗体血清阳性患者的临床病例,该患者因头痛、发烧和腹泻已持续两周左右而被送入本院传染病科。入院时进行的脊髓穿刺诊断为 S 型大肠杆菌脑膜炎,所有血液培养也对同一病菌呈阳性反应。使用头孢曲松进行抗生素治疗后,临床症状迅速好转。住院期间,还诊断出直肠腺癌并伴有卫星淋巴结病,有手术指征。
{"title":"Meningite da Escherichia Coli in una persona con infezione da HIV; descrizione di un caso clinico e revisione della letteratur","authors":"Emanuela Lattuada et al.","doi":"10.19198/jha31565","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31565","url":null,"abstract":"La meningite da Escherichia coli è rara negli adulti; è diagnosticata occasionalmente come complicanza di infezioni delle vie urinarie o di procedure neurochirurgiche e traumi cranio-facciali associata a fattori di rischio come diabete mellito, alcolismo, neoplasie e deficit immunitari.Descriviamo il caso clinico di un paziente sieropositivo per HIV-Ab, ricoverato presso la Divisione di Malattie Infettive del nostro ospedale per cefalea frontale, febbre e diarrea presenti da circa due settimane. La rachicentesi eseguita all’ingresso poneva diagnosi di meningite da E.coli toti-S; positive per lo stesso germe risultavano anche tutte le emocolture. Veniva impostata terapia antibiotica con ceftriaxone con rapido miglioramento del quadro clinico. Durante la degenza veniva, inoltre, posta diagnosi di adenocarcinoma del retto con linfadenopatia satellite con indicazione chirurgica.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"47 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139024956","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Le patologie non-AIDS-definenti sono una sfida emergente, in particolare le patologie cardiovascolari, grazie all’incremento dell’aspettativa di vita degli individui che vivono con HIV (PLWH). Scopo del lavoro è descrivere la prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare e investigare i predittori di ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete mellito tipo II nei PLWH. È stato condotto uno studio retrospettivo cross-sectional analizzando i dati dei PLWH seguiti presso l’UOC di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese nel 2020-2021.Sono stati arruolati 286 PLWH: 70% maschi, età mediana 54,4 interquartile range (IQR) 46,8-59,5, 33% fumatori, con un tempo mediano dalla diagnosi di 14,7 anni IQR 8,1-24,9. Il 56,6% era dislipidemico, il 37,8% iperteso e il 7% diabetico. Nove (3%) avevano avuto almeno un evento cardiovascolare maggiore. All'analisi logistica multivariata la dislipidemia è risultata associata ad ipertensione arteriosa (adjusted odds ratio, aOR 2,21, intervallo di confidenza, IC, 95% 1,25-3,88, p=0,006), precedente esposizione a inibitori della proteasi (PIs) (aOR 2,08, IC 95% 1,21-3,58, p=0,008), HIV-RNA rilevabile (aOR 1,90, IC 95% 1,11-3,26, p=0,019) ed età ≥50 anni (aOR 1,93, IC 95% 1,10-3,39, p=0,021). L’ ipertensione arteriosa è risultata associata a dislipidemia (aOR 2.87, IC 95% 1.52-5.44, p<0.001), età ≥50 anni (aOR 2.62, IC 95% 1.31-5.23, p=0.006) e BMI >30 kg/m2 (aOR 5,18, IC 95% 2,17-12,38, p<0,001). Il diabete mellito di tipo II è risultato associato all'ipertensione arteriosa (aOR 3.65, IC 95% 1.07-12.44, p=0.039).Nei PLWH elevato BMI, età, alterazioni pressorie, lipidiche e glucidiche coesistono con esposizione a PIs e viremia rilevabile quali fattori di rischio per dislipidemia, ipertensione e diabete mellito.
由于艾滋病病毒感染者(PLWH)的预期寿命延长,非艾滋病定义的疾病,尤其是心血管疾病,成为一项新的挑战。这项工作旨在描述艾滋病病毒感染者心血管风险因素的流行情况,并调查高血压、血脂异常和 II 型糖尿病的预测因素。这项回顾性横断面研究分析了 2020-2021 年在 Azienda Ospedaliera Universitaria Senese 感染性疾病 UOC 随访的 PLWH 的数据。286 名 PLWH 参与了研究:70% 为男性,年龄中位数为 54.4 岁,四分位数间距(IQR)为 46.8-59.5,33% 为吸烟者,确诊时间中位数为 14.7 年,IQR 为 8.1-24.9。56.6%患有血脂异常,37.8%患有高血压,7%患有糖尿病。9人(3%)至少发生过一次重大心血管事件。在多变量逻辑分析中,血脂异常与高血压有关(调整后赔率为 2.21,置信区间为 1.25-3.88,P=0.006)、曾接触蛋白酶抑制剂(PIs)(aOR 2.08,95% CI 1.21-3.58,p=0.008)、可检测到 HIV-RNA(aOR 1.90,95% CI 1.11-3.26,p=0.019)和年龄≥50 岁(aOR 1.93,95% CI 1.10-3.39,p=0.021)。高血压与血脂异常有关(aOR 2.87,CI 95% 1.52-5.44,p30 kg/m2(aOR 5.18,CI 95% 2.17-12.38,p<0.001))。在 PLWH 中,高体重指数、年龄、血压、血脂和血糖变化与 PIs 暴露和可检测到的病毒血症并存,成为导致血脂异常、高血压和糖尿病的风险因素。
{"title":"Fattori di rischio cardiovascolare negli individui che vivono con HIV: uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico.","authors":"Giuseppe Gasparro et al.","doi":"10.19198/jha31562","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31562","url":null,"abstract":"Le patologie non-AIDS-definenti sono una sfida emergente, in particolare le patologie cardiovascolari, grazie all’incremento dell’aspettativa di vita degli individui che vivono con HIV (PLWH). Scopo del lavoro è descrivere la prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare e investigare i predittori di ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete mellito tipo II nei PLWH. È stato condotto uno studio retrospettivo cross-sectional analizzando i dati dei PLWH seguiti presso l’UOC di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese nel 2020-2021.Sono stati arruolati 286 PLWH: 70% maschi, età mediana 54,4 interquartile range (IQR) 46,8-59,5, 33% fumatori, con un tempo mediano dalla diagnosi di 14,7 anni IQR 8,1-24,9. Il 56,6% era dislipidemico, il 37,8% iperteso e il 7% diabetico. Nove (3%) avevano avuto almeno un evento cardiovascolare maggiore. All'analisi logistica multivariata la dislipidemia è risultata associata ad ipertensione arteriosa (adjusted odds ratio, aOR 2,21, intervallo di confidenza, IC, 95% 1,25-3,88, p=0,006), precedente esposizione a inibitori della proteasi (PIs) (aOR 2,08, IC 95% 1,21-3,58, p=0,008), HIV-RNA rilevabile (aOR 1,90, IC 95% 1,11-3,26, p=0,019) ed età ≥50 anni (aOR 1,93, IC 95% 1,10-3,39, p=0,021). L’ ipertensione arteriosa è risultata associata a dislipidemia (aOR 2.87, IC 95% 1.52-5.44, p<0.001), età ≥50 anni (aOR 2.62, IC 95% 1.31-5.23, p=0.006) e BMI >30 kg/m2 (aOR 5,18, IC 95% 2,17-12,38, p<0,001). Il diabete mellito di tipo II è risultato associato all'ipertensione arteriosa (aOR 3.65, IC 95% 1.07-12.44, p=0.039).Nei PLWH elevato BMI, età, alterazioni pressorie, lipidiche e glucidiche coesistono con esposizione a PIs e viremia rilevabile quali fattori di rischio per dislipidemia, ipertensione e diabete mellito.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"209 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139015762","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il ruolo della terapia antiretrovirale in singola compressa a base di Bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/TAF) è ormai consolidato nella popolazione di soggetti che vivono con HIV, sia nei soggetti naive (TN) che già in trattamento antiretrovirale (TE). I dati degli studi clinici randomizzati ci mostrano come questo regime abbia un’ottima efficacia e tollerabilità e la conferma ci arriva da alcuni studi osservazionali di coorte che hanno valutato efficacia, sicurezza, tollerabilità e gli esiti riferiti dai pazienti del trattamento con in persone con HIV TN o TE. Da qui nasce il nostro studio retrospettivo che ha esaminato i dati real-life del nostro centro, l’ospedale Policlinico San Martino di Genova con l’obiettivo di valutare efficacia e tollerabilità di B/F/TAF in un’ampia coorte di soggetti che vivono con HIV, sia TN che TE, che hanno iniziato questo regime tra il 2020 e il 2022.
以 Bictegravir/emtricitabine/tenofovir alafenamide(B/F/TAF)为基础的单药片抗逆转录病毒疗法在艾滋病病毒感染者群体中的作用已得到充分肯定,无论是对治疗无效者(TN)还是已接受抗逆转录病毒治疗者(TE)。随机临床试验的数据向我们表明,这种治疗方案具有极佳的疗效和耐受性,而许多观察性队列研究也证实了这一点,这些研究对 TN 或 TE 艾滋病毒感染者的疗效、安全性、耐受性和患者报告的治疗结果进行了评估。因此,我们的回顾性研究对我们中心(热那亚圣马蒂诺医院 Policlinico San Martino)的真实数据进行了检查,目的是评估在 2020 年至 2022 年期间开始接受 B/F/TAF 治疗的大批 TN 和 TE HIV 感染者的疗效和耐受性。
{"title":"Bictegravir/emtricitabine/tenofovir alafenamide: Real World Data in an Italian setting.","authors":"Laura Labate et al.","doi":"10.19198/jha31563","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31563","url":null,"abstract":"Il ruolo della terapia antiretrovirale in singola compressa a base di Bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/TAF) è ormai consolidato nella popolazione di soggetti che vivono con HIV, sia nei soggetti naive (TN) che già in trattamento antiretrovirale (TE). I dati degli studi clinici randomizzati ci mostrano come questo regime abbia un’ottima efficacia e tollerabilità e la conferma ci arriva da alcuni studi osservazionali di coorte che hanno valutato efficacia, sicurezza, tollerabilità e gli esiti riferiti dai pazienti del trattamento con in persone con HIV TN o TE. Da qui nasce il nostro studio retrospettivo che ha esaminato i dati real-life del nostro centro, l’ospedale Policlinico San Martino di Genova con l’obiettivo di valutare efficacia e tollerabilità di B/F/TAF in un’ampia coorte di soggetti che vivono con HIV, sia TN che TE, che hanno iniziato questo regime tra il 2020 e il 2022.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"326 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138991749","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Background: La gestione dell'infezione da HIV presenta ancora alcune sfide importanti per il clinico, soprattutto nei pazienti più anziani che spesso presentano comorbidità legate a età e politerapia complessa.Obiettivo: Descrivere i risultati della nostra esperienza di 6 anni con un ambulatorio (Gestione Ambulatoriale Politerapie [GAP]) per la gestione della politerapia nelle persone che vivono con HIV (PLWH).Metodi: Caratteristiche demografiche, regimi antiretrovirali, numero e tipo dei farmaci concomitanti sono stati raccolti in tutti i PLWH inclusi nel database dell’ambulatorio GAP da settembre 2016 a settembre 2022. Le terapie sono state stratificate in base al numero di farmaci anti-HIV (regimi duplici o triplici) e sulla presenza del farmaco-potenziante (ritonavir o cobicistat).Risultati: 556 PLWH sono stati inclusi nel database dell’ambulatorio GAP. Complessivamente, i pazienti arruolati assumevano 4,2±2,7 farmaci (range 1-17) oltre alla terapia antiretrovirale. Il numero dei farmaci concomitanti aumentava notevolmente con l'età (3,0±2,2 vs. 4,1±2,5 vs. 6,3±3,2 confrontando <50 vs. 50-64 vs. >65 anni; p<0,001 per tutti i confronti). I PLWH in duplice terapia antiretrovirale erano significativamente più anziani (58±9 vs. 54±11 anni; p<0,001) ed erano trattati con più farmaci (5,1±3,2 vs. 3,8±2,5; p<0,001) rispetto a quelli in terapia triplice. Nei pazienti (n=198) con due visite è stata osservata una significativa riduzione dei regimi antiretrovirali farmaco-potenziati (53% vs. 23%; p<0.001) e del numero di terapie concomitanti (4.0±2.9 vs. 3.1±2.2 farmaci, p<0.001 Conclusioni: L'elevata prevalenza della polifarmacia nei PLWH, specialmente tra gli anziani, pone questi pazienti ad alto rischio di interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti. Un approccio multidisciplinare che coinvolga medici e farmacologi clinici potrebbe aiutare a ottimizzare i regimi terapeutici.
背景:艾滋病毒感染的管理仍然给临床医生带来一些重要的挑战,特别是对老年患者来说,他们往往表现出年龄相关的共病和复杂的多药治疗。目的:描述我们在艾滋病毒感染者(PLWH)的多药治疗管理诊所(Politerapie门诊[GAP]) 6年的经验的结果。方法:从2016年9月到2022年9月,在GAP门诊数据库中包含的所有PLWH中,都收集了人口特征、抗逆转录病毒系统、伴随药物的数量和类型。治疗方法是根据抗艾滋病毒药物(复式或三期)的数量和药物增强剂(ritonavir或cobicistat)的存在而分层的。556 PLWH被输入GAP诊所的数据库。总的来说,承担患者强行征召42±2.7抗逆转录病毒治疗药物(1 -)除了揽胜。随着年龄的增长而伴随药物的人数增加了很大(3.0±2.2 vs . 410±2.5 vs . 630±3.2比较65岁;p< 0.001所有比较)。年长的抗逆转录病毒治疗PLWH在双重已有显著(58±9 vs . 54±11岁;p < 0.001)和条约是加药物(510±3.2 vs . 380±2.5;p< 0.001)与三重治疗相比。在两次访问的患者(n=198)中,药物增强的抗逆转录病毒药物水平显著下降(53%对23%);p < 0.001)和心理疗法的数量(4。0±2。9药物vs . 3.1±2。2,p < 0.001结论:药的高患病率PLWH,尤其是中老年人,这些高危患者临床药理作用相当可观。一种涉及医生和临床药理学的多学科方法可以帮助优化治疗方案。
{"title":"Politerapia e aging in HIV: 6 anni di esperienza di un ambulatorio multidisciplinare.","authors":"Dario Cattaneo, E. al.","doi":"10.19198/jha31554","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31554","url":null,"abstract":"Background: La gestione dell'infezione da HIV presenta ancora alcune sfide importanti per il clinico, soprattutto nei pazienti più anziani che spesso presentano comorbidità legate a età e politerapia complessa.Obiettivo: Descrivere i risultati della nostra esperienza di 6 anni con un ambulatorio (Gestione Ambulatoriale Politerapie [GAP]) per la gestione della politerapia nelle persone che vivono con HIV (PLWH).Metodi: Caratteristiche demografiche, regimi antiretrovirali, numero e tipo dei farmaci concomitanti sono stati raccolti in tutti i PLWH inclusi nel database dell’ambulatorio GAP da settembre 2016 a settembre 2022. Le terapie sono state stratificate in base al numero di farmaci anti-HIV (regimi duplici o triplici) e sulla presenza del farmaco-potenziante (ritonavir o cobicistat).Risultati: 556 PLWH sono stati inclusi nel database dell’ambulatorio GAP. Complessivamente, i pazienti arruolati assumevano 4,2±2,7 farmaci (range 1-17) oltre alla terapia antiretrovirale. Il numero dei farmaci concomitanti aumentava notevolmente con l'età (3,0±2,2 vs. 4,1±2,5 vs. 6,3±3,2 confrontando <50 vs. 50-64 vs. >65 anni; p<0,001 per tutti i confronti). I PLWH in duplice terapia antiretrovirale erano significativamente più anziani (58±9 vs. 54±11 anni; p<0,001) ed erano trattati con più farmaci (5,1±3,2 vs. 3,8±2,5; p<0,001) rispetto a quelli in terapia triplice. Nei pazienti (n=198) con due visite è stata osservata una significativa riduzione dei regimi antiretrovirali farmaco-potenziati (53% vs. 23%; p<0.001) e del numero di terapie concomitanti (4.0±2.9 vs. 3.1±2.2 farmaci, p<0.001 Conclusioni: L'elevata prevalenza della polifarmacia nei PLWH, specialmente tra gli anziani, pone questi pazienti ad alto rischio di interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti. Un approccio multidisciplinare che coinvolga medici e farmacologi clinici potrebbe aiutare a ottimizzare i regimi terapeutici.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"93 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79433452","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In letteratura sono disponibili pochi studi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini a mRNA nelle persone che vivono con l’infezione da HIV (PWH). Con lo scopo di valutare lo sviluppo di anticorpi per SARS-CoV-2 nelle PWH, dopo la vaccinazione, abbiamo svolto uno studio prospettico, arruolando le PWH che sono state vaccinate tra marzo e luglio 2021. Tutti sono stati vaccnati con BNT162b2 (Cominarty®), due dosi a distanza di 21 giorni. Abbiamo valutato la presenza di anticorpi per SARS-CoV-2 prima della prima dose (T0 e T1) e 12 settimane dopo la seconda dose (T2). Il dosaggio degli anticorpi è stat effettuato con LIAISON® SARS-CoV-2 TrimericS IgG di DiaSorin. In aggiunta, le cellule ematiche sono state esaminate a T0, T1 e T2.Abbiamo incluso 185 PWH, di età mediana 54 anni (interquartile range 46-58; di questi, 52 (28.1%) erano donne. Per quanto riguarda i fattori di rischio, 62 (33.5%) erano stati utilizzatori di droghe endovenose (PWID). Al basale, 21 (11.3%) PWH risultavano aver già avuto un’infezione da SARS-CoV-2, 17 (9.2%) avevano HIV RNA rilevabile. Solo 7 (3.8%) avevano una conta dei CD4 <200 CD4 cells/mm3. 175 (94.6%) PWH hanno sviluppato IgG dopo la prima dose, e 184 (99.5%) dopo la seconda. Lo sviluppo di IgG era più alto nelle persone con precedente infezione da SARS-CoV-2, mentre era più basso nelle PWID, nei fumatori, nelle persone con basso nadir dei CD4, e in chi aveva HIV RNA rilevabile. 127 (68.6%) e 146 (78.9%) PWH hanno riportato eventi avversi dopo la prima e la seconda dose, rispettivamente, con una prevalenza più alta tra chi aveva avuto una precedente infezione da SARS-CoV-2 (95% vs 76.8%, p<0.001).A tre mesi dalla seconda dose del vaccino anti-SARS-CoV-2, 99.5% delle PWH avevano IgG rilevabili, suggerendo che le due dosi di vaccino, somministrate a distanza di 21 giorni sono critiche per ottenere tassi ottimali di seroconversione nelle PWH.
{"title":"Efficacia e sicurezza del vaccino a mRNA anti SARS-CoV-2 nelle persone che vivono con HIV.","authors":"Andrea De Vito, E. al.","doi":"10.19198/jha31552","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31552","url":null,"abstract":"In letteratura sono disponibili pochi studi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini a mRNA nelle persone che vivono con l’infezione da HIV (PWH). Con lo scopo di valutare lo sviluppo di anticorpi per SARS-CoV-2 nelle PWH, dopo la vaccinazione, abbiamo svolto uno studio prospettico, arruolando le PWH che sono state vaccinate tra marzo e luglio 2021. Tutti sono stati vaccnati con BNT162b2 (Cominarty®), due dosi a distanza di 21 giorni. Abbiamo valutato la presenza di anticorpi per SARS-CoV-2 prima della prima dose (T0 e T1) e 12 settimane dopo la seconda dose (T2). Il dosaggio degli anticorpi è stat effettuato con LIAISON® SARS-CoV-2 TrimericS IgG di DiaSorin. In aggiunta, le cellule ematiche sono state esaminate a T0, T1 e T2.Abbiamo incluso 185 PWH, di età mediana 54 anni (interquartile range 46-58; di questi, 52 (28.1%) erano donne. Per quanto riguarda i fattori di rischio, 62 (33.5%) erano stati utilizzatori di droghe endovenose (PWID). Al basale, 21 (11.3%) PWH risultavano aver già avuto un’infezione da SARS-CoV-2, 17 (9.2%) avevano HIV RNA rilevabile. Solo 7 (3.8%) avevano una conta dei CD4 <200 CD4 cells/mm3. 175 (94.6%) PWH hanno sviluppato IgG dopo la prima dose, e 184 (99.5%) dopo la seconda. Lo sviluppo di IgG era più alto nelle persone con precedente infezione da SARS-CoV-2, mentre era più basso nelle PWID, nei fumatori, nelle persone con basso nadir dei CD4, e in chi aveva HIV RNA rilevabile. 127 (68.6%) e 146 (78.9%) PWH hanno riportato eventi avversi dopo la prima e la seconda dose, rispettivamente, con una prevalenza più alta tra chi aveva avuto una precedente infezione da SARS-CoV-2 (95% vs 76.8%, p<0.001).A tre mesi dalla seconda dose del vaccino anti-SARS-CoV-2, 99.5% delle PWH avevano IgG rilevabili, suggerendo che le due dosi di vaccino, somministrate a distanza di 21 giorni sono critiche per ottenere tassi ottimali di seroconversione nelle PWH.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"88206469","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nella nostra sede è stato istituito un ambulatorio di terapia iniettiva in cui afferiscono i pazienti che per criteri di eleggibilità sono passati a terapia long-acting (LA) con Cabotegravir e Rilpivirina. Descriviamo la nostra esperienza real-life ed i primi dati di efficacia e tollerabilità rispetto agli eventi avversi (EA) registrati.Attualmente sono in LA 82 pazienti di cui 71 hanno effettuato almeno 2 dosi e 30 hanno effettuato la terza somministrazione. Il 98% ha effettuato switch diretto a somministrazione iniettiva; l’aderenza è stata del 100%. Al basale, il 45% dei pazienti ha riportato EA, di questi il 90% erano reazioni a sito di inoculo (ISR), in particolare dolore di grado lieve, con un 20% di dolore moderato-intenso e un 8% di granulomi. Il 7% ha avuto EA non-ISR. A 4 settimane, su 71 pazienti sono stati registrati 18 EA, solo 1 di grado moderato. Dei 30 pazienti il cui follow-up supera la terza somministrazione, attualmente solo 6 hanno riferito la persistenza di EA lievi. Ad una prima analisi tale trend sembra in discesa. 1 paziente è tornato alla terapia precedente per rialzo viremico e conferma al genotipo di mutazioni di resistenza agli INSTI, tutti gli altri sono attualmente virosoppressi.La terapia LA nella nostra esperienza presenta un tasso importante di EA alla prima somministrazione di cui la maggior parte di grado lieve-moderato con riduzione nelle somministrazioni successive, in linea con quanto registrato in letteratura. Per il successo della terapia la selezione del paziente e l’organizzazione del servizio costituiscono elemento fondamentale.
{"title":"Transition to long-acting therapy: preferences, motivation and persistence beyond the fourth week, real-life data.","authors":"Maria Chiara Ottino, et al.","doi":"10.19198/jha31555","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31555","url":null,"abstract":"Nella nostra sede è stato istituito un ambulatorio di terapia iniettiva in cui afferiscono i pazienti che per criteri di eleggibilità sono passati a terapia long-acting (LA) con Cabotegravir e Rilpivirina. Descriviamo la nostra esperienza real-life ed i primi dati di efficacia e tollerabilità rispetto agli eventi avversi (EA) registrati.Attualmente sono in LA 82 pazienti di cui 71 hanno effettuato almeno 2 dosi e 30 hanno effettuato la terza somministrazione. Il 98% ha effettuato switch diretto a somministrazione iniettiva; l’aderenza è stata del 100%. Al basale, il 45% dei pazienti ha riportato EA, di questi il 90% erano reazioni a sito di inoculo (ISR), in particolare dolore di grado lieve, con un 20% di dolore moderato-intenso e un 8% di granulomi. Il 7% ha avuto EA non-ISR. A 4 settimane, su 71 pazienti sono stati registrati 18 EA, solo 1 di grado moderato. Dei 30 pazienti il cui follow-up supera la terza somministrazione, attualmente solo 6 hanno riferito la persistenza di EA lievi. Ad una prima analisi tale trend sembra in discesa. 1 paziente è tornato alla terapia precedente per rialzo viremico e conferma al genotipo di mutazioni di resistenza agli INSTI, tutti gli altri sono attualmente virosoppressi.La terapia LA nella nostra esperienza presenta un tasso importante di EA alla prima somministrazione di cui la maggior parte di grado lieve-moderato con riduzione nelle somministrazioni successive, in linea con quanto registrato in letteratura. Per il successo della terapia la selezione del paziente e l’organizzazione del servizio costituiscono elemento fondamentale.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"15 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"88086424","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV) e la terapia antiretrovirale (ART) sono noti fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di disturbi metabolici come la lipodistrofia, la dislipidemia e l'insulino-resistenza, comportando un rischio maggiore per lo sviluppo del diabete mellito di tipo 2. Con la crescente efficacia dell'ART, la sieropositività dell'HIV sta diventando una malattia cronica, con una percentuale progressivamente crescente di persone anziane che vivono con l'HIV (PLWH), esponendole a un carico significativo di morbilità legate all'età, incluso il diabete. Date queste premesse, i PLWH dovrebbero essere considerati soggetti ad alto rischio cardiovascolare e il diabete coesistente dovrebbe essere adeguatamente trattato.In questa review viene discussa l'importanza di una diagnosi rapida e di un trattamento appropriato del diabete di tipo 2 nei PLWH, analizzando la letteratura disponibile sull'effetto dei farmaci antidiabetici in questa popolazione selezionata, concentrandosi sui nuovi farmaci con comprovati benefici cardiovascolari.
{"title":"Novel anti-diabetic drugs in people living with HIV.","authors":"M. Mirani","doi":"10.19198/jha31553","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31553","url":null,"abstract":"L'infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV) e la terapia antiretrovirale (ART) sono noti fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di disturbi metabolici come la lipodistrofia, la dislipidemia e l'insulino-resistenza, comportando un rischio maggiore per lo sviluppo del diabete mellito di tipo 2. Con la crescente efficacia dell'ART, la sieropositività dell'HIV sta diventando una malattia cronica, con una percentuale progressivamente crescente di persone anziane che vivono con l'HIV (PLWH), esponendole a un carico significativo di morbilità legate all'età, incluso il diabete. Date queste premesse, i PLWH dovrebbero essere considerati soggetti ad alto rischio cardiovascolare e il diabete coesistente dovrebbe essere adeguatamente trattato.In questa review viene discussa l'importanza di una diagnosi rapida e di un trattamento appropriato del diabete di tipo 2 nei PLWH, analizzando la letteratura disponibile sull'effetto dei farmaci antidiabetici in questa popolazione selezionata, concentrandosi sui nuovi farmaci con comprovati benefici cardiovascolari.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"69 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74845529","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La gestione a lungo termine delle persone con HIV e della loro qualità di vita: ruolo delle vaccinazioni, dei nuovi modelli ...","authors":"G. Madeddu","doi":"10.19198/jha31551","DOIUrl":"https://doi.org/10.19198/jha31551","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"52 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73277047","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}