Cardiopatia ischemica senza aterosclerosi coronarica ostruttiva. Ci dobbiamo stupire? Riflessioni su INOCA (Ischemia with Non-Obstructive Coronary Arteries) e MINOCA (Myocardial Infarction with Non-Obstructive Coronary Arteries)
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Abstract
Le sindromi miocardiche ischemiche rappresentano un gruppo di patologie cardiache sostenute da cause molteplici e con una espressione clinica estremamente variabile, che condividono un unico elemento comune: l’ischemia miocardica. L’ostruzione aterosclerotica delle arterie coronariche, anche se costituisce una causa importante di ischemia, non è sufficiente a spiegare globalmente la sindrome ischemica, sia nelle forme croniche, sia nelle forme acute. Molti meccanismi funzionali, di natura macrovascolare, microvascolare e non vascolare concorrono in misura variabile alla patogenesi della sindrome. Fra i pazienti con sindromi miocardiche ischemiche croniche, INOCA (Ischemia with Non-Obstructive Coronary Arteries) ha una prevalenza del 33% nei maschi e del 65% nelle femmine. MINOCA (Myocardial Infarction with Non-Obstructive Coronary Arteries) rappresenta il 5-15% di tutte le forme di infarto miocardico acuto. I pazienti con INOCA e MINOCA costituiscono una sfida diagnostica e terapeutica per il cardiologo in quanto spesso non ricevono una diagnosi e sono sottotrattati. Le indagini diagnostiche per accertare i meccanismi ischemici individuali sono essenziali, allo scopo di istituire un trattamento personalizzato. La sovrapposizione fra coronaropatia ostruttiva con i meccanismi alla base di INOCA/MINOCA può condurre a trattare inutilmente stenosi coronariche funzionalmente non ischemizzanti, contribuendo alla persistenza/ricorrenza dei sintomi e alla cattiva qualità di vita di questi pazienti.