{"title":"Cardiologia Ambulatoriale. Disciplina specialistica o superspecialistica?","authors":"Ettore Antoncecchi, E. Orsini","doi":"10.17473/1971-6818-2022-4-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Da tempo ormai stiamo sostenendo che Cardiologia Ambulatoriale e Cardiologia Territoriale non sono termini fra loro indipendenti né, tanto meno, antitetici, bensì in larga misura sinonimi della stessa disciplina. La cardiologia del territorio è semplicemente una articolazione della più generale cardiologia ambulatoriale. L’ambulatorio cardiologico ha infatti la stessa struttura, lo stesso ruolo e le stesse finalità sia se ubicato in un ospedale, sia se ubicato sul territorio, cioè in una sede extraospedaliera. Non è dunque un caso che A.R.C.A. abbia preferito definirsi fin dalla sua fondazione l’associazione dei cardiologi ambulatoriali e non l’associazione dei cardiologi extraospedalieri o l’associazione dei cardiologi del territorio. Cardiologia ambulatoriale ha connotazioni molto più ampie rispetto agli altri due termini. Nell’ambulatorio cardiologico, indifferentemente se collocato in ospedale o fuori dall’ospedale, la disciplina specialistica cardiologica è articolata in una serie di attività importanti e differenziate fra loro: – gestione del profilo di rischio individuale, identificazione e trattamento dei fattori di rischio, counseling sugli stili di vita: in altre parole prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari; – prevenzione secondaria e terziaria delle malattie cardiovascolari; – valutazione e presa in carico dei pazienti con sintomi indicativi di sospetta cardiopatia (dolore toracico, dispnea, cardiopalmo, sincope, ecc.). – gestione diagnostica, terapeutica e stratificazione del rischio di questi pazienti per l’avvio ad eventuali ulteriori processi di cura; – follow-up a lungo termine dopo la fase acuta di una cardiopatia; – follow-up di patologie tipicamente croniche come l’ipertensione arteriosa e lo scompenso cardiaco.","PeriodicalId":9447,"journal":{"name":"CARDIOLOGIA AMBULATORIALE","volume":"81 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-03-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"CARDIOLOGIA AMBULATORIALE","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.17473/1971-6818-2022-4-1","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Da tempo ormai stiamo sostenendo che Cardiologia Ambulatoriale e Cardiologia Territoriale non sono termini fra loro indipendenti né, tanto meno, antitetici, bensì in larga misura sinonimi della stessa disciplina. La cardiologia del territorio è semplicemente una articolazione della più generale cardiologia ambulatoriale. L’ambulatorio cardiologico ha infatti la stessa struttura, lo stesso ruolo e le stesse finalità sia se ubicato in un ospedale, sia se ubicato sul territorio, cioè in una sede extraospedaliera. Non è dunque un caso che A.R.C.A. abbia preferito definirsi fin dalla sua fondazione l’associazione dei cardiologi ambulatoriali e non l’associazione dei cardiologi extraospedalieri o l’associazione dei cardiologi del territorio. Cardiologia ambulatoriale ha connotazioni molto più ampie rispetto agli altri due termini. Nell’ambulatorio cardiologico, indifferentemente se collocato in ospedale o fuori dall’ospedale, la disciplina specialistica cardiologica è articolata in una serie di attività importanti e differenziate fra loro: – gestione del profilo di rischio individuale, identificazione e trattamento dei fattori di rischio, counseling sugli stili di vita: in altre parole prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari; – prevenzione secondaria e terziaria delle malattie cardiovascolari; – valutazione e presa in carico dei pazienti con sintomi indicativi di sospetta cardiopatia (dolore toracico, dispnea, cardiopalmo, sincope, ecc.). – gestione diagnostica, terapeutica e stratificazione del rischio di questi pazienti per l’avvio ad eventuali ulteriori processi di cura; – follow-up a lungo termine dopo la fase acuta di una cardiopatia; – follow-up di patologie tipicamente croniche come l’ipertensione arteriosa e lo scompenso cardiaco.