F. Natale, F. Guarnaccia, Giovanni Cimmino, Chiara Serpico, Giovanbattista Zito, Ugo Oliviero
{"title":"中低风险高胆固醇血症患者的管理:当营养保健品拯救心脏病专科医生时:MINICAR 研究","authors":"F. Natale, F. Guarnaccia, Giovanni Cimmino, Chiara Serpico, Giovanbattista Zito, Ugo Oliviero","doi":"10.17473/1971-6818-2023-3-8","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Introduzione: crescenti evidenze confermano l’esistenza di una relazione lineare tra la riduzione dei livelli di lipoproteine a bassa densità (C-LDL) e l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori. Le più recenti linee guida europee sulla gestione delle dislipidemie suggeriscono, in base al profilo di rischio cardiovascolare del paziente, target di CLDL sempre più ambiziosi. Un valore di C-LDL ≤ 115 mg/dL è auspicabile per i pazienti a rischio cardiovascolare basso mentre per i soggetti a rischio moderato il goal da raggiungere è 100mg/dL. I nutraceutici sono “supplementi alimentari” che possono facilitare l’abbassamento dei livelli di lipidi plasmatici in quei pazienti in cui è sufficiente una riduzione modesta dei valori di C-LDL per raggiungere il target raccomandato. In quest’analisi retrospettiva, è stato valutato l’effetto sulla riduzione dei livelli dei lipidi plasmatici, di un nuovo composto nutraceutico (Liponamed®a base di berberina, bergamotto, vitamina K2, coenzima Q10 e monacoline in quantità inferiore a 3 mg/die) in pazienti con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato, non trattati con i farmaci tradizionali o altri integratori alimentari. Materiali e metodi: dai database di 16 Cardiologi dell’ARCA (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali), sono stati selezionati in maniera retrospettiva 312 soggetti adulti con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato in accordo alle linee guida ESC 2019. Tutti i soggetti avevano iniziato una supplementazione alimentare con Liponamed®. Ai tempi 0 e 60° giorno dall’inizio dell’assunzione del nutraceutico sono stati confrontati i dati disponibili riguardanti i livelli plasmatici di C-LDL, C-HDL, trigliceridi, PCR, transaminasi, glicemia ed emoglobina glicosilata (Hb1Ac). Risultati: Al follow-up di 60 giorni, erano disponibili i dati di 269 soggetti su 312. In questi soggetti la somministrazione del nutraceutico è risultata associata a una riduzione significativa dei livelli di C-LDL (145.58 ± 24.86 vs. 118.84 ± 22.92 mg/dL, Δ 18.4%, p < 0.0001) e colesterolo totale (229.93 ± 27.94 vs. 198.32 ± 24.57, Δ 13.7%, p < 0.0001) senza alterazioni dei livelli plasmatici di transaminasi. Nessun effetto collaterale è stato segnalato durante il follow-up. Conclusioni: la nuova formulazione nutraceutica a base di berberina, bergamotto, vitamina K2, coenzima Q10 e monacoline in quantità inferiore a 3 mg/die, è un supplemento alimentare efficace per ottenere una riduzione significativa e precoce fino al 18% dei livelli plasmatici di C-LDL in soggetti a rischio cardiovascolare da basso a moderato.","PeriodicalId":9447,"journal":{"name":"CARDIOLOGIA AMBULATORIALE","volume":"43 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo: lo studio MINICAR\",\"authors\":\"F. Natale, F. 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Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo: lo studio MINICAR
Introduzione: crescenti evidenze confermano l’esistenza di una relazione lineare tra la riduzione dei livelli di lipoproteine a bassa densità (C-LDL) e l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori. Le più recenti linee guida europee sulla gestione delle dislipidemie suggeriscono, in base al profilo di rischio cardiovascolare del paziente, target di CLDL sempre più ambiziosi. Un valore di C-LDL ≤ 115 mg/dL è auspicabile per i pazienti a rischio cardiovascolare basso mentre per i soggetti a rischio moderato il goal da raggiungere è 100mg/dL. I nutraceutici sono “supplementi alimentari” che possono facilitare l’abbassamento dei livelli di lipidi plasmatici in quei pazienti in cui è sufficiente una riduzione modesta dei valori di C-LDL per raggiungere il target raccomandato. In quest’analisi retrospettiva, è stato valutato l’effetto sulla riduzione dei livelli dei lipidi plasmatici, di un nuovo composto nutraceutico (Liponamed®a base di berberina, bergamotto, vitamina K2, coenzima Q10 e monacoline in quantità inferiore a 3 mg/die) in pazienti con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato, non trattati con i farmaci tradizionali o altri integratori alimentari. Materiali e metodi: dai database di 16 Cardiologi dell’ARCA (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali), sono stati selezionati in maniera retrospettiva 312 soggetti adulti con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato in accordo alle linee guida ESC 2019. Tutti i soggetti avevano iniziato una supplementazione alimentare con Liponamed®. Ai tempi 0 e 60° giorno dall’inizio dell’assunzione del nutraceutico sono stati confrontati i dati disponibili riguardanti i livelli plasmatici di C-LDL, C-HDL, trigliceridi, PCR, transaminasi, glicemia ed emoglobina glicosilata (Hb1Ac). Risultati: Al follow-up di 60 giorni, erano disponibili i dati di 269 soggetti su 312. In questi soggetti la somministrazione del nutraceutico è risultata associata a una riduzione significativa dei livelli di C-LDL (145.58 ± 24.86 vs. 118.84 ± 22.92 mg/dL, Δ 18.4%, p < 0.0001) e colesterolo totale (229.93 ± 27.94 vs. 198.32 ± 24.57, Δ 13.7%, p < 0.0001) senza alterazioni dei livelli plasmatici di transaminasi. Nessun effetto collaterale è stato segnalato durante il follow-up. Conclusioni: la nuova formulazione nutraceutica a base di berberina, bergamotto, vitamina K2, coenzima Q10 e monacoline in quantità inferiore a 3 mg/die, è un supplemento alimentare efficace per ottenere una riduzione significativa e precoce fino al 18% dei livelli plasmatici di C-LDL in soggetti a rischio cardiovascolare da basso a moderato.